

La suora in cerca della vena d’acqua che scopre di essere …rabdomante
di Maurizio Ferrari
Suor Patrizia, appassionata agricoltrice e unica presenza nell'Eremo della Visitazione a Varese ligure, ci scrive per essere messa in contatto con Mariano Dolfi. L’esperto rabdomante la raggiunge, insieme a lei cerca e trova l’acqua e si accorge di avere accanto una donna con il suo stesso dono. “Non mi era mai successo. Ho vissuto un’esperienza davvero particolare che merita di essere raccontata”

Marliana negli anni '60 attraverso gli occhi di un bambino
di Domenico Arcangeli
Il racconto di sette anni d’infanzia trascorsi sulla montagna pistoiese. Il senso totale di libertà nelle strade e piazze del paese. La scuola aperta il pomeriggio per giocare all’esterno. Le fiabe sonore e le figurine Panini comprate all’edicola. Il pallone bistondo per divertirsi tutti insieme. E i primi segni di modernità: la conquista della luna vista in tv ma, soprattutto, i ragazzi che da Montecatini venivano con le loro moto Gilera a vedere le minigonne delle marlianesi, o meglio, le loro gambe

La villeggiatura a Cutigliano secondo il marchese Francesco Carega di Muricce
di Domenico Arcangeli
Livornese, laureato in agraria, parlamentare, nel 1878 si ritirò sulla montagna pistoiese. Qui scrisse “Un’estate a Cutigliano”, un libro nel quale mostrò tutta la sua passione per questi luoghi e che contribuì ancor di più a far conoscere. Il Comune lo nominò cittadino onorario

Da Taviano a Nizza, i ricordi d'infanzia di un emigrato
di Henri Barbi
Henri Barbi ripercorre la sua infanzia e i due mesi estivi trascorsi a Taviano negli anni '60. “A casa nostra era un bel miscuglio linguistico. I nonni parlavano fra loro sambucano, i miei genitori nizzardo o francese”. Il lungo viaggio in treno dalla Francia alla montagna pistoiese, per raggiungere il paese d’origine. Il profumo di abeti e castagni, il fiume Limentra, l’acqua da bere ogni giorno alla sorgente del Catinino. E ancora il mulino della nonna Vittoria, i giochi con gli amici, le partite di calci al campo sportivo, il bar, la chiesa e l’amatissimo parroco Don Matteo. Poi la fine delle vacanze e il ritorno a casa

La storia di Bamba Sowe, un raro esempio di vera integrazione
di Maurizio Ferrari
E’ un ragazzo del Gambia diventato piastrese a tutti gli effetti. Dalla prigione libica ai barconi sovraffollati allo sbarco a Napoli. Quindi l’arrivo sulla montagna pistoiese nel 2014 dove ha trascorso 4 anni in un albergo adibito a struttura di emergenza. L’affetto del paese e il grande aiuto della Proloco. “Era spaesato, come tutti, e adesso è diventato un punto di riferimento”. Ha preso una partita iva e lavora nel settore boschivo e del giardinaggio. “Le Piastre sono casa mia, voglio vivere qui”

Come un direttore di fabbrica di montagna parlava agli operai
di Domenico Arcangeli
Nel capitolo "Pregiudizi sociali" del libro scritto da Giuseppe Tigri nel 1870, il discorso del direttore (vero o immaginario?) ha come fine il benessere nelle relazioni tra imprenditore e operaio. Ne emerge un manager illuminato, di altri tempi ma molto attuale, che ha capito che la conflittualità non serve. Contrario allo sciopero come mero mezzo di conflitto e favorevole alla giusta retribuzione e al welfare aziendale. Intuitivo nel capire l'importanza delle macchine nella loro funzione di complementarietà con l'uomo

L'Abate pistoiese Giuseppe Tigri, il lotto e il gioco delle galline
di domenico arcangeli
Nacque a Pistoia nel 1806, sacerdote, fu insegnante alle medie e poi al liceo Forteguerri. Come scrittore si dedicò prevalentemente alla sua città e alle tradizioni popolari. Nel libro "Contro i pregiudizi popolari, le superstizioni, le allucinazioni e le ubbie degli antichi" mostra la sua modernità. I concetti che esprime sono gli stessi di oggi: più istruzione, più cultura, valore della scienza, attenzione alle false immagini di benessere, lotta alla ludopatia

Quando la montagna è ispiratrice
di La Redazione
La poesia di Biagio Falcini dedicata a San Marcello e ispirata alla sua ultima lunga permanenza nell'estate dell'emergenza Covid. Un tributo inconsueto di gratitudine ad un paese di montagna ed ai suoi abitanti, che fa onore a chi lo invia e a chi lo riceve

La “vergine di Ossian” protagonista nei salotti culturali di Pistoia di metà Ottocento
di domenico arcangeli
Carducci ribattezzò con quel nomignolo Louisa Grace Bartolini, inglese di nascita, irlandese di origine e pistoiese d'adozione. Ospite per alcuni anni nel palazzo di Niccolò Puccini in via del Can Bianco, acquistò successivamente una casa in via della Madonna. La sua abitazione divenne luogo d'incontro di patrioti e intellettuali liberali e personaggi dell'ambiente artistico pistoiese, fiorentino e non solo