After all is basketball, Sport & tempo Libero  |  febbraio 21, 2019

Pistoia Basket, non ci sono più scuse

Il ritorno di Crosariol, l'inserimento di Odum in regia al posto dell'attuale play e una nuova guardia in arrivo, alimentano nuove speranze di salvezza. Poi tutti andranno visti all'opera. Sconfessate le scelte di inizio stagione di chi aveva puntato tutto sui due Johnson, Dominique e Kerron. Ammirevole lo sforzo della società che corregge errori iniziali. Adesso sulla carta c'è una buona batteria dei lunghi che dovrà essere messa in ritmo

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Crosariol con la maglia del Pistoia Basket: qui saluta il pubblico a fine gara nel maggio del 2017, nella homepage schiaccia a canestro

PISTOIA – La tentazione forte, dopo aver visto gli ultimi giri di walzer di mercato, sarebbe quella di scrivere che oggi il livornese non ha più scuse. Un Crosariol da servire sotto canestro, un playmaker da quintetto base cui finalmente affidare una cabina di regia, un nuovo Usa probabilmente in arrivo nello spot di due, per il nostro coach non ci sono più alibi, contro Trieste la parola d’ordine non può che essere una: vincere.

Non basta la qualità dei singoli

Poi, però, allo juventino depresso che è in me viene da pensare che c’è anche un altro livornese che, almeno fino a mercoledì notte, ero sicuro non avesse più scuse. Niente da fare, ahimè, anche stavolta è toccato prendere atto che lo sport è strano e che, al di là degli ingredienti di qualità, per amalgamare un piatto degno della massima serie – sia questa, con le dovute proporzioni, la LegaBasket o la Champions League – sono necessari tantissimi fattori, compreso un grande chef ai fornelli.

Un grazie sincero alla società

Ma lasciamo perdere gli sport minori e torniamo al basket di casa nostra. Prima di tutto un grazie sincero e sentito alla dirigenza. Senza sciocco e finto servilismo, lo sforzo di quest’ultima settimana dimostra quanto fosse in errore chi ha sospettato che la retrocessione potesse essere addirittura nei programmi societari della scorsa estate.

Una pezza agli errori estivi

Certo, forse era preferibile una maggior prontezza di riflessi, soprattutto nell’avvicendare KJ. Non vi è dubbio, poi, che la scelta di Gladness, con tutto quello che ne è conseguito in termini di sforzo economico, col senno di poi sia risultata oggettivamente sballata. Fa male ripensare che al Crosa siamo stati vicinissimi anche a luglio, quando poi ci siamo convinti che in panchina potessero essere sufficienti Seve e Di Pizzo per minuti di qualità, altra scommessa persa.

Resta il fatto, però, che non appena si sono create le condizioni per modificare il roster, senza patire un notevole dissanguamento economico, l’ulteriore sforzo è stato fatto.

Una buona batteria di lunghi

Adesso, caro coach, abbiamo una batteria di lunghi di tutto rispetto. A settembre si poteva facilmente pensare che sotto il ferro potessero arrivare i dolori più lancinanti, oggi una batteria composta da Crosa, Krubally ed Auda non sfigurerebbe in una squadra di metà classifica.

Ora tocca metterli in ritmo

Ovvio, sono giocatori che qualcuno deve mettere in ritmo. Per lo scopo è stato preso Jake Odum, che per quello che ne so io potrebbe essere il nuovo Wanamaker oppure un novello Santolamazza, quindi per un giudizio sincero si dovrà attendere il campo. Quel che è certo è che è stato allontanato un elemento forse un pizzico divisivo – se è vero quello che, nei mesi, hanno sussurrato i muri dello spogliatoio – e che tutto poteva essere considerato tranne che un playmaker.

L’addio ai Johnson: sconfessato il credo iniziale

Alcuni molto ben informati, tra l’altro, suggeriscono che la rescissione di KJ non abbia fatto impazzire di gioia lo staff tecnico, o almeno parte di esso. Va detto che non è mai stato un mistero che la coppia dei due Johnson avrebbe dovuto essere la spina dorsale di questa squadra e che su entrambi i giocatori qualcuno abbia insistito perché si puntasse forte, anche in termini d’ingaggio. E’ evidente, quindi, che la strategia di mercato da Natale in poi abbia sconfessato il credo di inizio stagione e, forse, messo in lieve imbarazzo chi ha puntato le proprie fiches sui due Usa. Non è un mistero che Giulio Iozzelli, non propriamente un pincopalla qualsiasi, abbia posto la questione regia fin da subito, ma sia rimasto non ascoltato per troppo tempo.

Forza e coraggio

Poco male, a conti fatti non ha nemmeno troppa importanza. Oggi siamo tecnicamente penultimi, con i nuovi innesti è ragionevole coltivare la speranza di un cambio di passo sufficiente per portare a casa la salvezza. Sarà necessaria una squadra che scenda in campo per vincere, almeno il livornese dei canestri non dovrà deludere. Forza e coraggio.


La Redazione

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