Pistoia, La ricerca  |  maggio 8, 2020

Lavoro e occupazione giovanile in cima alle priorità dei pistoiesi

E' il dato più significativo dell'indagine demoscopica commissionata dalla Fondazione Caript all’Istituto Demopolis. Grande importanza rivestono ambiente, lotta all'inquinamento, sanità, promozione e sviluppo turistico, viabilità, traffico e trasporto pubblico locale. Nel report tutte le attese, le priorità e i bisogni dell'intera provincia di Pistoia.
Dallo studio emerge una notorietà altissima e un grande patrimonio di credibilità della Fondazione. Il presidente Iozzelli: "Raggiunti gli obiettivi prefissi"

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PISTOIA – “Lavoro e interventi per l’occupazione giovanile sono in cima alle priorità dichiarate dai pistoiesi (61%); 6 su 10 citano la protezione dell’ambiente e la lotta all’inquinamento. Il miglioramento della sanità pubblica e dell’accesso ai servizi sanitari sono ritenuti oggi fondamentali dal 56% dei cittadini intervistati, con un dato che si impenna fuori dal capoluogo e nella montagna pistoiese”. E’ la sintesi delineata da Pietro vento, direttore di Demopolis – Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis, che si occupa di studiare le tendenze della società italiana con competenze mirate nell’analisi dell’opinione pubblica, nella ricerca sociale, politica e di mercato – al quale la Fondazione Caript ha commissionato, alla fine del 2019, un’indagine demoscopica.

L’indagine nella provincia di Pistoia

La ricerca, condotta su un campione di 1.036 intervistati, statisticamente rappresentativo dell’universo della popolazione maggiorenne residente in provincia di Pistoia, stratificato per aree geografiche di residenza, genere e fascia di età, ha analizzato conoscenza, percezione e posizionamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia in seno all’opinione pubblica della provincia stessa e a speciali target di riferimento, individuando altresì i bisogni collettivi, le priorità dei cittadini e il ruolo atteso della Fondazione. L’indagine – dalla fase qualitativa condotta attraverso colloqui aperti fino alla rilevazione demoscopica campionaria – ha analizzato le voci dei cittadini e degli opinion leader (252 rappresentanti di organizzazioni, enti e organismi operanti sul territorio), studiandone prospettive, vissuti, opinioni rispetto alle dinamiche locali.

In questo contesto, secondo l’indagine condotta da Demopolis, l’azione della Fondazione Caript riceve una valutazione largamente positiva, qualificandosi come un riferimento territoriale e istituzionale centrale: un attore primario, spesso sostitutivo e sussidiario a fronte di risposte istituzionali sovente disattese. La Fondazione si identifica come un brand di notorietà elevatissima, qualitativamente forte e con un patrimonio di credibilità prezioso.

Si tratta di un punto di partenza solido per qualunque progetto di sviluppo ulteriore dell’azione istituzionale ma anche di una sfida. Rispetto alle iniziative della Fondazione, emerge la richiesta di ancora maggiore protagonismo: i cittadini chiedono di moltiplicare le attività di impatto duraturo sul territorio, di continuare a incrociare domande sociali ed economiche; l’istanza degli intervistati è che la Fondazione interpreti il ruolo di stimolo allo sviluppo, alla coesione e alla innovazione del territorio.

Il commento del presidente della Fondazione

“La ricerca – ha commentato il presidente Luca Iozzelli – dimostra come gli obiettivi che ci eravamo posti siano stati raggiunti. Sempre più la Fondazione è avvertita dai cittadini come punto di riferimento essenziale, non solo per la sua capacità di intervento nei diversi settori nella quale è impegnata, ma anche quale soggetto capace di lavorare sinergicamente con gli altri enti territoriali. La ricerca pone in evidenza come, sebbene sia diffusa la percezione di una qualità della vita soddisfacente, si avverta uno ‘scarto fra le attese elevate di una comunità avvezza al buon vivere e la risposta balbettante delle istituzioni’ che produce una frustrazione diffusa e la necessità ‘di una convincente regia per cogliere la sfida dello sviluppo’. Proprio in questa direzione, nel mio programma di mandato sottolineavo come esistesse per i principali enti e istituzioni locali, pubblici e privati, la necessità di collaborare attivamente e proficuamente per individuare insieme le strade da percorrere e una visione strategica comune per il futuro”.

