San Marcello, Ambiente  |  ottobre 18, 2018

Conservatorio di Santa Caterina, ecco come avviene la demolizione

I Vigili del Fuoco in azione da due giorni per abbattere le parti pericolanti con la tecnica SAF, ovvero Speleo Alpino Fluviale. La proprietà non è del Comune. Il sindaco: “Disponibili ad intervenire in base anche ai costi”. Viabilità deviata durante il giorno, senso unico alternato la sera e la notte. La storia dell'immobile risale al 1530 con la nascita del convento di suore Terziarie Domenicane. Tutti i passaggi successivi fino alla nascita recente della Fondazione. I tentativi di recuperare l'immobile mai andati in porto. La FOTOGALLERY dell'intervento

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In questa foto e in quella nella homepage l'intervento sull'immobile di Santa Caterina, nell'ottobre scorso

SAN MARCELLO – Molta gente a naso in su a guardare un braccio lunghissimo proteso verso un cielo ottobrino terso, un paio di cestelli appesi e pezzi di muratura, di quello che fu il Conservatorio di Santa Caterina di San Marcello, che se ne vanno e non si rivedranno più. E’ la storia dell’ex Conservatorio  o meglio la cronaca di quando sta accadendo sulle sue vecchie mura, e in particolare sulla sua copertura, in questi giorni e in queste ore. Ma quella del Conservatorio è storia lunga che risale al lontano quando 1530 fu fondato il convento di suore Terziarie Domenicane, dipendente dai Frati domenicani di Pistoia, e dedicato a Santa Caterina.

La storia del convento

Poi, nel 1560, fu fondato un secondo convento femminile delle Terziarie Francescane, dipendente dai frati francescani di Giaccherino, antico convento di Pistoia. I due conventi si collocarono vicino, ma fuori delle mura dell’antico castello di San Marcello, lungo la via che conduceva a Spignana e Lizzano. I due conventi furono il frutto dell’ampliamento e della trasformazione di edifici esistenti. Nel 1630 la Santa Sede richiese che i due conventi si ordinassero secondo la regola della clausura. Nel 1668 i due complessi edilizi si uniscono (alla morte dell’ultima suora del convento di San Francesco). Da questo momento il convento di Santa Caterina assume la qualifica di Monastero ed ordinato, secondo la regola della clausura, dal Canonico Forteguerri.

Nel 1969 inizia la costruzione dell’annessa chiesa. Per secoli il conservatorio ha accompagnato la storia di San Marcello, trasformandosi ed adattandosi di volta in volta a nuove esigenze. Ha ospitato diversi ordini di scuole, ha messo a disposizione locali per l’ospedale Lorenzo Pacini, nei suoi appartamenti ha ospitato diverse famiglie, è stato sede dell’Azienda di Promozione Turistica, dell’ACI e così via. È del 2009 l’ultima fra le diverse trasformazioni che l’hanno interessato quando divenne Fondazione con lo scopo di tentarne il recupero per evitare ciò che oggi sta accadendo ed è sotto gli occhi di tutti. Un vero peccato, cui gli uomini non si sono dati cura di evitare.

L’azione dei Vigili del fuoco

Oggi in azione ci sono i Vigili del fuoco, il caposquadra Barghini: “Stiamo effettuando lo smontaggio delle parti pericolanti impiegando la tecnica SAF (Speleo Alpino Fluviale), con un gruppo di vigili specializzati in soccorsi. È la stessa tecnica che impieghiamo nelle zone terremotate come per esempio, recentemente, all’Aquila”. Non è detto che i lavori, che vanno avanti da qualche giorno, terminino in giornata. Il sindaco, Luca Marmo, presente alle operazioni dei vigili del fuoco: “Abbiamo avviato la verifica dell’interesse culturale dell’immobile di cui il comune non è proprietario, siamo disponibili ad intervenire, ma questo è subordinato alle condizioni che ci saranno date e ai costi che un eventuale intervento del comune comporterà”. Uno fra i tanti passanti, Silverio Taioli: “Questo intervento andava fatto qualche anno fa, bisogna buttare giù e farci qualcosa di utile per la popolazione».

Intanto il traffico veicolare bypassa il centro di San Marcello con una deviazione dalle 8 del mattino alle 18, poi entra in funzione il senso unico alternato, regolato da un semaforo, fino al mattino successivo.

 

Alcune immagini dell’intervento di demolizione

 


La Redazione

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