Pistoia, Sanità e sociale  |  ottobre 26, 2021

Pistoia, le frazioni montane di nuovo senza medico di famiglia

Si dimette quello in carica e fra pochi giorni resteranno privi del servizio i paesi di Cireglio, Le Piastre, Pracchia e Orsigna. L'Usl fa sapere di aver attuato tutte le procedure. L'alto numero di pazienti (1400), gli ambulatori gratuiti messi a disposizione dall'Azienda e gli appelli ai medici non hanno dato risultati. Con i nuovi bandi sono entrati in servizio nuovi cinque medici ed altri tre prenderanno servizio a inizio 2022. Il sindaco Tomasi: "Così si privano i residenti del diritto alla salute e di un servizio irrinunciabile". Che servano altre disposizioni di legge nazionali per normare una materia ormai fuori controllo?

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PISTOIA – Ci risiamo: le frazioni della bassa montagna del Comune di Pistoia saranno fra pochi giorni, per l’ennesima volta, alle prese con la questione della mancanza del medico di famiglia: Cireglio, Le Piastre, Pracchia ed Orsigna non potranno più contare sul servizio del dottor Simone Iadevaia, che ha annunciato le proprie dimissioni per ricoprire un altro incarico. Il medico, comunque, rappresentava una soluzione provvisoria perché privo della formazione prevista per la medicina territoriale (cosa accaduta anche con la dottoressa che lo aveva preceduto).

Uno scenario che si ripete

Adesso si andrà probabilmente incontro allo stesso scenario dello scorso anno. L’Usl riattiverà le procedure previste ma trovare un medico disposto a dedicarsi a queste località sarà ancora una volta complicatissimo. Si troverà, forse, una soluzione tampone, difficilmente una definitiva. “Abbiamo adottato tutte le misure previste dalle normative e dagli accordi di Medicina Generale e, tuttavia, il nostro impegno prosegue perché comprendiamo i disagi dei cittadini della Montagna pistoiese”, si legge nella nota ufficiale dell’Azienda USL Toscana centro, che fa sapere di aver fatto appello a tutti i Medici di Famiglia da poco convenzionati nell’ambito di Pistoia rappresentando le necessità delle frazioni montane del Comune di Pistoia. La USL fa sapere di aver anche messo a disposizione dei Medici, gratuitamente, gli ambulatori delle frazioni montane. Ma precisa anche che “ad oggi ancora nessuno ha dato la propria disponibilità”.

Il sindaco Tomasi

Privare la montagna e la collina del medico di famiglia significa privare i residenti di questi luoghi del diritto alla salute e di un servizio essenziale e irrinunciabile. Assegnare a chi vive a Cireglio, Le Piastre, Pracchia e Orsigna un medico di medicina generale che ha l’ambulatorio altrove, nella piana, significa di fatto togliere il servizio agli abitanti della montagna. Quello che sta accadendo è preoccupante e saremo ancora una volta in prima linea, così come due anni fa, per chiedere a chi di dovere di trovare una soluzione al problema”, sottolinea il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi. Il sindaco ha già contattato l’Azienda Usl Toscana Centro chiedendo un intervento.

“L’azienda sanitaria – continua il sindaco – ci ha informato che è in corso un bando per l’assunzione di altri cinque medici di medicina generale nell’ambito di Pistoia. Tre di questi cinque posti, così informa l’Azienda Usl rispondendo alle richieste del Comune, avranno dei vincoli territoriali, tra cui è compreso quello per Cireglio-Le Piastre-Pracchia-Orsigna. Si tratta di un bando destinato a medici corsisti che scade il 3 novembre”. “Non possiamo sapere adesso se andrà o meno a buon fine ma – sottolinea ancora il sindaco – anche se dovesse andare a segno, il medico non prenderebbe servizio prima della prossima primavera. Dunque ci sarebbe comunque da risolvere la questione in via temporanea. La situazione è preoccupante perché nelle procedure previste per le assegnazioni non si tiene conto dei bisogni di territori come quelli montani e periferici”.

Bandi Usl per nuovi medici in servizio

Sul punto L’Azienda chiarisce che “con i bandi regionale e nazionale sono già stati individuati ed entrati in servizio nuovi cinque medici ed ulteriori tre che prenderanno servizio entro inizio 2022”. I medici hanno facoltà di individuare la sede degli ambulatori nel territorio comunale, chiarisce ancora l’a Usl che ha comunque chiesto la loro “disponibilità ad effettuare l’apertura ambulatoriale nelle frazioni montane”.

Infine, ma non ultimo, “ulteriori cinque convenzioni sono a bando per i medici corsisti di Medicina Generale (l’avviso scade il prossimo 3 novembre): due di questi posti prevedono vincolo di attività ambulatoriale nelle frazioni collinare e montana del comune. L’Azienda auspica di trovare nei giovani medici che entreranno a breve in servizio la soluzione da tanto cercata per garantire lo svolgimento dell’attività ambulatoriale in quella porzione di territorio”.

La consigliera regionale Fratoni

“Ho preso atto che la Asl Toscana Centro ha immediatamente attivato tutte le procedure previste per trovare una sostituzione tempestiva – conferma anche la consigliera regionale Federica Fratoni -. Com’è noto, l’attuale rapporto convenzionale, regolato da accordi nazionali, non contempla ad oggi strumenti particolari, quali eventuali incentivi, da utilizzare proprio per compensare i disagi e le spese dei lunghi spostamenti. Su questo punto in particolare, che è già stato posto in una mozione da me proposta ed approvata con il voto unanime del Consiglio Regionale nel marzo scorso, l’assessore competente sta lavorando nei tavoli di concertazione. Vorrei infine appellarmi – conclude Fratoni – al senso di responsabilità dei professionisti presenti su Pistoia affinché valutino con oculatezza questa opportunità, visto che si tratta comunque di rispondere ad una chiamata che prevede l’utilizzo gratuito di un ambulatorio e una platea di assistiti considerevole”.

In effetti si sta parlando di 1400 pazienti, un numero ragguardevole. Ma, evidentemente, viste le recenti esperienze, insufficienti a muovere l’interesse di medici non residenti in montagna. Che servano altre disposizioni di legge per normare una materia ormai fuori controllo?


La Redazione

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