 

LA RICERCA IN SINTESI

Come rilevato nella complessità del tessuto sociale toscano, e in Italia nella sua interezza, anche a Pistoia la qualità della vita è migliorata solo nella percezione di pochi. Negli ultimi 5 anni, per il 38% si è mantenuta inalterata. Ma la maggioranza relativa (43%) dichiara un peggioramento. E si tratta in prevalenza dei residenti in provincia, fuori dal capoluogo pistoiese.

Opinioni diversificate per zone

L’indagine, condotta per la Fondazione Caript dall’Istituto Demopolis, racconta di un’opinione pubblica dalle molte anime. Il tessuto sociale pistoiese vive connotazioni territoriali radicatissime, con capoluogo, Valdinievole, Serravalle e Montagna Pistoiese che rivelano identità vicine ma non assimilabili, ed esprimono bisogni non coincidenti, sovente percepiti come disattesi e manchevoli di rappresentanza.

Qualità della vita

Malgrado l’indebolimento del contesto sul piano economico e i limiti rintracciabili nel sistema dei servizi, la maggioranza assoluta degli intervistati continua a esprimere soddisfazione per la qualità della vita in provincia di Pistoia. Si tratta di una valutazione multi-prospettica, connessa a variabili emotive e relazionali del vivere: al valore del rapporto con familiari (81%) e amici (60%); in dimensione ridotta incidono la condizione lavorativa (42%), la situazione economica personale (28%) e le opportunità culturali e per il tempo libero (35%), dato quest’ultimo che sale al 40% fra i cittadini del capoluogo.

Qualità dei servizi

I dati sulla qualità percepita dei servizi pubblici sono variabile dirimente della soddisfazione complessiva dei cittadini per la vita in provincia di Pistoia: oltre la metà degli intervistati promuove i servizi erogati nella propria area di riferimento. Nello specifico, pensando a un’ipotetica pagella scolastica, li promuove il 51%. Accanto al 35% degli intervistati che definisce mediocri i servizi pubblici delle città, si delinea un segmento pari all’11% che li boccia. Le valutazioni negative si rilevano più marcate nei territori di provincia, fuori dal capoluogo, secondo le medesime dinamiche di polarizzazione individuabili anche rispetto a un ulteriore tema: la sicurezza percepita dei cittadini.

Luoghi di lavoro

Oggi, il 60% degli intervistati nel complesso si dichiara sicuro nei propri luoghi abituali di vita e di lavoro. Ma il dato si contrae, fino a diventare minoritario, ancora una volta fuori dal capoluogo, nei territori della provincia pistoiese, fra Valdinievole e Serravalle, che dimostrano di ospitare componenti sociali più vulnerabili, più apprensive e sensibilizzate rispetto al nodo sicurezza.

Le priorità

Secondo l’Istituto diretto da Pietro Vento, sono il rilancio del lavoro e la richiesta di interventi per l’occupazione giovanile a svettare in cima al podio delle priorità dichiarate dai pistoiesi (61%); ma il 60% cita anche la protezione dell’ambiente e la lotta all’inquinamento, in un territorio sospeso fra la necessità di tutelare i centri produttivi (dal florovivaismo alla metalmeccanica) e l’urgenza di proteggere la qualità dell’aria e dell’ambiente, dimensione quest’ultima che si dimostra una perdita estrema, nelle percezioni dei cittadini pistoiesi.

Il miglioramento della sanità pubblica e dell’accesso ai servizi sanitari è una richiesta di investimenti prioritari per il 56% dei cittadini intervistati da Demopolis, ma con un dato che si impenna fuori dal capoluogo, e nella montagna pistoiese in special modo.

