Sambuca, La ricerca  |  febbraio 10, 2024

La Rocca di Sambuca si sta sbriciolando

Dopo la ristrutturazione di mezzo secolo fa il monumento sta perdendo pezzi. Mancano le risorse e un vero interesse per una sua risistemazione. Intanto una petizione alle autorità competenti pone l’accento sul suo recupero. La Rocca,  affiancata all’apertura dell'ostello restaurato, potrebbe essere centrale nella valorizzazione della Via Francesca della Sambuca: per la zona il sigillo di “bene culturale” ed un possibile sviluppo al servizio di un turismo lento e sostenibile

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La Rocca della Sambuca. Foto di Maurizio Pini

Ci sono luoghi che si identificano con un elemento architettonico particolare, con un personaggio famoso che vi è nato oppure con un evento storico che vi si è svolto nel corso dei secoli. Spesso questi elementi diventano simboli iconici che vengono riprodotti anche nei loghi istituzionali.

Qualcosa del genere è avvenuto per la Rocca di Sambuca Castello, che è diventata l’emblema del Comune di Sambuca Pistoiese.

Dopo una ristrutturazione avvenuta circa mezzo secolo fa e che, a parer di molti, è stata a dir poco discutibile, la Rocca di Selvaggia Vergiolesi sta perdendo pezzi, inesorabilmente. La struttura va sbriciolandosi a poco a poco (con continua caduta di componenti murarie) e per tutti i sambucani questo rappresenta un vulnus culturale e a anche affettivo.

La mancanza di risorse

Le esangui casse dell’Amministrazione comunale sembra che non possano consentire la sua ristrutturazione e, d’altra parte, gli enti cittadini e regionali non si curano di una struttura ritenuta di scarso interesse, a ulteriore dimostrazione, se ve ne è ancora bisogno, che i centri non sanno più governare le aree periferiche e montane o, per lo meno, non sanno valorizzarle adeguatamente.

Una petizione contro l’abbandono

Tra i residenti e i nati nel Comune di Sambuca sta circolando una petizione alle autorità competenti, affinché il bene in questione non cada in pasto all’incuria e all’abbandono o, ancor peggio, alla negligenza e al menefreghismo, perché sarebbe come abiurare ai doveri istituzionali e morali, condensati nell’articolo 9 della nostra Carta Costituzionale.

La lungimiranza che serve

Infine le istituzioni tutte non danno nemmeno prova di lungimiranza politico-economico-culturale, perché la valorizzazione della Via Francesca della Sambuca e, chissà, magari anche  l’ auspicata apertura della splendida struttura dell’ostello di Sambuca, restaurato mirabilmente con risorse pubbliche agli albori del nostro secolo, potrebbero davvero dare alla Rocca  di Selvaggia, al paese di Castello e all’intero territorio comunale il sigillo di “bene culturale” che fino ad oggi è stato da molti negato ed un avvenire anche economico, al servizio di un tanto decantato, a parole, turismo lento e sostenibile.


Maurizio Ferrari

Maurizio Ferrari, sambucano di origine, ha insegnato Lettere per 38 anni nelle Scuole superiori pistoiesi. Ora è imprenditore agricolo e si sta impegnando nella promozione e nel rilancio del territorio appenninico come Presidente dell'Associazione "Amo la montagna APS" che si è costituita nel 2013 e che ha sede a Castello di Cireglio.Ha collaborato per 25 anni alla rivista "Vita in Campagna", del gruppo "Informatore Agrario". Recentemente ha pubblicato alcune raccolte di racconti ispirati alla vita quotidiana di Sambuca, dal titolo :"Dieci racconti sambucani"; "La mia Sambuga" e "Cuori d'ommeni e di animali", nonché una favola per bambini, "La magìa della valle dimenticata" illustrata dagli alunni della scuola elementare "P.Petrocchi " di CIreglio (Pistoia)