L'intervista, Pistoia  |  agosto 22, 2017

“La piscina di Maresca può essere un modello per Pistoia”

L'affermazione del Presidente della Provincia Rinaldo Vanni dopo le roventi polemiche sulla Fedi: "Mi scuso per lo stato dell'impianto, non si sarebbe dovuto arrivare a tanto". Poi l'annuncio: "Dal primo settembre riapre la Marchi di Pescia". Quindi la proposta al sindaco di Pistoia: "Al Comune la concessione della struttura in prospettiva di un passaggio di proprietà. E un recupero di tutta l'area". E una stoccata alle gestioni del passato: "La Provincia ha destinato 450mila euro all'anno, per dieci anni, all'Associazione Teatrale Pistoiese. Se parte di quei soldi fosse stata destinata alle piscine non saremmo in queste condizioni"

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Veduta complessiva della piscina scoperta di Maresca

 

PISTOIA – Un piccolo esempio da seguire c’è già, ed è quello della piscina di Maresca, anch’essa di proprietà della Provincia di Pistoia, presa in affidamento dal Comune di San Marcello Piteglio e riaperta a luglio. Si rivolge verso la montagna lo sguardo preoccupato del presidente della provincia Rinaldo Vanni per prospettare un futuro alla piscina Fedi di Pistoia, al centro da giorni di roventi polemiche, dopo il ritrovamento di un uomo morto per overdose, nelle immediate vicinanze dell’immobile, una settimana fa. Un immobile in condizioni di abbandono, non solo inagibile da tempo ma ormai anche preda di atti vandalici. Abbiamo intervistato Vanni, finito nel mirino delle critiche per le condizioni in cui versa la struttura di via Panconesi a Pistoia, a poche ore di distanza dalla conferenza stampa convocato questa mattina (martedì 22) sul tema piscine e impianti sportivi provinciali. Gli spunti interessanti non mancano. A partire dai 450mila euro destinati dalla Provincia di Pistoia per 10 anni all’Associazione Teatrale Pistoiese e che avrebbero potuto prendere altre strade….

Rinaldo-Vanni

Rinaldo Vanni, presidente della Provincia

Presidente partiamo dal fondo, dalle possibili soluzioni. La montagna offre un esempio virtuoso. Tutto da verificare, con molte incognite, ma che per adesso sembra funzionare. La piscina scoperta di Maresca è riaperta da un mese e mezzo, certo grazie ad una serie di condizioni particolari: l’intervento del Comune, delle associazioni locali, una gara espletata in tempi brevissimi e la riapertura, in pieno luglio. Che ne pensa?

“Leggo quello di Maresca proprio come un esempio da seguire. Siccome la Provincia non ha risorse, e anche se dovesse intercettarle non ha un bilancio, farò una proposta di affidare in concessione l’immobile della piscina Fedi al Comune di Pistoia per la parte extra scolastica, perché quella – dalle 8 alle 13 – compete comunque a noi per legge. Successivamente si può pensare ad un passaggio di proprietà vero e proprio, in un progetto più ambizioso non solo della struttura ma di tutta l’area che le sta intorno. Potremmo pensare anche ad una piscina all’aperto nel recupero complessivo e nella valorizzazione di quell’area”.

Lei rilancia ma immaginiamo che il sindaco di Pistoia non faccia salti di gioia di fronte a una prospettiva del genere, considerate le condizioni dell’immobile e i costi necessari a rimetterlo in funzione: si parla di almeno un milione e 200mila euro.

“Il neo sindaco di Pistoia fa parte dell’ente Provincia, ne è un amministratore, quindi non può pensare di non avere un ruolo in questa vicenda. Le accuse che mi rivolge nella lettera di ieri sono anche contro se stesso. Non si possono scaricare tutte le responsabilità sulla Provincia che adesso non ha più risorse”.

Beh ma le colpe non saranno di altri se l’impianto è ridotto nelle condizioni in cui è stato trovato nei giorni scorsi. Al di là della risorse c’è un problema di decoro e di sicurezza.

