Editoriale  |  agosto 4, 2022

Il recupero del vecchio cinema delle Piastre diventa realtà

Un'idea molto bella, attenti solo alle cattedrali nel deserto. Il progetto guarda lontano e potrebbe diventare un laboratorio di aggregazione per gran parte dell'offerta culturale e folclorica dell'intero territorio montano. Il ruolo determinante delle associazioni del volontariato che scontano però la mancanza di forze giovani

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Un rendering di come sarà l'ex cinema una volta ristrutturato

Alle Piastre non sono poi così bugiardi come dicono.

Lo scorso anno avevano annunciato come fosse imminente il recupero del vecchio Cinema Italia, da decenni abbandonato, e questo sogno sta diventando realtà.

Lo hanno ufficializzato il Magnifico Rettore dell’Accademia della Bugia, Emanuele Begliomini, il Professor Ezio Menchi, in rappresentanza della Caripit e gli assessori Sabella e Menichelli per il Comune di Pistoia, in una conferenza stampa svoltasi all’interno dei locali del vecchio cinema il primo di Agosto.

La spesa complessiva del recupero sarà di oltre 300.000 euro; di questi 150.000 saranno a carico della Fondazione Caripit, 27.000 li stanzierà il Comune di Pistoia ed il resto lo verserà l’Accademia della Bugia supportata dalla locale Proloco.

Il grande immobile verrà adibito a museo, a spazio teatrale, a luogo di convegni ed incontri culturali e si doterà di una cucina e di un’area riservata a ristorazione; insomma sarà quel grande complesso multifunzionale di cui l’intera Montagna ha bisogno.

Un sogno ed una necessità per l’intera Montagna

Le autorità convenute alla Conferenza stampa hanno fatto dichiarazioni in gran parte condivisibili, ma sulle quali occorre fare alcune riflessioni di carattere generale.

Indubbiamente si tratta di un progetto che guarda lontano e che di fatto apre le porte ad un embrione di rete della Montagna pistoiese, che per troppi anni è stata identificata solo con il piccolo distretto dell’Abetone. Di questo complesso multifunzionale, di cui non esiste uno consimile nel nostro territorio, hanno estremo bisogno le Associazioni culturali dell’intera area montana, che non dispongono attualmente di strutture adeguate per convegni, incontri, presentazioni di eventi e manifestazioni di vario tipo.

Un polo e laboratorio di aggregazione

A Le Piastre si potrebbe dunque costituire un polo ed un laboratorio di aggregazione per gran parte dell’offerta culturale e folclorica dell’intera Montagna e sarebbe un gravissimo errore ospitarvi poche iniziative, magari ispirate a quel campanilismo stupido che sta riducendo la nostra Montagna a quello che è attualmente, cioè un parco giochi della città ed un dormitorio per anziani.

Ma ciò che le autorità dovrebbero fare è anche qualcos’altro: cioè contribuire a modificare quel convolvolo spinoso di norme che di fatto impediscono la piena realizzazione di iniziative anche lodevoli come questa procedendo a togliere vincoli astrusi e a favorire imprese giovani in un territorio e in un ambiente che ormai si stanno avviando ad un declino sempre più evidente.

I due fattori determinanti: leggi e demografia

Ritornando alla Conferenza stampa si è parlato dell’importanza del volontariato e dell’apporto determinante che esso può dare alla valorizzazione dell’ex Cinema Italia. Peccato che non si tenga conto del fatto che la compagine dei volontari che danno mano alle diverse Associazioni della Montagna abbia un’età media compresa tra i 60 e gli 80 anni e che la maggior parte dei giovani abbia preso altre strade, in altri luoghi anche lontani da qui e che nei pochi rimasti venga meno il senso delle radici, sola spinta che anima davvero il volontariato. Allora si potranno imbastire progetti intelligentissimi e avveniristici, ma se non si tengono in conto questi due fattori determinanti, cioè una legislazione blasfema che governa le terre alte e il problema demografico, si rischia di creare altre cattedrali nel deserto e gli esempi certo non mancano qui da noi, come anche altrove.

Montagna bene supremo

La Montagna è un bene supremo, che va curato e continuamente rinverdito, ma non con iniziative slegate tra loro, bensì considerato e gestito come un sistema complesso e delicato. A meno che i nostri illuminati politici non ne vogliano fare una nuova foresta amazzonica non antropizzata e abitata solo da animali e intrichi di disordinata vegetazione. La mancanza di scelte di fondo sta portando inesorabilmente in questa pessima direzione.

Il via ai lavori

Intanto i lavori dell’ex Cinema Italia inizieranno giovedì prossimo, prima della Festa della Bugia che sarà celebrata il prossimo fine settimana, 5, 6 e 7 agosto. Il primo sacco, invece della prima pietra, è stato posto. Non ci resta altro che augurarsi, solo in questo caso, che vincano i bugiardi!!!


Maurizio Ferrari

Maurizio Ferrari, sambucano di origine, ha insegnato Lettere per 38 anni nelle Scuole superiori pistoiesi. Ora è imprenditore agricolo e si sta impegnando nella promozione e nel rilancio del territorio appenninico come Presidente dell'Associazione "Amo la montagna APS" che si è costituita nel 2013 e che ha sede a Castello di Cireglio.Ha collaborato per 25 anni alla rivista "Vita in Campagna", del gruppo "Informatore Agrario". Recentemente ha pubblicato alcune raccolte di racconti ispirati alla vita quotidiana di Sambuca, dal titolo :"Dieci racconti sambucani"; "La mia Sambuga" e "Cuori d'ommeni e di animali", nonché una favola per bambini, "La magìa della valle dimenticata" illustrata dagli alunni della scuola elementare "P.Petrocchi " di CIreglio (Pistoia)