MONTAGNA PISTOIESE – “Un progetto che rischia di compromettere paesaggio e territorio riproponendo un modello di turismo che, a causa dei cambiamenti climatici, non è più sostenibile né economicamente né ambientalmente”. E’ molto duro il giudizio espresso in un articolo sulla nuova funivia che vorrebbe unire la Doganaccia con il Lago Scaffaiolo, sull’ultimo numero (luglio/agosto2024) di “Touring”, prestigioso mensile di “viaggio, esperienza e cura” edito dal Touring Club Italiano. A segnalarlo il Comitato toscano “Un altro Appennino è possibile” che sta portando avanti una battaglia sui “rischi per l’ambiente e sulla inutilità per l’economia derivanti da una funivia per cui si stanno per spendere almeno 16 milioni di denari pubblici”.
L’articolo (“Abbiamo salvato il laghetto alpino”) è inserito nella sezione “Tam Tam” del TCI in apertura della rivista; non è firmato e quindi sembra riflettere la linea del giornale. TCI insieme a tutte le più importanti associazioni ambientaliste (Italia Nostra, Legambiente, LIPU, CAI, WWF Italia) formando uno specifico “osservatorio” locale, ha operato affinché il Comune di Valfurva (So) prima sospendesse e poi cancellasse il cantiere presso il bacino naturale sulla strada del mitico passo Gavia nelle Alpi Retiche: un cantiere che, per catturare acqua a servizio dello sci, avrebbe avuto un pesante impatto sul lago e sull’area circostante in una Zona di Protezione Speciale.
Ma il pezzo si occupa anche della funivia nel territorio di San Marcello Piteglio. Si tratta – scrive la rivista del TCI – di “evitare la realizzazione di un nuovo impianto di risalita a 1.500 metri ad Abetone Cutigliano” (in realtà l’intervento è quasi tutto nel Comune di San Marcello Piteglio). E alla base di questo nostro obiettivo – prosegue l’articolo – sono “valori in cui crede fermamente il TCI: la salvaguardia dell’ambiente e la promozione di uno sviluppo sostenibile”. L’articolo termina con bocciatura di questa funivia senza appello.
Non manca il commento del Comitato anti funivia. “Una presa di posizione, dal TCI, molto netta e chiara. Proviene da una fra le più prestigiose associazioni italiane da sempre impegnate nella valorizzazione del territorio unendo economia e ambiente. Sarebbe davvero l’ora – prosegue il Comitato – che i difensori di questo inutile e dannoso impianto, inutile per l’economia e dannoso per l’ambiente, cominciassero finalmente a ragionare: non è questa la strada utile per la nostra montagna. Prima se ne prende atto, evitando un colossale spreco di soldi pubblici assai meglio utilizzabili altrove, e meglio sarà. Adesso ce lo ricorda, in modo molto chiaro, anche il prestigio del Touring”.