Personaggi e Interpreti  |  ottobre 23, 2023

La suora in cerca della vena d’acqua che scopre di essere …rabdomante

Suor Patrizia, appassionata agricoltrice e unica presenza nell'Eremo della Visitazione a Varese ligure, ci scrive per essere messa in contatto con Mariano Dolfi. L’esperto rabdomante la raggiunge, insieme a lei cerca e trova l’acqua e si accorge di avere accanto una donna con il suo stesso dono. “Non mi era mai successo. Ho vissuto un’esperienza davvero particolare che merita di essere raccontata”

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Da sinistra Mariano, Suor Patrizia e Maurizio Re

Alla redazione di un giornale giungono spesso le richieste più varie; molte non hanno uno spessore tale da essere pubblicate, mentre altre sono davvero degne di nota. Come quella che ci è giunta da Suor Patrizia, una suora ottantenne che da sola manda avanti l’Eremo della Visitazione nel Comune di Varese ligure e che, da sola, gestisce l’azienda agricola annessa all’eremo.

Preoccupata della siccità che da qualche anno minaccia la sua coltivazione di piccoli frutti ed il suo orto ha chiesto aiuto alla Voce della montagna che, a suo tempo, aveva pubblicato un articolo su Mariano Dolfi, un esperto rabdomante della montagna pistoiese. Trasmessi i contatti, a Mariano è giunta una mail di questo tenore.

  Una preghiera, più che una richiesta

“Gentile Sig. Mariano, mi scusi se la disturbo, ma in modo inaspettato sono riuscita ad avere la possibilità di contattarla. Mi chiamo Suor Patrizia e sono una suora che vive in un eremo della Val di Vara (Frazione di Buto, nel Comune di Varese ligure). So che lei è soprattutto un poeta, ma io vorrei qui rivolgermi al dono che le è stato dato di rabdomante. Nel luogo in cui vivo, all’interno di un bosco, più volte i vecchi abitanti mi avevano accennato ad una fonte alla quale ci si attingeva per lavarsi, ma io, da ex cittadina milanese sono spiazzata nel credere di ritrovarla. Questa fonte sarebbe per me una vera provvidenza in quanto negli ultimi anni mi sono trovata senz’acqua anche dall’acquedotto ed io per mantenermi sono, oltre che monaca eremita, un’azienda agricola con piccoli frutti che coltivo e che trasformo e vendo facendo mercatini.

Ecco allora che le chiedo, con semplicità ed anche un po’ d’umiltà, se lei può venirmi in aiuto. So di chiederle molto ma qui ricorro all’uomo del mestiere e del sapere del futuro e posso già dirle che il suo intervento è l’unica mia speranza.

Mi scusi, mi scusi tanto se mi sono presa la libertà di contattarla e scriverle a lungo e la ringrazio anche solo di avermi letta e resto in attesa, resto in attesa di una sua parola anche se purtroppo fosse negativa”.

 La ricerca della falda

“E come facevo a dirle di no!”, ha detto Mariano Dolfi dopo aver letto la mail. Ai piedi dell’eremo ha incontrato Maurizio Re, un amico della suora, e insieme, su un fuoristrada, hanno raggiunto la religiosa-eremita.

“Senza perder tempo – dice Mariano – comincio a girare con la bacchetta e subito trovo una vena nel mezzo della via di accesso e dopo un’altra a poca distanza dalla prima, alla profondità presunta di circa 30 metri. Poi passo la bacchetta a Suor Patrizia e con grande meraviglia e felicità mi accorgo che anche lei ha il dono di rabdomante perché la bacchetta vibrava nelle sue mani.

Rientrando a casa mi sono reso conto di aver vissuto un’esperienza interessante, che mi mancava e che è degna di essere conosciuta in un oggi in cui le storie belle sono sempre più rare”

 Una vera guardiana della montagna

Al di là degli aspetti religioso e umano, che di per sé sono ammirevoli in un mondo dove sembra dominare un pensiero unico, ciò che colpisce è anche il messaggio ambientale della scelta di Suor Patrizia, che è ostinatamente legata ad un territorio impervio e isolato al quale dedica tutte le sue energie e dal quale ricava il necessario per vivere e per sostenere l’eremo. E’ quella che oggi si definisce con nomenclatura burocratica una “guardiana del territorio” ma in realtà è qualcosa di più, è una testimone eroica di forza, di umiltà e di rispetto verso il creato, che la nostra molle civiltà ha dimenticato, nonché una sostenitrice dell’economia circolare di prossimità, per dirla in termini economici.

Maurizio Re, che la conosce bene e che da pensionato si ritirerà nell’eremo a coltivare fiori seguendo l’esempio di Suor Patrizia, ne dà una definizione impareggiabile. “E’ una religiosa fuori dalle righe, mi vien da dire che l’attrazione verso l’alto dello spirito religioso è in lei quotidianamente temprato dalla forza di gravità della campagna. Come tutte le donne è forte, impavida, con un grande cuore di madre, anche se priva di discendenza generata. Il romitaggio, la solitudine, il cielo profondo e trasparente sopra le alture di Buto, hanno affilato il suo carattere che all’occorrenza sa essere deciso e al bisogno accondiscendente”.

la galleria fotografica

 

 

   

 


Maurizio Ferrari

Maurizio Ferrari, sambucano di origine, ha insegnato Lettere per 38 anni nelle Scuole superiori pistoiesi. Ora è imprenditore agricolo e si sta impegnando nella promozione e nel rilancio del territorio appenninico come Presidente dell'Associazione "Amo la montagna APS" che si è costituita nel 2013 e che ha sede a Castello di Cireglio.Ha collaborato per 25 anni alla rivista "Vita in Campagna", del gruppo "Informatore Agrario". Recentemente ha pubblicato alcune raccolte di racconti ispirati alla vita quotidiana di Sambuca, dal titolo :"Dieci racconti sambucani"; "La mia Sambuga" e "Cuori d'ommeni e di animali", nonché una favola per bambini, "La magìa della valle dimenticata" illustrata dagli alunni della scuola elementare "P.Petrocchi " di CIreglio (Pistoia)