Nuovi progetti, Pistoia  |  dicembre 24, 2016

“Non ci sono più Montagne ma una sola. Il futuro è un unico grande Comune da Pistoia a Serravalle all’Abetone”

Parole forti del sindaco Samuele BERTINELLI nell'incontro alla San Giorgio organizzato dalla "Voce". Bacchettata ad Abetone e Cutigliano: "L'Alta Montagna è una roba ridicola", "una forzatura" la fusione con il "no" espresso dagli abetonesi. Via libera al progetto che vede assieme Cireglio, le Piastre, Pracchia e Orsigna. Bene anche la "Social Valley" di Dynamo Camp. Il direttore di "Naturart" GIOVANNI CAPECCHI: "Vedo un nuovo fermento in Montagna. Serve una visione d'insieme per rilanciare quei territori"

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PISTOIA – – Le città metropolitane? “A parte Milano, Roma e Napoli sono un’invenzione”. La Regione, i ministeri? “Per i cittadini sono spesso astrazioni metafisiche”. La nuova definizione di Alta Montagna Pistoiese è “una roba ridicola” e la fusione del Comune di Abetone con Cutigliano ratificata dal Consiglio regionale, nonostante il “no” espresso dai cittadini abetonesi nel referendum consultivo, “un’annessione e una forzatura”. Nell’arco di un ampio e articolato intervento, partito da un contesto generale per poi giungere ai temi più specifici in discussione, il sindaco di Pistoia, Samuele Bertinelli, non ha usato mezze frasi. Anzi è stato molto esplicito nell’esporre la sua visione di sviluppo e ha rilanciato, dettagliandola ancora di più, la sua proposta per il futuro, “neppure tanto lontano”, ovvero la realizzazione di un unico grande Comune, dell’intero territorio provinciale, Valdinievole esclusa: il capoluogo, tutta la piana fino al Serravalle, le frazioni collinari e quelle montane.

Capecchi: un nuovo fermento

Il dibattito di ieri pomeriggio, venerdì 23 dicembre, nella sala Bigongiari, alla biblioteca San Giorgio organizzato dalla Voce dell Montagna, dal titolo “Montagna chiama città” (sottotitolo “I territori collinari e montani: problema o opportunità? La grande occasione di Pistoia Capitale italiana della cultura 2017) non è stato un’occasione per parlare dei massimi sistemi e salutarsi in vista dell’imminente festività natalizia. Tutt’altro. Di questioni sul tappeto ne sono state messe eccome. Sala piena, attenzione e curiosità, ripagate dagli interventi dei due relatori, Giovanni Capecchi, docente universitario e direttore della rivista “Naturat” e, appunto, il sindaco Samuele Bertinelli, introdotti da Paolo Vannini, direttore della “Voce” e Maurizio Ferrari, presidente dell’associazione culturale “Amo la montagna”. Giovanni Capecchi ha parlato del suo rapporto di affetto con la Montagna, pur definendosi un non esperto della materia, e ha sottolineato in particolare “il nuovo fermento che da tempo sembra attraversare i territori montani”. Capecchi ha insistito sulla necessità di una visione d’insieme per rilanciare questi luoghi, che devono superare i campanilismi e trovare sintesi comuni.

Bertinelli: serve una logica integrata

Un tema ripreso poi anche dal sindaco che ha confermato il suo impegno a sostegno di progetti di area. Bertinelli ha fatto riferimento in particolare a quello che vede assieme Cireglio, Le Piastre, Pracchia e Orsigna, che verrà presentato alla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia a gennaio del 2017: “Credo proprio la Fondazione lo sosterrà”. E’ la “logica integrata” che deve essere premiata, ha continuato il primo cittadino, non singole, piccole richieste: “Non mi si chieda un campo sportivo in ogni frazione”. La soluzione di problemi e le progettualità devono riguardare territori più ampi. Quindi, per ciò che attiene ai riassetti istituzionali, non tanto le piccole fusioni – “unire Sambuca a Pistoia sarebbe mettere insieme due debolezze” – quanto una visione molto più complessa e ambiziosa, il grande Comune dell’ex territorio provinciale: “Duecentomila abitanti, il che permetterebbe di avere nuovamente le municipalità, oltre a 100 milioni di incentivi in dieci anni”. Visioni di rilancio che, secondo Bertinelli, sulla Montagna possono avere una grande occasione con il progetto della “Social Valley” proposto da Dynamo Camp.

La parola al pubblico

Tanti gli interventi del pubblico come quello del consigliere comunale di Sambuca Franco Matteoni, anche lui favorevole all’idea del parco avanzata da Dynamo, così come lo era, a suo tempo, sul parco delle Limentre, poi mai decollato; di Francesco Benesperi, responsabile Forestazione dell’Unione dei Comuni Appennino Pistoiese, che ha affrontato il tema della gestione del territorio; di Marzio Magnani del Cai di Pistoia, che ha spiegato l’attività del Club alpino e il suo rapporto con la Montagna, di Giampaolo Pagliai, a lungo amministratore del Comune di Pistoia e molto legato alla Montagna pistoiese; di alcuni residenti delle zona delle Piastre e Case Marconi che hanno ricordato quanti problemi vi siano da quelle parti: “Servirebbe una lista della spesa”, è stato ricordato in un intervento. Infine, emblematiche le parole di una giovane coppia che ha avviato una attività di b&b e vorrebbe avviarne anche una di ristorazione. “Abbiamo scelto di vivere qui ma abbiamo solo svantaggi. Come facciamo a pagare più di 3000 euro ogni sei mesi di tassa dei rifiuti? Come è possibile pagare in un piccolo paesino di montagna, con alcuni mesi all’anno in cui il lavoro praticamente si ferma, le stesse tasse di un’attività in un centro cittadino?”. E qui torna, prepotentemente, un tema che anche alla Voce della montagna sta particolarmente a cuore: quello della fiscalità. Fino a quando non se ne prevederà una agevolata per le zone più svantaggiate non si potranno davvero far ripartire tutta una serie di attività imprenditoriali. Anche da qui, o soprattutto da qui, passa una possible svolta per le montagne d’Italia.


La Redazione

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