

La montagna come terapia, cura dell’anima e della persona
di Mirto Campi
Un veicolo salutare, psichico e fisico. Che aiuta, include, crea benessere, offre nuove opportunità. E aiuta ad abbattere pregiudizi e disuguaglianze di qualsiasi tipo. Ma la montagna anche luogo di produzione. Perché non tornare ad estrarre, in modo controllato, pietra arenaria nelle cave? Perché non recuperare il materiale di deposito dei torrenti per costruire o ripristinare muri e antichi muretti in pietra o selciati per le piazze? Oggi può nascere un contratto di paesaggio tra pubblico e privato. Diciamo sì al presidio e no all’assistenzialismo

#CultureForFuture, tesi di laurea protagoniste all'Ecomuseo
di La Redazione
Ritornano le presentazioni dei lavori dei giovani della Montagna Pistoiese o incentrate sul patrimonio storico, culturale e ambientale del territorio montano. Gli incontri si svolgeranno da venerdì 26 febbraio fino a giovedì 22 aprile, dalle 17 alle 18, con video chiamata Zoom per consentire a tutti di partecipare e confrontarsi sul tema esposto. Il programma completo degli interventi

La retata del gennaio 44 e il tragico destino degli ebrei della montagna
di andrea lottini
In uscita il libro "Vite sospese. Memorie e storie della Shoah nel Pistoiese". Andrea Lottini ripercorre la costituzione di una colonia israelita alla fine degli anni '30 alla quale si aggiunsero altri nuclei familiari in cerca di rifugio. Fino alla loro deportazione. "Furono arrestati da italiani o da pattuglie fatte da italiani e tedeschi". Pochi riuscirono a salvarsi

Vi racconto la mia montagna più intima
di Mirto Campi
La salita dal fondovalle alla vetta in uno dei primi giorni assolati del nuovo anno. E i ricordi che scorrono. Il bosco da bambino vissuto come avventura e palcoscenico della vita. La scoperta dei diversi linguaggi della notte: gli animali, il vento, gli alberi. L'attenzione ai particolari: gli insetti, l'acqua, gli odori. La cima infine raggiunta e l'orizzonte lontano. I ricordi delle persone più care. E il confronto con una fede incostante

Neve eccezionale: creiamo insieme una galleria di immagini
di Paolo Vannini
Nevicate come non si vedevano da anni, o forse decenni, hanno lasciato e stanno lasciando il segno. GROSSI DISAGI ANCHE NEL GIORNO DELL'EPIFANIA, con la statale 66 praticamente bloccata al traffico, dopo la chiusura della statale 12 per l'Abetone e le lunghe interruzioni delle forniture di corrente elettrica.
La Voce della montagna propone ai propri lettori di creare assieme un un racconto per immagini, da pubblicare nei prossimi giorni. Con le fotografie di chiunque voglia lasciare un piccolo segno. Aspettiamo i vostri scatti

La Libertà: pensare, esprimersi ed agire senza restrizioni
di Paolo Baldassarri
Breve riflessione sul concetto: una leva che scatta dentro di noi, un moto interiore. Da Jung, che sosteneva meglio essere legati da catene visibili che da catene invisibili, a Leonardo da Vinci che nel suo “Calderugio” descrive il cardellino che avvelena i figli in gabbia: “Meglio morti che perdere la libertà”

La tristezza del Natale a Campeda fatto di solo silenzio
di Sante Ballerini
Dopo quella di Federico Pagliai, nuova riflessione sull'atmosfera nel piccolo borgo nel giorno della natività: "Chi ha fatto in tempo a veder quei luoghi animati dalle voci e dai suoni della vita quotidiana, è intristito dall'assenza di rumori". Assenza dovuta allo spopolamento: "La gente è andata via non appena ha potuto trovare un’alternativa ad un’esistenza fatta di fatiche e precarietà". Il ricordo del falò della Vigilia e della dura raccolta di ginepri per alimentarlo

Il "buen retiro" del Natale 2020: Campeda e Pidercoli
di federico pagliai
Alla ricerca di luoghi speciali, nel silenzio e nella natura senza guinzaglio. E' laddove ti devi recare di proposito che raccogli il vero senso delle cose, la potenza delle radici, l’essenza ultima di certi valori. Pidercoli non ha luci, alberi addobbati, presepi, è un borgo abbandonato. E a Campeda una stella di Natale è l’unico segno di ricordanza umana verso quella festività

Festeggiamo un Natale lento e il valore del silenzio
di Mirto Campi
Il virus cambia lo scenario dell'inverno e delle festività natalizie. Senza sci (e senza turismo) si potrà passeggiare nel bosco, con o senza ciaspole, fare sci di fondo, semplicemente raggiungere una vetta e respirare, ammirare i panorami. L'insegnamento del Covid? Il ritorno alla lentezza, al rispetto di se stessi, a ritmi di vita consoni al genere umano. Così si può festeggiare un Natale con pochi intimi, con il proprio partner, con il fidato cane