La montagna tra “overturismo” e oasi di sopravvivenza

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Bilancio di fine estate con risultati scontati. E l'impressione che la montagna sia “usata” da chi cerca quasi solo refrigerio dall’afa opprimente. Senza che si prevedano forme di ristoro, tutele istituzionali, incentivi per i residenti. La speranza di un’inversione di tendenza con la legge sulla montagna giacente in Parlamento

E' tempo di un moderno “Capitanato” della Montagna

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Sempre più necessario un assessorato regionale ad hoc per le terre alte e non una delega fra le tante. Una struttura con competenze decisionali proprie e dotata di portafoglio, che conosca la montagna e ne sappia leggere e interpretare i bisogni e le richieste. L’importanza di non arrendersi alle mille pastoie burocratiche che hanno trasformato la montagna in una “riserva indiana” da depredare


La montagna è solo un parco giochi ad alta quota?

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La Costituzione italiana prevede che la legge intervenga in favore delle zone montane. Ma troppo spesso la montagna viene considerata, dalla classe politica, come un parco dei divertimenti in quota: una meta turistica da raggiungere nel modo più veloce possibile. Le zone montane necessitano innanzitutto di comunità che ci vivano e che si prendano cura del territorio. Una piccola riflessione che prende spunto dalle recenti affermazioni della ministra del turismo

Le nuove elezioni comunali e i mali della montagna

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Il prossimo 8 e 9 giugno due comuni della montagna pistoiese, Sambuca e Abetone Cutigliano, tornano al voto. In occasione di questa importante scadenza elettorale emergono con forza i mali della nostra montagna. La redazione propone una sintesi delle criticità e di come dovrebbero essere affrontate dai futuri amministratori.

Le risorse per la montagna? Non solo solo i soldi

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La spiegazione fornita dagli amministratori pubblici è sempre la stessa: mancano le risorse economiche. Ma si possono sostenere le terre alte con scelte che prescindono dal denaro. Gli esempi? Una legge quadro per le aree montane con regolamenti semplici, chiari, condivisi e legati alla realtà; ridurre gli inutili balzelli e una burocrazia bizantina; non abbandonare al proprio destino i piccoli comuni montani ed i sindaci che stanno in prima linea. Insomma usare intelligenza, buon senso e buone pratiche per evitare che entro pochi decenni l'Appenino si spopoli definitivamente

“Centri” e aree marginali: due mondi che non possono restare così lontani

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L'allarme dell'ISTAT: tra 70 anni le zone montane nazionali, con sola eccezione del Trentino Alto Adige, saranno un deserto demografico. Molti borghi e paesi cesseranno di vivere. Il Manifesto per riabilitare l'Italia del 2020 indica un percorso nuovo, più attento alle esigenze dei territori periferici. Servono politiche territoriali inclusive che avvicinino “centri” e “periferie” per dare un futuro a entrambe

LA MORTE DI DAVIDE GAVAZZI / Il triste addio ad uno dei nostri ragazzi

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Mercoledì 19 ottobre il malore sul campo di calcio di Gavinana: i soccorsi, il trasferimento al Careggi, i disperati tentativi di tenerlo in vita, il decesso la mattina successiva. Una famiglia precipitata nel dramma e il dolore collettivo di un paese e di un'intera comunità. E tutti noi annichiliti, in cerca di certezze che non troviamo. Perché la vita non ne dà. Anzi spesso ci sorprede procurandoci grandi dolori

Il recupero del vecchio cinema delle Piastre diventa realtà

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Un'idea molto bella, attenti solo alle cattedrali nel deserto. Il progetto guarda lontano e potrebbe diventare un laboratorio di aggregazione per gran parte dell'offerta culturale e folclorica dell'intero territorio montano. Il ruolo determinante delle associazioni del volontariato che scontano però la mancanza di forze giovani