Un tempo lo chiamavano "il licite". Ovvero il luogo dov'era lecito espletare certi bisogni naturali

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Anticamente il gabinetto si chiamava così. L'origine del nome era latina, "licēre", ovvero “essere lecito”. Alla Sambuca il riferimento era ancora più esplicito: “al logo commedo”, cioè “il luogo comodo”, dove si poteva fare il proprio comodo. Anticamente veniva costruito fuori dall'abitazione e rispondeva alle esigenze di una vita dura, senza orpelli e fronzoli

La derivazione di "neccio": dal medievale castanicius alla forma lucchese “castagniccio”

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Da tempo alla base dell'alimentazione nella nostra montagna, spopola in feste e sagre. Etimologicamente più che probabile la derivazione dall'aggettivo medievale castanicius, cioè “relativo al castagno”, da cui la forma lucchese “castagniccio” e quella a noi più nota “castagnaccio”. “Neccio” ne sarebbe una sorta di abbreviazione. Confermata l'ipotesi nel testo di un autore fiorentino del 1700

"Da vent'anni soldi pubblici agli impianti di Abetone. Si tappano i buchi, non si risolvono i problemi"

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Lettera di Giuliano Tonarelli sulla riunione fra amministratori locali e Regione e l'annuncio di nuovi consistenti finanziamenti. Perplessità sulla mancata presenza di diversi comuni pistoiesi (erano molti gli emiliani). E ancora: "La neve dura solo 3 mesi. E gli altri nove?". Forti critiche anche all'ipotesi di acquisto delle strutture da parte del Comune e l'affidamento esterno della gestione

"Un insieme straordinario di risorse per produrre una vera svolta"

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Eribero Melloni ci scrive e si inserisce nel dibattito aperto dall'editoriale di Maurizio Ferrari. Sottolinea il ruolo dell'ente pubblico quale "pianificatore territoriale delle varie articolazioni e competenze" e la necessità di investimenti "per opere di tutela fisica e logistica della montagna". Il legame con alcune iniziative in via di sviluppo: l'associazione Avamp, la Transappenninica, la Social Valley di Dynamo Camp

Arte di Altura: Massimo Biagi Miradario e le sue Singolari Figure

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Inauguriamo una nuova rubrica dedicata all'arte con Massimo Biagi Miradario. Questo artista poliedrico, nato a Marliana dove tutt'ora vive e opera, ci racconta la sua Visione e la sua Arte, attraverso parole e testi, che dal piccolo paese della Montagna pistoiese arrivano in tutto il mondo. Le sue opere in mostra al MACC di Montecatini Terme fino al 4 settembre