Cutigliano, Personaggi e Interpreti  |  agosto 26, 2023

La villeggiatura a Cutigliano secondo il marchese Francesco Carega di Muricce

Livornese, laureato in agraria, parlamentare, nel 1878 si ritirò sulla montagna pistoiese dove scrisse “Un’estate a Cutigliano”, un libro nel quale mostrò tutta la sua passione per questi luoghi e che contribuì ancor di più a far conoscere. Il Comune lo nominò cittadino onorario. "Cutigliano è un paesetto graziosissimo ed elegante e può dirsi uno dei più belli della Montagna… ben fabbricato, benissimo lastricato… e tenuto assai pulito, mercé la previdente diligenza municipale e l'amor proprio degli abitanti, i quali formano un'ottima, onesta, gentile e laboriosa popolazione"


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Chi era Francesco Carega di Muricce

Francesco Carega di Muricce nacque a Livorno il 18 marzo 1831. Il suo precoce e vivacissimo sentimento patriottico lo spinse appena sedicenne a combattere a Curtatone (noto episodio della prima guerra d’indipendenza) col battaglione universitario.

Studiò scienze naturali e agraria presso l’università di Pisa e una volta conseguita la laurea integrò la gestione della tenuta paterna delle Muricce, presso Collesalvetti, con attività di ricerca e studio in campo agrario. Fu autore nel 1858 dell’Annuario Agrario.

Appassionatosi di politica non nascose il suo entusiasmo per la questione nazionale e la guerra d’indipendenza (la seconda), così come la sua profonda diffidenza nei confronti dei repubblicani.

Alle elezioni del 25 marzo 1860 Francesco Carega di Mirucce fu eletto deputato al Parlamento nel collegio di Viareggio e si schierò con l’ala più conservatrice della Destra storica, alla quale sarebbe rimasto sempre fedele.

Raggiunse la massima notorietà nel 1861, legando il proprio nome alla prima Esposizione italiana al cui successo egli contribuì in misura determinante grazie all’intensa attività svolta.

Dopo una parentesi di due anni trascorsi in Sicilia a riorganizzare i servizi delle dogane, tornò in Toscana e riprese i suoi studi di agronomia.

Durante gli anni ’70 (del XIX secolo) si distaccò sempre più dall’impegno politico e caratterizzò la sua attività nell’insegnamento e nella pubblicistica agraria.

Nel 1878 si ritirò a Cutigliano, attrattovi da una grande passione per la montagna e l’alpinismo e qui scrisse ‘Un’estate a Cutigliano’, libro adatto e utilissimo a tutti quelli che passavano la villeggiatura in questo meraviglioso paese della Montagna Pistoiese.

L’ultimo periodo della sua vita lo trascorse a Roma ove morì il 6 luglio 1905.

Villeggiatura, un termine non più di moda

All’epoca che fu scritto il libro e anche fino al qualche decennio fa si parlava proprio di “villeggiatura”, un termine ormai non più di moda, un termine andato in disuso. Quasi ci vergogniamo oggi a usare questa parola, infatti non la utilizziamo più, come mi vergognavo io per mia mamma quando diceva Cinematografo.

Una volta la vacanza estiva durava dai due a tre mesi, le scuole riaprivano il 1° ottobre, molte mamme non lavoravano e i babbi, rimasti in città a lavorare, partivano il venerdì sera per trascorrere il fine settimana con le famiglie. É un privilegio che anch’io ho vissuto e ricordo le mie “villeggiature” con tanta nostalgia. Ero felice, eravamo felici e nella piazzetta o nella strada eravamo tutti uguali a confrontarci con le ginocchia sbucciate e con i palloni forati.

DELIBERAZIONE 126 del 16 GIUGNO 1886

Il libro scritto dal marchese Francesco Carega di Muricce ebbe un grande successo e molti furono i benefici per Cutigliano. La promozione turistica di questa località con “Un’estate a Cutigliano” portò l’amministrazione comunale ad avere sempre più  atteggiamenti di deferenza nei confronti del marchese. La gratitudine raggiunse il suo picco nel 1886 con la deliberazione n° 126 nella quale, a Francesco Carega di Muricce, veniva conferita la cittadinanza onoraria.

Ecco di seguito il testo della deliberazione: “LA GIUNTA MUNICIPALE, memore di quanto ha fatto il Marchese Francesco Carega di Muricce personalmente negli anni 1877, 78 e 79 e coi suoi apprezzati scritti per accreditare il paese di Cutigliano presso i villeggianti, che ora vi accorrono numerosi, specialmente colla sua pubblicazione ‘Un’ Estate a Cutigliano’, della quale ora si sta preparando una seconda edizione, – per esternare in modo durevole la propria riconoscenza per tali benefizi, dai quali tanto utile è ridondato a questo paese, CON UNANIME VOTO: nomina il prefato Sig. Marchese Francesco Carega di Muricce Cittadino di Cutigliano e ordina che alla strada ov’egli dimorò nella sua permanenza in detto paese, venga dato il nome di Via Carega”.

Via Carega oggi è famosa per la presenza di una trattoria rinomata da oltre mezzo secolo.

