Editoriale  |  ottobre 30, 2016

Se l’intitolazione di una scuola può accendere i riflettori sulla Montagna

E' il caso della materna ed elementare di Piteglio, salutata da un numero mai visto di esponenti delle istituzioni. Qualunque sia il motivo di una “passerella” così affollata, ben venga l'attenzione per le nostre realtà. E soprattutto per la scuola che proprio in montagna, contrariamente a certi luoghi comuni, può rappresentare un esempio virtuoso

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Un momento dell'intitolazione della scuola di Piteglio a Tiziano Terzani

La presenza di un parterre de roi di tal fatta per la semplice intitolazione di una scuola, in un piccolo paese di montagna, fa riflettere. Il “plesso” di Piteglio, venerdì mattina, è stato ribattezzato scuola Tiziano Terzani, nel nome del grande giornalista e scrittore fiorentino scomparso …. , che visse lunghi periodi ad Orsigna ed ebbe un profondo legame con la nostra Montagna. Per tagliare il nastro e celebrare l’occasione sono arrivati quassù i due parlamentari eletti nella circoscrizione di Pistoia, i due consiglieri regionali eletti nella nostra provincia, due assessori regionali (una per competenza, istruzione, un’altra per appartenenza, pistoiese appunto), oltre al presidente del Consiglio regionale e altri esponenti delle istituzioni locali (Comuni e Provincia). Probabilmente roba mai vista se lo stesso sindaco Luca Marmo, ovviamente soddisfatto, è parso meravigliarsene.

Terzani o le elezioni

Potere attrattivo del nome (Terzani)? Elezioni amministrative alle porte, visto che Piteglio, come San Marcello, Cutigliano e Abetone sarà sciolto alla fine di dicembre per dar vita alle fusioni, da 4 a 2 unità amministrative (per i nuovi comuni accorpati si voterà nella primavera del 2017)? E’ probabile che si tratti di entrambe le cose e di altro ancora, chissà. Del resto non c’è da meravigliarsene, è una prassi, potremmo dire che “così fan tutti”. Certo, potremmo lasciarci andare a considerazioni seriose o ironiche a seconda dei gusti, sul costume politico e sui costumi della politica. Ma, nello spirito che anima questa giovane iniziativa editoriale, andiamo oltre. Non è il compito che ci siamo dati. Cerchiamo, invece, di guardare il bicchiere mezzo pieno.

Il bicchiere mezzo pieno

Così tanti esponenti delle istituzioni regionali e nazionali mostrano attenzione per la Montagna? Bene, benvenuti fra noi. Ciò che conta è che non rimanga tutto limitato ad una piacevole, soleggiata, mattina di autunno: il taglio del nastro, i discorsi delle autorità, gli applausi, le foto… L’attenzione alla Montagna, di questa parliamo. Non di assistenzialismo, bensì della sua difesa e valorizzazione. Se per far questo può essere di aiuto anche un nome che è un “brand”, come quello di Terzani, bene. Utilizziamolo.

La buona scuola di Montagna

C’è poi un secondo aspetto non meno significativo: la scuola. Se la Montagna vuol dare un segno, anche piccolo, in questa direzione, lo faccia. Noi saremo assolutamente dalla sua parte. Un Paese che non valorizza la scuola, l’istruzione, l’insegnamento, che non investe sugli insegnanti e sui giovani, ma che Paese è? Che futuro può aspettarsi? E allora tutti i segnali in tal senso sono benvenuti: si tratti di una scuola elementare che si rinnova e resiste lontana da centri popolati come il plesso di Pian degli Ontani , di una materna ed elementare, a Piteglio, che ha solo cambiato nome in Terzani, dell’istituto omnicomprensivo di San Marcello, che le raggruppa poi tutte (e che è l’unica sede di un istituto di medie superiori in Montagna), con iniziative di valorizzazione della sua struttura come il “Giardino dell’armonia“, così come con innovazioni didattiche di vario genere. Nonostante i tanti svantaggi connaturati alla sua stessa conformazione e alle politiche dissennate che si sono succedute nei decenni, la Montagna può essere un ambiente ideale per formare, a partire dai banchi di scuola, le nuove generazioni: meno tensioni, numeri più contenuti, rapporti umani mediamente buoni. Cerchiamo di far capire a chi vede i piccoli paesi come luoghi di ritardo e arretratezza che non è affatto così. Anzi, a volte, può valere proprio il contrario.

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Dall’alto in senso orario: l’intitolazione della scuola di Piteglio a Terzani; l’inaugurazione di quella di Pian degli Ontani dopo l’intervento di ristrutturazione;due momenti della giornata finale del concorso di idee per la creazione di un “Giardino dell’armonia” all’Istituto omnicomprensivo di San Marcello.


Paolo Vannini

Laurea in scienze politiche, giornalista professionista dal 1998, ha lavorato nei quotidiani La Nazione e Il Giornale della Toscana (edizione toscana de Il Giornale), è stato responsabile dell'Ufficio comunicazione del Comune di Firenze, caporedattore dell'agenzia di stampa Toscana daily news, cofondatore e vice direttore del settimanale di informazione locale Metropoli. Ha lavorato presso l'Ufficio stampa di Confindustria Toscana, ha collaborato e collabora per diverse testate giornalistiche cartacee e on line - fra queste il Sole 24 ore centronord, Il Corriere Fiorentino (edizione toscana del Corriere della Sera), Radio Radicale - si occupa di uffici stampa e ghost writing.