Un nuovo “mostro” grammaticale: l'uso improprio di “Piuttosto che”...
di Maurizio Ferrari
Dopo l'invasione delle parole straniere e gli strafalcioni lessicali il linguaggio corrente pieno di errori grammaticali. Piuttosto che ha persa la sua funzione avversativa, con lo stesso significato di anziché. Oggi viene usato come sinonimo di oppure, quindi del tutto diverso. E anche la sua origine conferma il vecchio significato
Canicola: perché il caldo torrido si chiama così
di Maurizio Ferrari
Per capire l'origine della parola bisogna tornare indietro a Egizi, Babilonesi, Greci e Romani e ai segni del cielo. Sirio, la stella più luminosa del “Cane” maggiore (in latino canis), sorgeva nel periodo più caldo dell'anno. Da lì “canicula”, ovvero “figlia” del Cane, cagnolina. Che in questi giorni "morde" di brutto
Da alido a seccume, tanti modi di chiamare la siccità
di Maurizio Ferrari
Il primo deriva dal latino aridus (arido) ed è incrociata con gelidus. Secco proviene da siticus (asciutto) e da sitis (sete). In montagna meno usata la parola afa, dall'origine incerta. Carestie e mancanza di piogge, così come gelate e inondazioni, ci sono sempre state anche in passato
Il Sindaco, un “patrocinatore” dei diritti di tutti
di Maurizio Ferrari
L'origine latina della parola è primus inter pares , cioè il primo fra gli uguali. La derivazione greca di syndicus, rappresentante e difensore della comunità, e syndikos, sorta di pubblico ufficiale incaricato di rivedere i conti, di giudicare i beni confiscati ai cittadini e di perorare o affossare leggi, nella logica dell'interesse collettivo
Due piante spinose utili per le case dei nostri nonni
di Maurizio Ferrari
Agrifoglio e pungitopo utilizzati in passato per difendersi dai topi. Entrambe sempreverdi, con fiori piccoli, bacche rosse e foglie spinose. L'origine del nome nelle loro caratteristiche
Anche la lingua segue i tempi. E prende brutte abitudini
di Maurizio Ferrari
Abbondano le frasi fatte, i non sensi e gli strafalcioni che nulla hanno a che fare con la rigorosa architettura della lingua italiana. Ormai finito nel cassetto il congiuntivo. In voga espressioni di moda che nulla aggiungono al significato della frase. Alcuni esempi? “Al netto di”, “quant'altro”, “assolutamente sì”
Aprile, quel nome che deriva dalla Dea dell'Amore
di Maurizio Ferrari
Il mese più amato ha una radice in Afrodite, nome greco di Venere. Secondo un antico latino, invece, “aprilis” sarebbe derivato dal verbo “aperire”, ovvero aprire alla vita di tutte le cose: un risveglio di emozioni e passioni
Il canto del cucùlo, quel suono inconfondibile che ci annuncia la primavera
di Maurizio Ferrari
Tante le credenze e fantasie legate a questo uccello. In montagna i vecchi pensavano che portasse soldi. Diversi anche i proverbi e modi di dire. L'origine di questa parola onomatopeica che riproduce il verso dell'animale: un cucù ripetuto
E' tempo di lavorar la terra: arare, solco, iova…
di Maurizio Ferrari
Cambiano i mezzi restano uguali i modi di dire. L'origine molto antica di arare e le derivazioni aratro, aratura e altre. Il solco deriva dal greco e ci riporta ai tempi in cui si usavano gli animali. La iova è in origine una zolla di terra erbosa. Un'espressione che si ritrova anche nel corso e nei dialetti versiliesi-apuani