Pistoia Basket, mai una gioia

di

La sconfitta di Brindisi riconsegna una squadra ancora una volta arrendevole. Dopo la settimana piena di polemiche per la vittoria a tavolino con Milano si sperava in un gruppo agguerrito, voglioso di dimostrare che la salvezza è alla portata. E invece niente. Intanto la società cede Severini a Treviso, pensa ad un nuovo play e un lungo. Ma non sarà facile. Adesso la lunga pausa del campionato e il 3 marzo nuovo scontro decisivo al Palacarrara con Trieste

Pazza idea PISTOIA BASKET: possiamo salvarci

di

La sconfitta con Milano diventata vittoria a tavolino, il clima del palazzetto e la prova sul campo infondono nuove speranze. Il neo acquisto, il giovane sloveno Mesicek, è intrigante, la squadra più reattiva. E poi Trieste, Torino, Cantù e Reggio dovranno giocare al Palacarrara. Non molleremo mai, come ha cantato la Baraonda durante la più bella delle sciarpate


Pistoia Basket, ci pensa Blaz! Ma la scommessa è sul futuro

di

Curiosità per il nuovo arrivo del giovane sloveno, con un contratto di un mese. Lunedì la prima prova in una partita dal pronostico chiuso, al Palacarrara con la capolista Milano. In attesa dei veri scontri salvezza. E di capire quale sarà il domani biancorosso. A prescindere dalla permanenza nella massima serie, serviranno nuove energie e maggiore capacità attrattiva di sponsor e tifosi

Pistoia Basket, la rivincita degli italiani

di

Tanto di cappello anzitutto alla società che ha dimostrato di volersi salvare sul campo e non attendere eventuali sciagure altrui. Intano c’è un gran traffico in coda alla classifica, con squadre che mai avremmo immaginato di trovare lì. E la OriOra ha collezionato due vittorie esterne tutt'altro che scontate. Grazie soprattutto alla prestazione dei ragazzi della “panchina”. Adesso bisogna tornare a vincere al Palacarrara

Pistoia Basket, quello che manca è soprattutto il “peso”

di

Fare allarmismi è controproducente ma fin dall'inizio sono stati troppi i segnali di una squadra assemblata male, a partire da chi avrebbe dovuto fare la differenza, che è crollata in più circostanze. Tanti gli interrogativi dopo la gara persa con Pesaro, sicuramente anche grazie ad un pessimo arbitraggio. La protesta gridata dal presidente Capecchi, senz'altro condivisibile, così concepita non porterà da nessuna parte. Se si pensa che il campionato sia falsato si vada in Procura e lo si denunci. Per il resto cerchiamo di crescere, diventare più appetibili, instaurare nuovi rapporti. E, intanto, provare a salvarsi

Pistoia Basket, tutto il popolo biancorosso contro Pesaro

di

Da Avellino tanti segnali positivi dalla migliore OriOra della stagione: buona prova difensiva e una buona circolazione palla in attacco. Ci sono ancora alcune pause e soprattutto resta molto rammarico per una grande occasione persa. Adesso tutta la concentrazione è sulla gara-spareggio di domenica prossima a Pistoia. Bando ad ogni altra considerazione: bisogna riempire e fari ribollire il Palacarrara

Pistoia Basket, nel mare in tempesta senza scoraggiarsi

di

Contro Varese una partita che fa tornare la speranza di potersi giocare la salvezza fino in fondo. Monumentale prova di Della Rosa, gara tutta sostanza di Severini, applausi a coach Ramagli e tutti gli altri. Capitolo a parte per Dominique Johnson, che ha sfoderato il meglio del suo repertorio. Intanto il contratto che lo lega a Pistoia è stato prolungato fino allo scontro diretto contro Pesaro, nella prima di ritorno. Il futuro resta da definire

Pistoia Basket, il malato è gravissimo e non si trova la cura

di

Nessun dubbio fin dall'inizio che sarebbe stata una stagione complicatissima. Ma a Cantù il limite è stato superato. Nell'atteggiamento generale, nel modo in cui (NON) si è difeso. Oltre ad alcune incognite come i due Johnson non utilizzati per un intero quarto. Ma è giusto che il coach Ramagli non si sia dimesso. E solo un kamikaze vorrebbe sedere oggi sulla panchina biancorossa. I conti comunque si faranno alla fine

Pistoia Basket, il fascino del fantastico mondo di Ramagli

di

Dopo le ultime due sconfitte a Torino e in casa con Trento, sorgono molti punti interrogativi. Sull'utilizzo di Dominique Johnson e la eventuale clausola di uscita. Su Kerron che fatica da morire a fare il play. Sull'utilizzo degli italiani. E altro ancora. Ma non ci sono gogne e capri espiatori. Solo la ricerca di capire cosa succede. Per il bene della pallacanestro biancorossa