Non solo libri, Sambuca  |  agosto 18, 2017

“Ho cercato di cogliere l’anima di tanti paesi della montagna”

Maurizio Ferrari parla del suo secondo libro “La mia Sambuga”. E spiega che non si tratta di un'operazione nostalgica piuttosto dell'esaltazione dell'appartenenza, del legame con le proprie radici. “Un inno al realismo”. Come nella prima opera, dieci racconti autobiografici con al centro il “modello sociale” del paese

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SAMBUCA – Quando Cicero parla pro domo sua, quando cioè una persona rammenta se stesso ed il proprio operato, incorre (o dovrebbe incorrere) in un certo imbarazzo. Lo stesso accade a me, perché vengo a parlare del mio secondo libro, intitolato “La mia Sambuga”, e che dà seguito ai “10 Racconti sambucani”, una celebrazione ed un ricordo della mia terra natia che sembra condannata ad un oblio senza fine.

Il legame con le origini

Ma più dell’imbarazzo è forte il desiderio di ringraziare tutti coloro che hanno preso parte alle mie presentazioni in montagna (e sono stati numerosi), a coloro che hanno capito il messaggio che volevo far passare: non la nostalgia del buon tempo andato, ma l’esaltazione del senso di appartenenza, del sentirsi legati alle proprie radici, che oggi sembrano oscurati da una monocultura dominante, da un brodo primordiale indefinito e indefinibile, nel quale l’uomo contemporaneo galleggia, per lo più ignaro di ciò che lo circonda.

Il microcosmo paese

Il mio libro, invece, vuole attirare lo sguardo sul modello sociale del paese, un microcosmo con le sue tensioni e la sua durezza, coi suoi tipi strani, mai omologati, con i suoi valori fatti prima di doveri che di diritti. Non solo, dunque, Sambuca e Taviano, a cui chiaramente sono più legato, ma anche i paesi dell’intera Montagna Pistoiese che hanno avuto, tutti, una storia comune, fatta di rigoglio e poi di abbandono.

Storie autobiografiche ambientante in montagna

Nel contempo questi racconti, per lo più autobiografici, vogliono essere un inno al realismo, ad un rapporto adulto, non malato, con la natura ed un monito contro la virtualità che minaccia tutti e soprattutto le giovani generazioni alle quali sarà richiesto in futuro un solido legame con la vita quotidiana, se non vorranno sentirsene drammaticamente e definitivamente esclusi, nonché diventarne vittime.

Le storie raccontate sono ambientate anche a Pianosinatico, a Cutigliano e a San .Marcello, paesi che hanno avuto a che fare, in un modo o nell’altro, con la mia famiglia; di questi paesi, Sambuca compresa, ho cercato di cogliere l’anima raccogliendo canzoni popolari e il parlare dialettale che, come sosteneva Benedetto Croce, rappresenta buona parte di noi stessi, del nostro essere.

Dove si può trovare “La mia Sambuga”

– Libreria Mondadori, Pistoia

– Libreria Lo Spazio, Via dell’Ospizio, Pistoia

Edicola di SantAgostino, Pistoia

Edicola di Cireglio

Edicola Le Piastre

Libreria Via Roma , San Marcello

Edicola di Ponte della Venturina

Municipio di Sambuca Pistoiese, Ufficio Anagrafe


Maurizio Ferrari

Maurizio Ferrari, sambucano di origine, ha insegnato Lettere per 38 anni nelle Scuole superiori pistoiesi. Ora è imprenditore agricolo e si sta impegnando nella promozione e nel rilancio del territorio appenninico come Presidente dell'Associazione "Amo la montagna APS" che si è costituita nel 2013 e che ha sede a Castello di Cireglio.Ha collaborato per 25 anni alla rivista "Vita in Campagna", del gruppo "Informatore Agrario". Recentemente ha pubblicato alcune raccolte di racconti ispirati alla vita quotidiana di Sambuca, dal titolo :"Dieci racconti sambucani"; "La mia Sambuga" e "Cuori d'ommeni e di animali", nonché una favola per bambini, "La magìa della valle dimenticata" illustrata dagli alunni della scuola elementare "P.Petrocchi " di CIreglio (Pistoia)