Ambiente  |  ottobre 27, 2020

Invertita la tendenza: buone e tante, tornano le castagne.

Se ne trovano già in abbondanza in particolare in Montagna. Coldiretti Pistoia: "Sono in anticipo e di ottima qualità. Un settembre particolarmente caldo ha favorito la maturazione". Buoni risultati della ‘guerra’ biologica, con la diffusione dell’insetto Torymus sinensis, antagonista naturale. L'utilità ambientale dei castagneti: ossigenano l'aria e prevengono frane e dissesti del territorio

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Raccolta delle castagne nei boschi della montagna pistoiese

PISTOIA – Quest’anno non ci sarà penuria del neccio tradizionale pistoiese, sano ‘snack’ a base di farina di castagne da servire accompagnato da ricotta, che piace anche ai bambini. Dopo anni di penuria, finalmente quest’anno non mancano le castagne. “Anzi – spiega Coldiretti Pistoia -, sono in anticipo e di ottima qualità, grazie ad un mese di settembre particolarmente caldo che ha favorito la maturazione. Si trovano anche nei mercati Campagna Amica della provincia di Pistoia, pronte per farne caldarroste o lessarle”.

Rischiata l’estinzione

Dopo una lunga crisi, anche in Toscana le castagne hanno visto la crescita di produzione, spiega ancora Coldiretti. “Negli anni passati in alcune zone d’Italia si è rischiata addirittura l’estinzione per la presenza del cinipide galligeno del castagno (Dryocosmus kuriphilus) proveniente dalla Cina, che da anni infesta i boschi lungo la Penisola, provocando nella piante la formazione di galle, cioè ingrossamenti delle gemme di varie forme e dimensioni.

La guerra biologica

Anche grazie alla ‘guerra’ biologica, con la diffusione dell’insetto Torymus sinensis, che è un antagonista naturale, si assiste ad una inversione di tendenza, con i castagneti che hanno riacquistato vigore. In qualche zona il cinipide ‘resiste’, ma in generale dalla Montagna Pistoiese al Pesciatino c’è un aumento della produzione. Ovviamente si rimane lontani dai livelli di produzione dei tempi in cui castagne e farina costituivano l’alimentazione delle popolazioni della montagna pistoiese.

Il rischio di castagne provenienti dall’estero

Visto l’aumento della produzione nazionale il rischio si riduce, ma “è sempre bene tener presente la possibilità di trovarsi nel piatto, senza saperlo, castagne straniere provenienti soprattutto da Portogallo, Turchia, Spagna e dalla Grecia – mette in guardia Coldiretti Pistoia -, considerato che le importazioni in tutta Italia nel 2019 sono risultate pari a ben 32,8 milioni di chili di castagne, spesso spacciate per italiane, con forti ripercussioni sui prezzi corrisposti ai produttori”.

L’utilità ambientale del castagno

È bene tenere in conto, infine, dell’utilità ambientale dell’albero. I castagni sono l’albero d’alto fusto più diffuso sulla montagna pistoiese e i castagneti ossigenano l’aria e prevengono frane e dissesti del territorio.


La Redazione

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