Cultura & Spettacoli  |  agosto 5, 2023

Campionato della Bugia 2023, i primi verdetti in attesa del gran finale

Proclamati a Le Piastre i vincitori di cinque sezioni: il veronese Luca Garonzi il primo fra i disegnatori italiani e Luka Lagator del Montenegro il migliore del mondo. Iacopo Cigolini di Montevarchi scelto da Sandro Veronesi nella categoria scrittori. Rachele Ignesti di Firenze si aggiudica la Bugia radiofonica, Gianlorenzo Ingrami la migliore striscia. Premiati anche un russo ed un ucraino

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La pria classificata fra le vignette italiane

LE PIASTRE (PISTOIA) – E’ un montenegrino e si chiama Luka Lagator il disegnatore più bugiardo la mondo. Ha vinto la 47esima edizione del Campionato italiano (e mondiale) della Bugia, che per il resto del mondo aveva come tema “Come può la pace vincere sulla guerra”? E lui l’ha declinato disegnando un cannone multirazzi che invece di proiettili spara baguette.

Il veronese Luca Garonzi ha trionfato nella sezione italiana che come tema aveva “le Bugie tra i fornelli”. Lui l’ha risolta con la tenera vignetta di un giovane che per amore si finge cuoco anche se ha ordinato tutta la cena su Just it.

Lo scrittore più bugiardo vive invece a Montevarchi (Arezzo) che ha scritto “Senza olio di palma” un mini racconto di un uomo che riesce a portarsi a letto una bella ragazza spacciandosi per un bravissimo cuoco ma dopo la notte d’amore non trova di meglio che servirle i pancake del Mulino Bianco, senza neppure accorgersi che il marchio impresso sui dolcetti avrebbe svelato il suo inganno.
E’ la fiorentina Rachele Ignesti, già premiata alcuni anni fa nella sezione verbale, la vincitrice  della gara radiofonica andata in onda ai microfoni di Radio Toscana, media partner del Campionato. Ha raccontato dei cambiamenti climatici che all’Abetone (che si appresta ad essere ribattezzato Palmone, per il clima tropicale che lo caratterizza) hanno causato la scomparsa dei frutti di bosco, ormai sostituiti da ananas e altri frutti tropicali.

La seconda edizione del premio intitolato a Luca Boschi per la striscia più bugiarda se l’è aggiudicato Gianlorenzo Ingrami con il cuoco che, mentre i cannibali lo stanno cuocendo per mangiarselo, non rinuncia a dar loro consigli su quali spezie aggiungere cucinare bene un uomo.

 La miglior striscia

Sono questi i verdetti della 47esima edizione del Campionato italiano della Bugia, in attesa dell’incoronazione del raccontatore e del bimbo più bugiardi d’Italia, prevista a Le Piastre nel pomeriggio di domani, domenica 7 agosto.

“E’ stata una bella edizione – commenta il responsabile delle sezioni grafiche e disegnatore, Marco Fusi – con vignette e strisce di qualità, aiutata dal doppio tema e contraddistinta dal record di partecipanti provenienti da moltissimi Paesi del mondo, tanto che il nostro Campionato non possiamo, a meno di dire una bugia, definirlo soltanto Italiano”.

Ed ecco i podi di tutte le sezioni in cui si assegnano i bugiardini d’oro d’argento e di bronzo, con la motivazione di Giovanni Veronesi che ha incoronato lo scrittore vincitore.

Grafica internazionale

Sopra la vignetta vincente a livello internazionale

 

Le vignette seconda (da sinistra) e terza classificata nella sezione internazionale

La seconda piazza è andata al russo Alexander Shmidt. Al terzo posto l’iraniano Benjamin Aleali. I segnalati sono stati il turco Mehmet Zeber e ancora un iraniano, Hamid Soufi. e l’ucraino Alexander Dubovsckyi.

Grafica italiana

 

Le vignette seconda (da sinistra) e terza classificata nella sezione italiana

Al secondo posto Mario Magnatti di Roma, al terzo Sergio Tessarolo di Bassano del Grappa.
Il Premio Battuta Pitillo è andato al fiorentino Giuliano Rossetti, quello Graziano Gavazzi per la qualità tecnica ad Enrico Biondi di Roma. Infine il Premio Fantasia Graziano Pisaneschi ad Alessio Atrei di Prato.

Bugia letteraria

Al secondo posto “Farina” di Afrisio Ferretti da Pistoia e al terzo “L’ingrediente segreto” di Lucia Cabella da Genova.

Il giudizio dello scrittore Sandro Veronesi

Ecco la motivazione di Veronesi sul racconto che ha proclamato vincitore.

“Il Mulino Bianco è il simbolo artificioso della famiglia felice e composta, per la quale il letto è quella cosa che serve solo per potersi alzare e fare colazione. Il nostro amico bugiardo usa il prodotto Barilla come strumento di seduzione cioè per portare a letto una donna o riportarcela, non per venirne via. E subisce la vendetta di quel prodotto tutto musichetta e bambini sorridenti che di certo loro li ha portati la cicogna. Galeotto fu il pankake falsamente fatto in casa, ma qui di galeotto c’è solo il marchio che smaschera quell’amante menzognero. Ascolta, caro playboy da Carosello, se vuoi sedurla con una falsa verità portala qui, sul Reno, portala alla fontana del Campari, portala in questa piazza. Perché dove c’è Barilla c’è casa, ma dove c’è Bugia, c’è Le Piastre”.

 

Per tutto il resto c’è www.labugia.it


La Redazione

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