Economia  |  agosto 2, 2016

Raddoppiati gli attacchi dei lupi, cinquemila allevatori in piazza

Tanti allevatori pistoiesi alla manifestazione di Firenze per sollecitare il piano nazionale ancora “bloccato” in conferenza Stato-Regioni. All'ordine del giorno le razzie quotidiane. Nell'intera regione si stimano 106 branchi. La presenza degli ungulati, lupi, canidi ed ibridi ha un costo enorme: circa un milione di euro nel solo 2016 per tutta la Toscana, il doppio del 2015.

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Allevatori e agricoltori di Coldiretti Pistoia alla manifestazione di Firenze

FIRENZE – Anche tanti pistoiesi, giunti da tutta la provincia, fra i cinquemila allevatori toscani alla manifestazione di stamani (martedì 2 agosto) in piazza Duomo, a Firenze, convocata da Coldiretti Toscana. Motivo della protesta la richiesta dell’effettiva applicazione del piano lupo approvato nel 2014 dalla Regione Toscana e sollecitare il piano nazionale ancora “bloccato” in conferenza Stato-Regioni. Sono all’ordine del giorno, ormai, razzie quotidiane, greggi dimezzate ed danni “certificati” raddoppiati. La presenza degli ungulati, lupi, canidi ed ibridi ha un costo enorme per tutta la in Toscana: circa un milione di euro nel solo 2016. Il doppio rispetto ad un anno fa. Senza contare i danni indiretti e non denunciati. Gli agricoltori toscani non devono fare solo i conti con cinghiali, daini, caprioli, storni e mufloni, devono anche difendersi dai lupi sempre più a loro agio anche in presenza dell’uomo capaci ormai di spingersi fino ai centri abitati.

Lo studio sulla selvaggina

Secondo uno studio del Centro Interuniversitario di ricerca sulla selvaggina ha rilevato, nell’anno 2015, la presenza in Toscana di 109 branchi di lupi per un totale di oltre 600 individui. 600 come le richieste di indennizzo presentate dagli allevatori toscani, a fronte di attacchi subiti dalle greggi nel 2015. “E’necessario in primo luogo dare applicazione al piano regionale e garantire gli indennizzi agli allevatori che hanno subito i danni. Il rimborso dei danni può essere solo una misura provvisoria; occorre iniziare a gestire il fenomeno per controllarlo e mettere in sicurezza gli allevamenti, che, diversamente, sono destinati a chiudere. A livello nazionale – spiega Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana – è stata definita una proposta di piano di gestione del lupo. E’ necessario accelerare l’approvazione del provvedimento che dovrebbe prevedere strumenti e modalità più efficaci per difendere gli allevamenti dagli attacchi degli animali predatori”.

La questione degli indennizzi

C’è poi la questione del regime di indennizzi de minimis in base al quale ad ogni impresa agricola non possono essere corrisposte, nel corso di un triennio, somme superiori a 15.000 euro: si tratta di una cifra che in molti casi risulta del tutto insufficiente a risarcire il danno che le imprese subiscono per la distruzione del prodotto e per la perdita degli animali allevati.” Gli indennizzi – precisa Antonio De Concilio, Direttore di Coldiretti Toscana – non compensano una serie di danni strettamente connessi alla perdita di prodotto; l’indennizzo è calcolato sul prezzo del  prodotto agricolo standard che non tiene conto né della qualità e specificità del prodotto, né del valore aggiunto che l’impresa avrebbe realizzato con la trasformazione e commercializzazione, né della perdita di clientela e di spazi di mercato”.


La Redazione

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