Della nostra cultura montanina è rimasto poco o niente in questa nostra contemporaneità becera, virtuale e anonima. Perciò non resta che rivolgersi al passato per ritrovarne le radici.
Limitandosi all’ambito linguistico, non c’è di meglio del Dizionariodella Lingua italiana di Policarpo Petrocchi per individuarne alcune caratteristiche, la prima delle quali è senz’altro il fortissimo legame con la realtà, quella vera, di tutti i giorni.
Certi modi di dire dai risvolti morali si fondavano sulla quotidianità spicciola e contadina.
Petrocchi e il suo dizionario
Modi di dire basati sulla vita di tutti i giorni
Ad esempio, Chi dorme coi cani si leva con le pulci era una massima per mettere in guardia dalle cattive compagnie, così come, l’ancora più espressivo Ti riconosco, disse il culo all’ortica.
Contro l’ozio valeva il detto Quattre quattr’otto doman fa la luna; oggi si stenta domani si digiuna; riservato ai poveri in canna c’era Andar a raccattare il concio col corbellino e il grande valore dell’esperienza veniva riconosciuto nell’adagio Val più un vecchio in un canto che un giovane in un campo.
All’egoista si diceva Arrosto che non mi tocca lo lascio bruciare e nei confronti dei profittatori era rivolto Io fo come l’asino, porto il vino e bevo l’acqua.
La dissacrazione bonaria
La bonaria dissacrazione era un’altra caratteristica della parlata di quassù. Mettere a tavola un giovane era come dire Dominus vobisco, dammi il piatto che te lo ripulisco, o andare a mangiare all’osteria richiamava il detto All’entrar Salve regina, a mangiar, vita dulcedo e a pagar Te suspiramus.
Le sostituzioni alle parole più triviali
Certe parole triviali, poi, erano talvolta sostituite da altre più tenui ed evocative: a volte le natiche diventavano gli embrici (gli tirò un calcio negli embrici), oppure le budelle erano i dientrumi o ancora il culo si trasformava nello Zibeppe.
I tipi umani
Ma nella definizione dei tipi umani si trova il massimo del realismo.
Il fiaccamidolle era ogni uomo fiacco, debole; il crostino, uno dal carattere difficile; il ficolesso indicava lo smorfioso; il rompimusi, un arrogante; brocciolo era una persona dalla testa grossa e dura ecc.
Sulla realtà si modellavano, dunque, la vita e la lingua e la realtà forniva un vocabolario vivo ed espressivo.
Verbi intraducibili
Alcuni verbi che riporta il Dizionario Petrocchi sono oggi intraducibili, tanto sono pregnanti, come zaccagnare (darsi troppo da fare), allucignolare (ridurre in malo modo qualcosa), aggattigliarsi (leticarsi), avvincigliare (stringere forte).
…e verbi molto espressivi
Allo stesso modo rende più l’idea cianciucare o mangiar lentamente? Incatricchiare o arruffare? Nafantare o affannarsi? Pappatoria o mangiata? Rimprosciuttire o dimagrire?
Lascio decidere a coloro che hanno la pazienza di leggere queste poche righe.