Cultura & Spettacoli, San Marcello  |  agosto 17, 2016

Una grande mostra sulla Fap, a 90 anni dalla nascita

Dopo quella di Maresca un'esposizone a San Marcello sulla Ferrovia Alto Pistoiese, voluta da Giancarlo Filoni, Romano Manzani e Roberto Prioreschi, e dedicata a Adriano Lori. Divisa in due sezioni: il passato e il presente. Tantissime immagini ma anche documenti, articoli, disegni, quadri, oltre a una tesi sul tema e a due plastici

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SAN MARCELLO – Sarà come una seconda tranche della prima esposizione di Maresca ma con molti elementi di novità e materiale inedito, la mostra che si inaugura domani, giovedì 18, alle 18, a San Marcello Pistoiese, per i 90 anni della messa in funzione della Ferrovia Alto Pistoiese, la famosa Fap. La mostra, a cura di Giancarlo Filoni, Romano Manzani e Roberto Prioreschi e dedicata all’amico scomparso Adriano Lori, si annuncia ricca soprattutto di immagini ma con molti documenti, disegni, testi scritti, articoli su giornali e riviste, quadri, anche una tesi dedicata alla Fap e due plastici. Il tutto, alcune centinaia di pezzi, occuperà uno spazio di oltre 60 metri quadrati.

 

La mostra, allestita in via Leopoldo 132, a San Marcello (sul ponte), potrà essere visitata dalle 10.30 alle 12.30, dalle 17 alle 19.30 e dalle 21 alle 22.30 fino al 15 settembre (ma probabilmente slitterà fino alla fine del mese). Caratteristica essenziale dell’esposizione la divisione in due sezioni: la Fap oggi, quel poco che ancora esiste o è andato distrutto, e la Fap ieri. “Parte di queste fotografie oltre ad altro materiale inedito – spiega Roberto Prioreschi – farà poi parte di un libro che uscirà a Natale”. I materiali in esposizione provengono dagli archivi personali dello stesso Prioreschi, di Adriano Lori, Luca Stefano Bargellini, Sara Gallico, Romano Manzani, Andrea Roberto Papini e Gianfranco Venturi. “Molto materiale inedito, solo in parte esposto a Maresca – spiega ancora Prioreschi – è stato reperito nell’ex archivio Fab di san Marcello, di proprietà Copit“.
Di fronte all’ingresso è stato collocato un grosso contenitore di 200 litri, con la scritta “lacrimatoio”. “Per piangere sul latte versato”, commenta laconico Prioreschi, riferendosi ai tanti treni passati e persi, in senso figurato e non.

 


La Redazione

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