Quanti “senza nome” nella nostra montagna

di

Riflessioni sul libro di Mirto Campi, presentato a Castello di Cireglio in occasione della 7ª giornata europea dei Parchi Letterari. Una terra abbandonata e destinata all'oblio se non anche “negata” da chi nasconde sotto il tappeto le proprie radici. Di chi quasi si vergogna di essere figlio, nipote, erede di gente semplice, contadina, anche rozza e ignorante ma col rispetto delle proprie origini

Pistoia può diventare crocevia dei grandi cammini

di

Bilancio positivo dell'iniziativa “Pistoia in cammino”. Nel corso del dibattito di sabato 16 ottobre emerse le notevoli potenzialità per il turismo lento e le possibili ricadute economiche. I limiti? La mancanza di linee guida nazionali e di una visione comune delle varie realtà regionali, la carenza di strutture e servizi ad hoc, i troppi vincoli burocratici. Bisogna fare tesoro degli esempi virtuosi e di quelli non riusciti. Come l''Ippovia di San Jacopo, un progetto mai decollato


Quelle faccine (emoticon) hanno radici lontane nel tempo

di

Si dice l'inventore sia l'ingegnere informatico statunitense Scott Fahlmann e la loro data di nascita il 1982. A ben vedere, però, c'è una tradizione antichissima legata alle maschere. Nell'antico Egitto era costume realizzare maschere funerarie, nell'antichità greco-romana furono associate al teatro e la tradizione delle maschere è continuata nella Commedia dell'Arte, tra il 1600-1700

Nel Medioevo la montagna era piena di vigneti

di

Numerosi documenti antichi lo attestano. A Sambuca, Badi, Treppio, Fossato, Pavana e persino a Miraccola (Taviano) si faceva il vino. La produzione era comunque modesta e il vinello prodotto molto aspro. Molto probabilmente le tante uve che non raggiungevano la maturazione venivano impiegate per l'agresto e il mosto utilizzato per bevande o ingredienti che accompagnavano la cottura di carne o verdure

Il “clima castagnoso” di Castello di Cireglio

di

Policarpo Petrocchi lo definiva così e fu il primo ad utilizzare questo termine nel suo dizionario. Parrebbe voler dire “popolato di piante di castagno”; ma questa è un'interpretazione superficiale. In realtà l'aria castagnosa coinvolge tutti e cinque i sensi naturali: un microcosmo in cui presente e passato si fondono, un'identità, una natura ed un destino

Gestione dei boschi e biodiversità, l'impegno del Parco letterario Policarpo Petrocchi

di

Partner del progetto gli ideatori del Forest Sharing, piattaforma informatica legata all'Università di Firenze, e il CNR. Venerdì 6 agosto il primo incontro pubblico a Castello di Cireglio. In discussione temi ambientali generali, con particolare attenzione al territorio locale. Collegati on line anche il presidente dei Parchi letterari italiani e di quello di Mantova. Dalla discussione è emersa la necessità di fare fronte comune nei confronti delle istituzioni

Sugli antichi campi di Vergiole a coltivar zafferano (e molto altro ancora)

di

Un luogo speciale tra Arcigliano e Sarripoli che ha ospitato un castello famoso per le vicende dei suoi proprietari. Due giovani fratelli conducono un'azienda agricola, con un occhio rivolto alle tradizioni familiari e l'altro al futuro. L'importanza della produzione di olio, grazie a 1500 piante di olivo e ad un frantoio moderno. Per entrambi la soddisfazione di aver rimesso a coltura un grande fondo trascurato per anni. L'importanza del legame con Slow Food e la cultura gastronomica

La rigenerazione dei boschi, primi timidi segnali di risveglio dalla Regione

di

Nella IV Commissione il PD ha presentato due proposte di legge sul vincolo paesaggistico per arrivare alla modifica del testo unico dei beni paesaggistici. E il gruppo FdI ha presentato una mozione con l'obiettivo di avviare una revisione normativa della legislazione forestale. C'è una tendenza da invertire: bisogna affrontare il problema della Montagna nella sua globalità e non continuare ad intervenire di volta in volta su aspetti settoriali