Cultura & Spettacoli, San Marcello  |  settembre 20, 2016

La vecchia ferrovia “scoperta” dagli studenti grazie alla mostra sulla Fap

Due classi dell'istituto omnicomprensivo di San Marcello hanno visitato l'esposizione dedicata alla Ferrovia Alto Appennino Pistoiese. Chiedendo informazioni e rispondendo alle domande dell'architetto Prioreschi, ideatore della manifestazione. Tanto il materiale a disposizione: fotografie e cartoline, ricostruzioni dei percorsi, disegni, dipinti e anche una tesi di laurea. Il successo dell'iniziativa ha consigliato di posticipare la chiusura definitiva al 30 settembre

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Studenti dell'istituto omnicomprensivo di San Marcello ad una mostra

SAN MARCELLO – Due classi dell’istituto scolastico omnicomprensivo di San Marcello hanno visitato stamani, martedì 20 settembre, la mostra sulla Fap intitolata “Fu Fap 90, 90 fu Fap”, un titolo quasi simmetrico e quasi palindromo per richiamare l’attenzione su scelte passate non proprio felici, come la demolizione di un bene, la Ferrovia Alto Appennino Pistoiese, appunto Fap, che oggi sarebbe stato un fiore all’occhiello per un richiamo turistico indiscutibile. La mostra è stata allestita a San Marcello, sul ponte d’ingresso al paese, e curata dall’architetto Roberto Prioreschi.

Le domande degli studenti

Le due classi sono la 3a A e 3 B, guidate dai loro rispettivi insegnanti, Michela Peruzzi e Elisa Maffucci, alle quali si è aggiunto il professor Enrico Spinicci, insegnante di Tecnologia e Laboratorio della scuola superiore. Complessivamente 44 studenti che si sono sommati agli oltre 1550 visitatori precedenti. Gli studenti si sono dimostrati molto interessati e attenti. Hanno anche risposto ad alcune domande (e molte ne hanno poste) che l’architetto Prioreschi a loro rivolto nel corso della propria illustrazione della mostra, a partire dal suo significato storico e dell’importanza che essa rivestiva prima di essere demolita nel 1965. Un esempio: alla domanda di cosa significasse e chi fossero i “canneggiatori”, gli studenti sono rimasti interdetti. Effettivamente si tratta di un termine “ostico” nei tempi moderni perché quella era una tecnica che sostituiva le attuali livelle elettroniche: per trovare il livello di un percorso veniva, a quei tempi, impiegata una “canna di acqua” che per il principio dei vasi comunicanti dava l’esatto livello fra due punti distanti fra loro. Da “canna” il termine “canneggiatori”. La precisazione è d’obbligo perché gli insegnanti hanno richiesto agli studenti una relazione scritta al termine della visita. È stato anche spiegato che questo tipo di visite permette di esaminare un passato tecnico e tecnologico la cui conoscenza è fondamentale per ogni successivo progresso.

I “contenuti” della mostra

La mostra, che è stata ideata e voluta da Giancarlo Filoni, ex capotreno Fap e da Romano Manzani, collezionista di fotografie d’epoca, è dedicata ad un altro collezionista recentemente scomparso, Adriano Lori, racconta con varie tecniche il percorso del “trenino” da Pracchia a Mammiano.
Il Gruppo Fermodellistico Pistoiese – La Porrettana ha esposto una ricostruzione in diorama del percorso Pracchia – Mammiano e quello della Ferrovia Transappenninica Porrettana, da Pistoia a Pracchia.
L’artista Giampiero Venturi ha esposto magnifici disegni in acquerello di stazioni, edifici, treni con esempi di combinazioni di convogli composti da passeggeri e merci.
Il modellista Saro Gallico ha presentato modelli di gran pregio. Mentre le bellissime fotografie esposte sono dei collezionisti Stefano Bargellini, Adriano Lori, Andrea Papini, Adolfo Tabanelli, Romano Manzani, Attilio Papini e Marco Ferrari. Ci sono quadri esposti di pittori della Montagna Pistoiese: Germano Pacelli, Benito Silvestri e Patrizia Sbaragli.
Vi è anche la presenza di una tesi di laurea di Gregorio Grassi che esamina il possibile riuso intelligente del vecchio percorso Fap che potrebbe essere dotato di un sistema di cartelloni di sicuro interesse.
La mostra doveva essere chiusa il 15 di settembre, ma date le richieste ne è stata prorogata l’apertura, ingresso sempre gratuito, fino al 30.


La Redazione

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