Ambiente  |  giugno 4, 2020

La Provincia limita il traffico su tre strade. “Così si spacca in due la Montagna”

Un lettore segnala la decisione dell'ente con tre ordinanze. Che prevedono velocità massima a 30km/h e divieto di transito alle biciclette sulla 633 Montecatini-Goraiolo-Prunetta-Mammiano, la 34 Val di Forfora e la 38 Femminamorta-Calamecca. "Così si contraddicono i messaggi sul turismo sostenibile". Sul tema interviene anche il consigliere regionale di Forza Italia Marchetti: "Siccome non ci sono soldi né per riparare né per risarcire la strada, la si chiude. E' il colpo di genio della Provincia"

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Un tratto risistemato della strada provinciale 34

PISTOIA – Doppia contemporanea presa di posizione contro la Provincia di Pistoia e la gestione della viabilità della montagna. Ad avanzare critiche ad alcune decisioni che di fatto limitano il traffico delle auto e impediscono quello delle biciclette, un lettore di Pistoia, Paolo Niccolai, e un esponente istituziomale, il consigliere regionale di Forza Italia, Maurizio Marchetti.

La lettera di Niccolai

Di seguito il testo integrale della lettera

“Buongiorno,
mi rivolgo a voi in quanto ritengo siate una testata seria, meritevole e di grande impatto sull’informazione e l’inchiesta relative alla montagna pistoiese, ambiente che mi sta particolarmente a cuore.

Nei giorni scorsi, senza preavviso e senza che alcun giornale ne abbia fatto dovuta menzione, la provincia di Pistoia ha emanato 3 ordinanze con le quali determina grosse limitazioni al traffico sulle strade provinciali 633 (Montecatini-Goraiolo-Prunetta-Mammiano), 34 val di Forfora e 38 Femminamorta-Calamecca; queste limitazioni prevedono il limite a 30 km/h per auto e moto ed il divieto di transito per le biciclette.

Tali provvedimenti sono dovuti, come esplicitamente dichiarato nei testi delle ordinanze stesse, all’impossibilità di garantire l’adeguata manutenzione del manto stradale nonchè alla difficoltà di provvedere al risarcimento in caso di incidenti causati dalle condizioni della sede stradale.
Con riferimento al divieto di transito per velocipedi, mi preme sottolineare che con la chiusura di queste 3 arterie si rende di fatto impossibile raggiungere la montagna con strade alternative alle già caotiche fondovalle Lima/Serchio e SS66 Le Piastre: tutte le altre, infatti, finiscono per confluire in una delle 3 SP soggette a provvedimento.

Pur comprendendo le difficoltà di un ente oramai al collasso, mi chiedo come sia possibile arrivare a determinare ed accettare una così netta spaccatura della montagna, specie in un periodo come questo (estivo e post-chiusura totale) in cui si lanciano chiari messaggi di turismo verde, bonus per l’acquisto di biciclette e turismo sostenibile, con chiare intenzioni di sfruttare il momento per un rilancio del turismo locale.

Anche per il traffico veicolare, è ben intuibile che il limite di 30 km/h possa agire come deterrente per coloro i quali avessero intenzione di spostarsi dalla piana verso la montagna, dovendo adesso affrontare un vero e proprio viaggio.
Oltre a ciò, mi domando se esista una data prevista di ripristino del manto stradale o se, peggio, questi non rischino di essere solo i primi di una serie di provvedimenti più estesi (penso, ad esempio, alle sorti della SP632 traversa di Pracchia, che certo non gode anch’essa di buona salute…).

Mi auguro che possiate cogliere il mio spunto per andare più a fondo sulla vicenda e chiarire quali siano le reali intenzioni e possibilità della provincia.

Cordialmente

Paolo Niccolai
Pistoia”

L’intervento di Marchetti

Sul tema è intervenuto anche il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti. “Sono uso sfogliarmi atti e ordinanze varie per tenermi informato. Fa parte del mio lavoro – spiega Marchetti -. E’ nel corso di questa routine che mi sono imbattuto nell’ordinanza della Provincia di Pistoia numero 58 del 27 maggio scorso. Il provvedimento riguarda l’istituzione di limitazioni al traffico nei comuni di Montecatini Terme, Marliana e San Marcello Piteglio fino a Margine di Momigno, ovvero un tratto di strada di quasi 30 chilometri. E proprio a 30 chilometri, ma orari, dovranno adesso percorrerla le auto. Le bici invece non dovranno proprio posarci ruota. Il motivo? La strada è rotta e l’ente sventola bandiera bianca perché non ha soldi per ripararla. Con buona pace delle dichiarate azioni di contrasto allo spopolamento delle montagne. Come viverci, se non le si può nemmeno percorrere?”. La strada è pericolosa – spiega il consigliere reggionale – ma i soldi non ci sono: «E siccome quattrini non ce ne sono né per riparare né per risarcire, sapete che c’è? Si chiude, è il colpo di genio della Provincia di sinistra che non si azzarda a porre al Pd al governo rivendicazioni sulla sua impossibilità a operare. La Provincia scrive proprio – conclude Marchetti – “di non poter effettuare le riparazioni della strada provinciale per l’attuale mancanza di risorse”. E quindi sceglie di istituire il “tratto di strada dissestata con l’apposizione di idonea segnaletica stradale” e imporre limitazioni e divieti per tutto l’asse stradale da Montecatini Terme fino a Margine di Momigno. Mica poco. La vivibilità dei territori montani porge un caro saluto”.


La Redazione

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