La Banca Alta Toscana premia studenti e neo genitori: 42 borse di studio e 66 bonus bebè

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Da quando è nata l’iniziativa, nel 1998, riconoscimenti a 1000 soci e figli di soci che hanno concluso con il massimo dei voti un ciclo di studi, dalle scuole medie, alle superiori, fino all’università.. Settecento i neo genitori che hanno ricevuto il buono nell’arco delle 15 edizioni (fu istituito nel 2009). Tutti i nomi dei premiati di quest’anno. Le foto della cerimonia al forum della Banca a Quarrata

La suora in cerca della vena d’acqua che scopre di essere …rabdomante

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Suor Patrizia, appassionata agricoltrice e unica presenza nell'Eremo della Visitazione a Varese ligure, ci scrive per essere messa in contatto con Mariano Dolfi. L’esperto rabdomante la raggiunge, insieme a lei cerca e trova l’acqua e si accorge di avere accanto una donna con il suo stesso dono. “Non mi era mai successo. Ho vissuto un’esperienza davvero particolare che merita di essere raccontata”


Marliana negli anni '60 attraverso gli occhi di un bambino

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Il racconto di sette anni d’infanzia trascorsi sulla montagna pistoiese. Il senso totale di libertà nelle strade e piazze del paese. La scuola aperta il pomeriggio per giocare all’esterno. Le fiabe sonore e le figurine Panini comprate all’edicola. Il pallone bistondo per divertirsi tutti insieme. E i primi segni di modernità: la conquista della luna vista in tv ma, soprattutto, i ragazzi che da Montecatini venivano con le loro moto Gilera a vedere le minigonne delle marlianesi, o meglio, le loro gambe

Da Taviano a Nizza, i ricordi d'infanzia di un emigrato

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Henri Barbi ripercorre la sua infanzia e i due mesi estivi trascorsi a Taviano negli anni '60. “A casa nostra era un bel miscuglio linguistico. I nonni parlavano fra loro sambucano, i miei genitori nizzardo o francese”.  Il lungo viaggio in treno dalla Francia alla montagna pistoiese, per raggiungere il paese d’origine. Il profumo di abeti e castagni, il fiume Limentra, l’acqua da bere ogni giorno alla sorgente del Catinino. E ancora il mulino della nonna Vittoria, i giochi con gli amici, le partite di calci al campo sportivo, il bar, la chiesa e l’amatissimo parroco Don Matteo. Poi la fine delle vacanze e il ritorno a casa

La storia di Bamba Sowe, un raro esempio di vera integrazione

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E’ un ragazzo del Gambia diventato piastrese a tutti gli effetti. Dalla prigione libica ai barconi sovraffollati allo sbarco a Napoli. Quindi l’arrivo sulla montagna pistoiese nel 2014 dove ha trascorso 4 anni in un albergo adibito a struttura di emergenza. L’affetto del paese e il grande aiuto della Proloco. “Era spaesato, come tutti, e adesso è diventato un punto di riferimento”. Ha preso una partita iva e lavora nel settore boschivo e del giardinaggio. “Le Piastre sono casa mia, voglio vivere qui”

Come un direttore di fabbrica di montagna parlava agli operai

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Nel capitolo "Pregiudizi sociali" del libro scritto da Giuseppe Tigri nel 1870, il discorso del direttore (vero o immaginario?) ha come fine il benessere nelle relazioni tra imprenditore e operaio. Ne emerge un manager illuminato, di altri tempi ma molto attuale, che ha capito che la conflittualità non serve. Contrario allo sciopero come mero mezzo di conflitto e favorevole alla giusta retribuzione e al welfare aziendale. Intuitivo nel capire l'importanza delle macchine nella loro funzione di complementarietà con l'uomo

L'Abate pistoiese Giuseppe Tigri, il lotto e il gioco delle galline

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Nacque a Pistoia nel 1806, sacerdote, fu insegnante alle medie e poi al liceo Forteguerri. Come scrittore si dedicò prevalentemente alla sua città e alle tradizioni popolari. Nel libro "Contro i pregiudizi popolari, le superstizioni, le allucinazioni e le ubbie degli antichi" mostra la sua modernità. I concetti che esprime sono gli stessi di oggi: più istruzione, più cultura, valore della scienza, attenzione alle false immagini di benessere, lotta alla ludopatia

Quando la montagna è ispiratrice

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La poesia di Biagio Falcini dedicata a San Marcello e ispirata alla sua ultima lunga permanenza nell'estate dell'emergenza Covid. Un tributo inconsueto di gratitudine ad un paese di montagna ed ai suoi abitanti, che fa onore a chi lo invia e a chi lo riceve