Nuovi progetti  |  maggio 3, 2017

I due versanti dell’Appennino alleati per rilanciare la montagna

Iniziativa dei “Mei” di Casa Strelli (Alto Reno Terme) per mettere a confronto temi e problemi della montagna pistoiese e bolognese. Ne hanno discusso Andrea Ignesti, presidente dell'Associazione, il sindaco Giuseppe Nanni, lo scrittore Federico Pagliai e l'architetto Roberto Prioreschi. Identità di vedute su cause ed effetti della marginalizzazione delle aree montane e sulle possibili soluzioni

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Parte del pubblico che ha assistito al dibattito

CASA STRELLI (ALTO RENO TERME) – Il dissesto della montagna, che si va delineando da alcuni decenni e che assume contorni sempre più preoccupanti, sta coincidendo con la nascita di associazioni di volontari che cercano di opporvisi, concentrando gli sforzi su proposte, manifestazioni e progetti che salvino dal degrado il nostro Appennino. Il volontariato, insufficiente da solo a risolvere i problemi di zone periferiche come la nostra, è composto per lo più da donne e uomini che vivono in montagna, che la amano o che comunque ne riconoscono i valori e la funzione, anche se non vi risiedono. Il loro impegno tende a rivendicare l’importanza della cultura millenaria delle nostre terre ed a proporla come strumento di sviluppo sostenibile dal punto di vista economico e sociale.

Un esempio: i”MEI” di Casa Strelli

Di qua e di là dall’Appennino i problemi sono i medesimi e medesime sono le conseguenze; perciò non deve meravigliare la rinnovata vitalità associativa che sta affiancando il lavoro delle più tradizionali Proloco. Un esempio recente sono i “Mei”, un’associazione di Casa Strelli (Granaglione), nel Comune di Alto Reno Terme, frutto della fusione di Porretta Terme e Granaglione. Il nome dice molto sui propositi di questo gruppo di volontari : il “Meo” era il più giovane nelle compagnie dei carbonai, era l’addetto alle mansioni più umili, ma era anche indispensabile e rappresentava il futuro in quel mestiere aspro e faticoso.

L’Associazione, dunque, si basa sull’umile servizio ad una causa, in questo caso, la montagna, e mira alla prospettiva futura di un suo rilancio. Più in particolare, l’impegno è rivolto alla valorizzazione della valle del Randaragna, all’educazione ambientale delle giovani generazioni ed alla promozione di un turismo lento e sostenibile, imperniato sulla TransApp, la storica Ferrovia Porrettana, nonché sulle risorse di un ambiente naturale incontaminato.

Un evento “panappenninico”

Che lo sguardo sia rivolto al futuro lo dimostra un incontro che i “Mei” hanno promosso lo scorso 29 Aprile, nella loro sede di Casa Strelli. L’argomento era “ Quale futuro per la nostra montagna?”, a cui hanno preso parte Andrea Ignesti, presidente dell’Associazione, Giuseppe Nanni, sindaco del Comune di Alto Reno Terme, Federico Pagliai, presidente di “Lettera Appenninica”, Roberto Prioreschi, grande conoscitore dei problemi della montagna.

Oltre alle cause “storiche” che hanno prodotto l’abbandono attuale, si è dibattuto sulle normative miopi che ostacolano lo sviluppo dei territori montani e che dovrebbero essere modificate anche dietro la spinta delle associazioni che vivono più da vicino i territori stessi. Inoltre l’imperativo categorico è stato individuato nel ritorno dei giovani, che dovrebbero poter vivere in montagna e di montagna, magari con politiche fiscali incentrate su agevolazioni consistenti che l’articolo 44 della Costituzione Italiana palesemente sostiene.

In un contesto di tal genere è degno di nota il fatto che esponenti dei due versanti dell’Appennino, quello toscano e quello emiliano, siano stati accomunati da identità di vedute su cause e effetti della marginalizzazione delle aree montane e dalle soluzioni che potrebbero arginare questa preoccupante deriva.

Una sintonia di buon auspicio per il futuro, nata dal basso, ma che necessita di essere fatta propria dagli organismi istituzionali e tradotta in norme più intelligenti e di buon senso e molto meno astruse e contraddittorie.


Maurizio Ferrari

Maurizio Ferrari, sambucano di origine, ha insegnato Lettere per 38 anni nelle Scuole superiori pistoiesi. Ora è imprenditore agricolo e si sta impegnando nella promozione e nel rilancio del territorio appenninico come Presidente dell'Associazione "Amo la montagna APS" che si è costituita nel 2013 e che ha sede a Castello di Cireglio.Ha collaborato per 25 anni alla rivista "Vita in Campagna", del gruppo "Informatore Agrario". Recentemente ha pubblicato alcune raccolte di racconti ispirati alla vita quotidiana di Sambuca, dal titolo :"Dieci racconti sambucani"; "La mia Sambuga" e "Cuori d'ommeni e di animali", nonché una favola per bambini, "La magìa della valle dimenticata" illustrata dagli alunni della scuola elementare "P.Petrocchi " di CIreglio (Pistoia)