Cultura & Spettacoli, Pistoia  |  febbraio 3, 2017

Oltre 3500 visitatori in otto giorni. Prorogata la mostra sulla deportazione nei lager

"In viaggio", allestita in un carro merci anni ’40 in piazza San Francesco, sarà visitabile anche sabato 4 e domenica 5 febbraio. Tanti cittadini e turisti in visita e una media di dieci scolaresche al giorno. Nel vagone dieci pannelli con brani tratti da testimonianze di ebrei imprigionati nei campi e scampati allo sterminio

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Il carro merci sul quale è stata allestita la mostra

PISTOIA – Prorogata fino a domenica sera (5 febbraio) la mostra “In viaggio. La deportazione nei lager” allestita in un carro merci degli anni Quaranta collocato in piazza San Francesco, a Pistoia. L’installazione, inaugurata venerdì 27 gennaio per il Giorno della Memoria, doveva terminare venerdì 3 febbraio, mentre rimarrà aperta anche per tutto il fine settimana.

Successo di pubblico

Fino ad oggi la mostra ha raccolto un grandissimo interesse da parte di cittadini, turisti e in particolare da parte delle scuole cittadine, con una media di 10 scolaresche al giorno in visita al vagone, per un totale di almeno 3500 visitatori in appena otto giorni di apertura.
La mostra, a cura dell’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Pistoia e della Comunità ebraica di Firenze, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, rimarrà aperta dunque anche domani, sabato 4 febbraio e domenica 5 febbraio, con il medesimo orario: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.

Le testimonianze dei deportati

Il vagone collocato in piazza San Francesco, appartenente al deposito rotabili della Fondazione FS, ospita pannelli che ricordano i viaggi della deportazione verso i campi di sterminio nazisti. Ogni pannello contiene un brano tratto da testimonianze di ebrei italiani e di altre nazionalità imprigionati nei campi e scampati al genocidio. Le voci narranti sono quelle di Isacco Mario Baruch, Sultana Razon, Ana Novac, Alberto Sed, Ruth Kluger, Frida Misul, Liliana Segre, Clara Kramer.
La mostra è stata allestita grazie al contributo della Regione Toscana, Comunità Ebraica di Firenze, Comitato unitario per la difesa delle istituzioni repubblicane del Comune di Pistoia (Cudir), Istituto storico della Resistenza, Fondazione Caript e Coop culture.

 

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