After all is basketball  |  novembre 28, 2018

Pistoia Basket, la rivincita degli italiani

Tanto di cappello anzitutto alla società che ha dimostrato di volersi salvare sul campo e non attendere eventuali sciagure altrui. Intano c’è un gran traffico in coda alla classifica, con squadre che mai avremmo immaginato di trovare lì. E la OriOra ha collezionato due vittorie esterne tutt'altro che scontate. Grazie soprattutto alla prestazione dei ragazzi della “panchina”. Adesso bisogna tornare a vincere al Palacarrara

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PISTOIA – Avevo chiuso il pezzo, la scorsa settimana, lasciando aperti molti interrogativi che mi auguravo potessero trovare almeno una parziale risposta a Reggio. Beh, in terra emiliana sono arrivati alcuni segnali e, cosa ben più importante, abbiamo conquistato due punti dal peso specifico enorme.

Un plauso alla società

Prima di parlare dei ragazzi e della partita, però, è doveroso una volta tanto levarsi il cappello davanti alla nostra dirigenza. Sì perché, a prescindere dal risultato finale, la trasferta a Reggio poteva essere comunque gestita in altri modi.

La settimana scorsa, infatti, il destino di Cantù pareva essere ancora più grigio di quanto non sembri effettivamente plumbeo oggi. Considerato, quindi, che il passaggio alla formula del 6+6 non era stato ancora formalizzato – a prescindere dall’ingaggio di Gladness, infatti, i 40mila vengono pagati solo il giorno in cui vengono schierati sei USA – considerato altresì che ci presentavamo con due giocatori mezzo scavigliati, la tentazione poteva essere quella di tenerne uno prudenzialmente a riposo ed aspettare a pagare la tassa in attesa di capire meglio la sorte di Cantù.

Segnale chiaro dalla dirigenza: ci si salva sul campo

Insomma, si poteva essere tentati dal bieco conto della serva. Invece la dirigenza ha mandato un segnale chiarissimo, ovvero che la priorità è quella di salvarsi sul campo. Anche avessimo perso, la sostanza e la percezione della strategia di fondo non sarebbero cambiate, è giusto dare atto a Capecchi e soci di non aver fatto calcoli ma di aver rispettato la piazza. Chapeau.

Tanto traffico in coda alla classifica

Tra parentesi, la vicenda di Cantù è una di quelle che fa venire la tentazione di darsi al curling. Tra quelli che dicono che la società lombarda deve essere salvata per tutto quello che rappresenta, tra altri che stigmatizzano tutti quelli che vorrebbero un rispetto delle regole, affibbiando loro l’etichetta di tifosi che cercano la salvezza a tavolino – tra questi, abbastanza sorprendentemente ma nemmeno troppo, anche un certo Gianni Petrucci – nel mezzo di tutto questo baillame forse è il caso di far notare che, almeno per ora, c’è molto traffico in coda alla classifica, dove troviamo anche squadre che mai avremmo immaginato in affanno.

Fra barzellette e realtà

Comunque via, ormai abbiamo capito. Questa esperienza ci insegna che la prossima estate, piuttosto che un mercato improntato alla prudenza, anche noi ingaggeremo almeno sei giocatori del tutto fuori portata, da ottobre in poi non li pagheremo più perché tanto, tra il momento in cui qualcuno di loro vorrà proporre il lodo ed il momento in cui questo diventerà esecutivo, il modo di salvarsi in qualche modo si troverà. Chissà, magari la prossima estate sarà davvero la volta buona in cui si ingaggia finalmente Adrian Banks, vecchio pallino di molti. Sembrano barzellette, vero o no? Invece è realtà.

Il cambio di passo dalla panchina

Torniamo alla partita, è meglio. La rivincita degli italiani, in sintesi. Sì perché se è vero che nel primo tempo di Sassari abbiamo fatto gestire molti palloni a Peak mentre nel secondo è salito in cattedra DJ, se è vero che a Reggio i minuti finali sono stati gestiti quasi esclusivamente da Kerron, non vi è alcun dubbio che le prime due vittorie del campionato sono coincise con molti cambio di passo, tra cui il più evidente è quello dei ragazzi della panchina.

Tutti bravi col senno di poi

In molti si sono lanciati nel solito “ve lo avevo detto”, il classico degli scienziati del giorno dopo. Una cosa insopportabile, la filippica dei geni a risultato acquisito. Quelli che ogni lunedì mattina, se solo avessero giocato la schedina alla SNAI, sarebbero milionari, peccato però che la schedina, prima della partita, puntualmente non l’abbiano mai giocata. Mi piacerebbe fossero esibite le prove, mi dite dove, quando e cosa avevate detto o scritto? Tutti bravi col senno di poi.

Sostenere l’assurdo

Tra l’altro, sul capitolo italiani merita spendere una parola in più. Seguendo il ragionamento degli scienziati del lunedì mattina, si potrebbe arrivare a sostenere l’assurdo per cui il primo a non credere nella panchina, il primo a non vedere gli italiani, il primo a sbagliare, in sintesi, è stato proprio coach Ramagli. Si potrebbe addirittura sostenere che solo a Sassari, costretto dall’emergenza e giocando una partita in cui nessuno riponeva particolare speranza, abbia concesso qualcosa in più a Della Rosa e soci, trovando risposte inattese. Si potrebbe tranquillamente sostenerlo, preso atto del minutaggio ridotto che non un pincopalla qualsiasi, ma un allenatore con venti anni di esperienza ha concesso ai ragazzi fino alla sfida con Cremona compresa.

Speriamo che la stagione sia girata davvero

Assurdità? Certamente sì. Vorrebbe dire commettere il solito errore di semplificare la gestione di un gruppo che è fatta di difficoltà quotidiane, di valutazioni tecniche e psicologiche e che è possibile fare con coscienza solo avendo stretto contatto ogni giorno con la squadra. La verità, questo a pensarci bene ce lo hanno detto tante volte anche Moretti ed Esposito, è che ci sono momenti in cui la stagione gira, le facce dei giocatori cambiano ed è lecito diventare fiduciosi. Speriamo sia successo qualcosa del genere anche a noi.

Una squadra che adesso può farcela

Godiamoci dunque la ritrovata consapevolezza nel fatto che il campionato è lungo e che potremo dire la nostra ed aspettiamo la prossima gara interna con tanta voglia di proseguire nella crescita. Pensavo di arrivare alla sfida con Brescia a quota zero, siamo sempre – di fatto – ultimi in classifica ma il ruolino di marcia adesso è quello di una squadra che può farcela. Tutti a palazzo, c’è da vincere la terza.


La Redazione

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