“L’ho detto e lo ripeto: chiedo scusa per la situazione che si è venuta a creare. E’ una situazione incresciosa che non si doveva produrre anche se il decadimento dell’impianto è iniziato prima della mia presidenza e non posso essere il responsabile di una manutenzione straordinaria mai fatta in passato. Precisato questo, dico che noi presentato fatto un esposto contro ignoti per i danni che sono stati causati dentro la piscina e avviato un’indagine interna per chiarire le responsabilità dello stato di incuria della struttura. Comunque, c’è un appuntamento per tutti quelli che vogliono dare una mano, compreso il sindaco Tomasi: martedì prossimo alle 8.30. La Provincia effettuerà un intervento che prevede il taglio dell’erba e la manutenzione degli ambienti all’esterno. Ci sarò anch’io, con il frullino in spalla”.

Mentre la Fedi sprofonda, le Ginestre riaprono e a brevissimo anche la Marchi di Pescia. Cosa è successo in quel caso? Ed era proprio necessario unire i tre impianti in una sola gara di appalto, ripetuta due volte e andata sempre deserta?

“La Marchi non era e non è nelle condizioni della Fedi, non quindi in uno stato di inagibilità, e poteva essere riaperta con alcuni interventi. Dal primo di agosto è stata affidata la gestione alla società Cogis, un affidamento temporaneo di un anno con oneri a carico del privato, in attesa di una soluzione definitiva, alla quale aveva già iniziato a lavorare con noi anche il Comune. Ieri la procedura è stata conclusa, dal primo settembre riaprirà. La scelta, invece, di aver inizialmente tenuto insieme i tre impianti – Fedi, Marchi e Maresca – era nata dalla speranza che un’offerta rivolta ad un bacino così ampio avrebbe potuto suscitare più interesse negli operatori del settore. Non è stato così e abbiamo deciso di procedere singolarmente. In due casi la soluzione temporanea è stata trovata, vediamo cosa succederà con l’impianto del capoluogo. A Maresca e Pescia un anno di attività ci dirà se i progetti avranno una loro sostenibilità”.

Ma i due impianti riaperti sono comunque in condizioni diverse da quello pistoiese. Siamo proprio sicuri che valga la pensa investire oltre un milione per rendere nuovamente funzionante una struttura vecchia, costruita con canoni ormai superati e ridotta così male?

“Questa è la classica domanda da un milione di dollari. Me lo chiedo anch’io, confesso. Penso per esempio ai solai usurati dalle esalazioni del cloro, penso ad uno sviluppo verticale dell’impianto che è una criticità endemica. E’ un ragionamento complesso che richiederà i suoi tempi e andrà affrontato sotto un profilo tecnico con gli esperti della materia”.

Tutto ciò detto, presidente, verrebbe da aggiungere che fino ad oggi si sono tenuti in piedi impianti grazie ad interventi finanziari forse eccessivi da parte della Provincia. Senza quelli è andato tutto in crisi.

“Mah si potrebbe dire anche molto altro. Mi domando, per esempio, che senso abbia avuto un contributo annuale di 450mila euro della Provincia all’Associazione Teatrale Pistoiese, per ben dieci anni, in un settore che non è neppure di competenza dell’ente provinciale. Fossero state destinate quelle risorse verso gli impianti sportivi, piscine incluse, forse oggi ci troveremmo in un’altra situazione”.

In conclusione servirebbero più o meno due milioni per le piscine di Pistoia e Pescia, senza considerare Maresca che è un impianto in condizioni comunque migliori. La Provincia non ci può pensare. Anzi deve pensare a se stessa. A che punto siamo dell’assurda telenovela inventata dal legislatore italiano? 

“Molto semplicemente: il 15 settembre se sarà sempre senza risorse, la Provincia di Pistoia andrà in dissesto. A quel punto non so chi pagherà il riscaldamento e l’elettricità nelle scuole e gli stipendi ai dipendenti, tanto per dire”.


Paolo Vannini

Laurea in scienze politiche, giornalista professionista dal 1998, ha lavorato nei quotidiani La Nazione e Il Giornale della Toscana (edizione toscana de Il Giornale), è stato responsabile dell'Ufficio comunicazione del Comune di Firenze, caporedattore dell'agenzia di stampa Toscana daily news, cofondatore e vice direttore del settimanale di informazione locale Metropoli. Ha lavorato presso l'Ufficio stampa di Confindustria Toscana, ha collaborato e collabora per diverse testate giornalistiche cartacee e on line - fra queste il Sole 24 ore centronord, Il Corriere Fiorentino (edizione toscana del Corriere della Sera), Radio Radicale - si occupa di uffici stampa e ghost writing.