Pistoia, Personaggi e Interpreti  |  febbraio 20, 2020

Antonio Cariglia dieci anni dopo

Tante iniziative nel corso del 2020 per ricordare il principale artefice della nascita della Fondazione Filippo Turati. In programma convegni incentrati sul suo ruolo politico e istituzionale, le realizzazioni in campo urbanistico, in campo sociale e culturale. Entro marzo l'uscita di un libro che racconta la lunga carriera politica. Giovedì 20 febbraio, nel decennale della scomparsa, un concerto in suo onore nella sede della Fondazione Caript

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Nicola Cariglia durante l'intervista nella sede della Fondazione Turati

PISTOIA – Per ricordare Antonio Cariglia a dieci anni dalla scomparsa la Fondazione Filippo Turati onlus, di cui Cariglia fu fondatore, l’eredità ancora attiva e vitale del suo impegno civile, sociale e politico, ha promosso una serie di iniziative nel corso di tutto il 2020. Il programma è stato illustrati alla stampa dal presidente Antonio Cariglia e da Giancarlo Magni, membro del consiglio direttivo.

Il libro sull’alternativa impossibile

È di imminente uscita presso Marsilio il volume di Simone Visciola «L’alternativa impossibile. L’idea socialdemocratica di Antonio Cariglia tra Italia e Europa negli anni della “prima” Repubblica». Legato indissolubilmente a Saragat, sin dall’esperienza fondativa di Palazzo Barberini, Cariglia espresse con chiarezza e perseguì con coerenza, senza soluzione di continuità, la sua idea socialdemocratica e riformista di cui il libro traccia la traiettoria: riunire tutte le forze del socialismo italiano in una “casa comune” e costruire in Italia una grande forza socialista, democratica e laica di alternativa in grado di “sbloccare” un sistema politico forgiato, dal 1948, sull’asse DC-PCI.

La sua attività a Pistoia e Firenze

A Simone Fagioli è stata affidata la ricerca sulla attività di Cariglia negli enti locali tra gli anni Cinquanta e Settanta «Le parole e le cose. Antonio Cariglia consigliere comunale tra Pistoia e Firenze (1956 – 1979)». Cariglia dal 1956 al 1979 è consigliere comunale, prima a Pistoia (1956-1964) e poi a Firenze (1964-1979), ruolo che si intreccia indissolubilmente a quello di parlamentare e ai ruoli all’interno sia del PSDI sia del PSU, del quale è vicesegretario nella breve parentesi unitaria.

La sua azione locale in questo senso non è marginale, in una realtà fatta di tempi ed eventi assai complessi, basti citare l’alluvione di Firenze del 1966, che lo vede appunto nel duplice ruolo di consigliere comunale e parlamentare, con riflessioni e azioni di ampia portata, non solo locali.

Cariglia e le case popolari

A Pistoia, dal 1956 al 1963 Antonio Cariglia anche è presidente dell’Istituto Autonomo delle Case Popolari. Sono gli anni del boom, accompagnato da una grande richiesta di case: Cariglia spinse il Consiglio comunale di Pistoia a costruire non solo case ma un pezzo di città per costruire relazioni. Belvedere è stato progettato come un quartiere: non solo case popolari, ma luoghi, luoghi dove crescere, conoscere, pregare, amare, vivere. A questa esperienza sarà dedicato un convegno, curato dall’architetto Marco Bernardi.

Uno sguardo al futuro

Non solo ricostruzione storica dell’azione di Cariglia ma proiezione verso il futuro della sua visione riformista: il tema prescelto è quello della condizione della popolazione anziana a Firenze. È stata commissionata da Fondazione Turati a PoieinLab, Istituto di Ricerca convenzionato con il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università lindagine da titolo «Ritorno al futuro: fragilità, progettualità, bisogni della popolazione anziana nel Comune di Firenze».

Il concerto di giovedì 20

Cariglia e Magni mostrano la locandina dell’evento in programma stasera nella sede della Fondazione Caript

Intanto, giovedì 20 febbraio alle ore 21, nel giorno del decimo anniversario della scomparsa di Antonio Cariglia, si terrà la prima iniziativa promossa per ricordarlo: un concerto di musica da camera presso la sala delle assemblee di Palazzo De’ Rossi (Pistoia), sede della Fondazione Caript. L’evento, a ingresso libero, è organizzato in collaborazione con il conservatorio statale di musica «Luigi Cherubini» di Firenze. Il programma della serata prevede musiche di Debussy, Emmanuel, Caplet, Haudebert e Chaminade, eseguite dai maestri Paolo Zampini (flautista e direttore del «Cherubini»), Tiziano Mealli (pianoforte) e Paola Leggeri (soprano).


La Redazione

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