AI BUONI CUTIGLIANESI

Dire che si sentì onorato è poco perché ne fu grandemente lusingato e veramente orgoglioso. Scoprire che era diventato uno di Loro, un cutiglianese era forse quello che contava di più, quello che gli dette un’immensa felicità e così ebbe modo di rispondere alla presentazione della seconda edizione del libro: “Poiché di continuo mi andate dimostrando riconoscenza pel bene (forse da voi esagerato) che il mio ESTATE  A CUTIGLIANO recò nove anni or sono al vostro simpatico paese, facendolo meglio conoscere e apprezzare, ve ne dedico questa seconda edizione, a testimonianza del conto in cui tengo i vostri sentimenti benevoli a mio riguardo, e come augurio di quella crescente prosperità materiale e compiuta felicità che di gran cuore vi desidero”.

UN’ ESTATE A CUTIGLIANO

Il libro “Una estate a Cutigliano” si compone di 5 capitoli: 1. Montagna Pistoiese – Cutigliano, 2.Passeggiate, 3.Escursioni, 4.Ascensioni, 5.Gite.

In questo articolo riporto alcuni interessanti passaggi del capitolo 1, per poi eventualmente parlare degli altri aspetti in un prossimo appuntamento.

Francesco Carega di Muricce così descriveva Cutigliano: “La terra di Cutigliano, capoluogo dell’omonimo Comune, trovasi a 703 metri di altezza sul livello del mare, in un’amena vallata del versante meridionale dell’Appennino toscano che scende dall’Alpe alla Croce. Recinto da ogni parte di monti, è più aperto dal lato di mezzogiorno, e da questo si specchia nella sottostante Lima, lungo la cui destra sponda ricorre la bellissima via nazionale costruita un secolo fa. Il Comune di Cutigliano conta oltre 3.000 abitanti, dè quali 1.100 circa vivono riuniti nel capoluogo, che è costituito da un corpo principale e da alcuni casolari staccati chiamati Casotti, Cornia e Forra cui sovrastano gli avanzi dei Cassioli”.

Un invito a villeggiare da queste parti – “Questa quieta, salubre e deliziosa stazione appenninica merita di essere sempre più fatta conoscere a quanti amano di passare i mesi più caldi in località fresca e appartata, che riunisca ai comodi della vita l’economia e la semplicità desiderata dalle famiglie”.

L’amore per Cutigliano – “Cutigliano è un paesetto graziosissimo ed elegante e può dirsi senza eccezione uno dei più belli della Montagna. Cutigliano è ben fabbricato, benissimo lastricato, illuminato a sufficienza, provveduto d’eccellente acqua potabile incanalata in tubi di ferro, e tenuto assai pulito, mercé la previdente diligenza municipale e l’amor proprio degli abitanti, i quali formano un’ottima, onesta, gentile e laboriosa popolazione, in bocca della quale suona dolce e corretta la più pura toscana favella”.

Piazza Catilina e altre peculiarità – “L’ampia ombreggiata Piazza Catilina è il ritrovo serale dei numerosi forestieri che vi passano l’estate e parte della primavera e dell’autunno. Vi è un ufficio postale e telegrafico; e non vi mancano nè una buona banda musicale, nè un discreto teatrino, ove filodrammatici e filarmonici simpatici e volenterosi recitano di frequente a scopo di beneficenza”.

Aria purissima e altri benefici – “L’aria v’è purissima, e molto indicata per combattere i temperamenti scrofolosi, altrettanto sono copiose e fresche le acque che allietano Cutigliano di molte pubbliche fontane. La temperatura mitissima del paese ha il gran pregio d’esser costante e non soggetta a sbalzi”.

L’economia – “In Cutigliano il lusso non è ancor penetrato; ed ottimi e copiosi, come nella Svizzera, vi sono il latte, il burro, le fragole, i lamponi, non che i funghi. Giù nella valle, al di sotto del paese, varie ferriere, due opifici meccanici per lana, imprimono attività e fisionomia industriale al paesaggio, interrompendo la quiete e semplicità proprie della pastorizia e della selvicoltura che sono le occupazioni indigine prevalenti”.

Cutigliano e Rendez vous – “Cutigliano per la straordinaria frequenza dei forestieri è divenuto un delizioso ritrovo estivo, ed insieme il Rendez vous di ciò che vi ha di più scelto nella Società delle vicine città toscane e dell’Emilia. La numerosa colonia italo-straniera dei villeggianti, costituita prevalentemente dall’elemento intelligente (scienziati e artisti) vi ha recato tanta vita e tant’anima da averne fatto un luogo che può stare a livello di qualsiasi più frequentata e celebrata stazione di montagna”.

Emerge così in maniera netta e chiara, leggendo questo libro, la passione e l’attaccamento del marchese Francesco Carega di Muricce a quella che ancora oggi, dopo oltre 150 anni, viene definita piccola e incantevole borgata dove il tempo sembra essersi fermato tra sapori e colori unici che solo la natura del posto può offrire.

Oggi come allora Cutigliano brilla di tutto il suo splendore e l’invito a frequentarlo a rivolto a tutti i forestieri  amanti della Montagna pistoiese.


La Redazione

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