La società del benessere diffuso e solidale, quale era la provincia di Pistoia prima della crisi, vede depauperate alcune sicurezze, anche nella dimensione dei servizi pubblici, e si ritrova “intaccata” in elementi della sua vita di comunità: le opportunità di lavoro e sviluppo, l’ambiente e la sanità. Esiste inoltre una domanda d’aiuto, sommessa ma maggioritaria, rilevata dall’indagine nella trasversalità dei campioni analizzati, che riguarda la promozione e lo sviluppo turistico (55%), attesi come occasione di riscatto e strettamente connessi ad altre richieste espresse dalla maggioranza assoluta del campione: interventi per viabilità e traffico (55%) e miglioramento del trasporto pubblico locale (51%).

 

Conoscenza, percezione e posizionamento della Fondazione Caript

  

La notorietà della Fondazione Caript è oggi altissima nel territorio della Provincia di Pistoia: secondo i dati dell’Istituto Demopolis, il 74% dichiara una conoscenza compiuta; un ulteriore 20% ammette di saperne solo superficialmente, senza conoscerne l’operatività. Appena il 6% degli intervistati dichiara di non conoscere un ente che sul territorio è invece familiare ed apprezzato. Fra i rappresentanti di organizzazioni, enti e organismi operanti in provincia di Pistoia, la notorietà della Fondazione cresce ulteriormente e supera il 90%.

L’autonoma “evidenza” della Fondazione Caript in termini di conoscenza e operatività è profonda. L’indagine ne ha studiato la riconoscibilità dell’impegno, individuando gli ambiti di massima evidenza dell’azione sul territorio.

L’impegno per l’arte, i restauri, le attività e i beni culturali (86%) è il principale connotato riconosciuto alla Fondazione. Ma anche il sostegno ai sistemi di educazione e formazione (60%), la vocazione filantropica (55%) e l’impegno per la ricerca scientifica e tecnologica (43%).

L’ambito di riconoscibilità più debole riguarda le azioni di protezione della qualità dell’ambiente, che restano una domanda sommessa di aiuto espressa dal tessuto sociale nella sua interezza.

In termini evolutivi, la percezione del cambio di governance in seno alla Fondazione Caript inizia a giungere al grande pubblico. Al netto di quanti non riescono a esprimere un’opinione (40%), la metà degli intervistati segnala una prosecuzione efficace dell’attività, mentre supera il 40% la quota di cittadini che rileva migliorate performance dell’Ente negli ultimi 5 anni, dopo il cambio di dirigenza e governance.

L’immagine della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia è largamente positiva. Sia pur entro i fisiologici limiti di conoscenza del grande pubblico, l’operato della Fondazione conquista il 55% del complesso degli intervistati: al netto di quanti non esprimono un’opinione, il giudizio positivo raggiunge l’86% tra i cittadini che si dichiarano in grado di valutare l’operatività dell’Ente.

Operatività riconosciuta e ruolo atteso della Fondazione Caript

  

   

Di totale interesse, è la valutazione operata da Demopolis sugli ambiti e sulle iniziative di maggiore impatto della Fondazione.

Come già segnalato, della Fondazione Caript in provincia di Pistoia si riconosce la terzietà nel sostegno agli attori istituzionali locali e al Terzo Settore, ma anche l’abilità nella “regia” e nella gestione diretta degli interventi. Fra gli eventi di rilievo promossi dalla Fondazione, il più noto è Pistoia – Dialoghi sull’uomo (76%), per la rilevanza sovranazionale degli appuntamenti, l’esclusività dei momenti di riflessione, l’importanza del calendario nel panorama italiano degli eventi culturali. Seguono, per dimensione di citazioni, Serravalle Jazz Festival (48%) e la Stagione Sinfonica Promusica.

Fra le azioni di supporto diretto al merito, il 61% degli intervistati rammenta le borse di studio, anche per l’impatto capillare nel sostegno alle nuove generazioni, nonché Sì … Geniale! (39%).

Fra i tanti interventi artistici e di restauro promossi dalla Fondazione Caript, il più noto è quello della Chiesa di San Leone, con la Visitazione di Luca della Robbia in esposizione temporanea (43%). Ma anche lo splendore della cupola restituito alla Chiesa della Madonna dell’Umiltà di Pistoia resta nella memoria di circa 4 intervistati su 10.

Nelle iniziative a carattere sociale, l’impegno della Fondazione Caript risulta diffusamente percepito, nella sua generalità. Su sollecitazione, i cittadini ricordano il sostegno alla Caritas Diocesana e l’impegno per il Reparto di Emodialisi dell’Ospedale di Pistoia.

In conclusione, l’indagine individua le dimensioni operative e gli ambiti in cui sarebbero richiesti alla Fondazione maggiori investimenti: il ruolo atteso della Fondazione Caript.

La prima istanza rappresentata dalla ricerca richiama una tendenza nazionale e una apprensione che investe molte famiglie nel territorio pistoiese. La progressiva contrazione del welfare pubblico e la coesistente fase prolungata di riduzione del potere d’acquisto dei ceti a reddito fisso scatena il timore che restino senza supporto i segmenti più “sensibili” del tessuto familiare: i piccoli e le generazioni meno giovani. A conferma del dato, il sostegno alle categorie più deboli – bambini e anziani – è la richiesta più forte degli intervistati per un rinnovato impegno della Fondazione. Incalza, a seguire, la grande risposta attesa dai cittadini e dal territorio tutto: promuovere l’alta formazione per riconvertire la provincia di Pistoia in Polo d’eccellenza (51%). Si tratterebbe di cogliere la sfida dell’innovazione per un territorio cha ha conosciuto i fasti ma anche la decadenza di un modello di sviluppo, e ha bisogno di una nuova regia. Accanto alla dimensione della promozione culturale (37%), le richieste si concentrano proprio sul ruolo della Fondazione, cui un terzo dei cittadini chiede di farsi attrattore di investimenti e traino per lo sviluppo complessivo della provincia, anche nella riconversione e nel rilancio di un comparto di punta come il florovivaismo.

Multiple sono inoltre le istanze di “rassicurazione” espresse dagli intervistati: tutelare la capillarità dei presidi sanitari fra i centri, anche piccoli, della provincia (45%), proteggere il territorio da frane e instabilità (43%), trattenere i giovani, magari con nuovi spazi di aggregazione (33%), ripopolare la montagna pistoiese (34%).

La voce degli opinion leader: la Fondazione nella percezione di organizzazioni, enti e organismi operanti sul territorio

La notorietà della Fondazione Caript è totale, senza differenziazioni né discrepanze fra i rappresentanti di organizzazioni, enti e organismi operanti in provincia di Pistoia. Più in dettaglio, si verificano le dinamiche dell’apice di notorietà denominate tradizionalmente “top of mind”: per gli intervistati, di primo acchito, il termine “fondazione”, senza ulteriori qualificazioni, allude sempre alla Fondazione Caript.

In questo contesto, all’Ente viene riconosciuto l’impegno nella promozione delle arti, nei beni culturali e nella tutela del patrimonio (98%), in educazione e formazione (82%). La Fondazione ha una vocazione filantropica riconosciuta (80%) e si qualifica per l’impegno nella ricerca scientifica e tecnologica (62%).

In valori sintetici, il livello di apprezzamento fra i rappresentanti di organizzazioni, enti e organismi operanti in provincia di Pistoia è plebiscitario: in termini di operato, l’85% esprime valutazioni positive, a fronte di un 7% di indicazioni negative. Inoltre, il 37% rileva l’efficacia accresciuta della Fondazione dopo il cambio di governance, a fronte di un 30% che non ha individuato variazioni nell’ultimo lustro. Al netto di quanti non riescono a esprimere un’opinione, il dato si rileva ancor più positivo: il 39% degli intervistati segnala una prosecuzione efficace dell’attività, mentre raggiunge il 50% la quota di opinion leader che rileva migliorate performance.

Più analiticamente, l’azione della Fondazione si qualifica per l’attenzione al sociale (82%), la capacità di dare risposta ai bisogni locali (71%), la competenza nella gestione delle risorse (65%, dato di rilievo estremo), l’attenzione alle esigenze dei cittadini (64%), la visione strategica del futuro (63%), la propensione all’innovazione (60%). L’impegno per lo sviluppo economico resta una dimensione di minore evidenza delle attività di Fondazione Caript, sebbene riconosciuta da oltre la maggioranza assoluta degli opinion leader.


La Redazione

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