Non solo libri  |  maggio 14, 2019

“La violenza sulle donne è l’ultimo rifugio degli incapaci”

E' la scritta sulla panchina rossa collocata in cima al Miglio, a Campo Tizzoro. Tanta gente e tanta emozione alla cerimonia di inaugurazione. Le parole toccanti della madre di Vanessa, una ragazza uccisa da un coetaneo. Le poesie di Patrizia Ceccarelli, il saluto di Mauro Corona e l'intervento di una psicoterapeuta

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I "Bottegai di Campo Tizzoro"

CAMPO TIZZORO (SAN MARCELLO PITEGLIO) – Davvero una bella cerimonia quella dell’inaugurazione della Panchina Rossa, collocata in Cima al Miglio, simbolo contro la violenza sulle donne, voluta dai “Bottegai di Campo Tizzoro”. Tante le persone presenti sabato 11, qualificati gli interventi, a partire da quello di Giuseppe Biondi, presidente della Pro Loco di Campo Tizzoro, all’introduzione del sindaco di San Marcello Piteglio, Luca Marmo, visibilmente emozionato.

La violenza conosciuta in prima persona

Dopo il primo cittadino la parola è passata a Maria Stella Adami, ex sindaco di Gallicano, e tra i fondatori dell’Associazione “Non ti scordar di te”. “Un conto è vedere e conoscere le tragedie che purtroppo troppo spesso colpiscono le donne, altro è viverle dal vero come a me è capitato per una mia concittadina”. Ha poi proseguito spiegando l’azione dell’associazione “Non ti scordar di te” che basa la sua forza sulla volontà delle donne di volersi opporre e quindi denunciare chi tenta di usare loro violenza, sia materiale sia psicologica.

Le parole della madre di una ragazza uccisa

 Maria Grazia Forli

E’ stata poi la volta di Maria Grazia Forli, madre di Vanessa, una ragazza di venti anni uccisa da un suo amico che si presentava con l’aspetto mite. Apparentemente un pacioccone: “Avevo fiducia in lui ma ci ha ingannati”, ha detto Maria Grazia, prima di leggere una poesia dal titolo la Panchina Rossa, dedicata alla figlia. Il pacioccone è stato condannato a 16 anni di reclusione, “ma con gli sconti di pena previsti dalla legge, penso che ne farà molti meno”, ha concluso Maria Grazia.

La poesia della Ceccarelli, la frase di Corona

 

  

Nelle immagini, in senso orario: Giovanna Giagnoni (sopra a sinistra), Cio Cinotti, la panchina rossa e  Giuliana Andreotti 

Clio Cinotti ha letto una poesia che Patrizia Ceccarelli che ha voluto inviare per l’occasione, mentre Giovanna Giagnoni, ex insegnante e scrittrice di successo, ha letto due sue poesie. Giuliana Andreotti, dell’associazione di Pubblica Assistenza Campo Tizzoro-Bardalone-Pontepetri, ha portato il saluto di Mauro Corona e ha letto una frase scritta per l’occasione: “Chi maltratta una donna esibisce al mondo la sua carta di identità di vigliacco”.

L’intervento della psicoterapeuta

 Sara Lori

Sara Lori, psicologa e psicoterapeuta ha tenuto un elaborato discorso, quasi una lezione sulla condizione della donna e sui meccanismi che stanno all’origine della violenza e le cause che la determinano. Ha richiamato il fondamentale ruolo che la scuola può svolgere così come le leggi che esistono e che le donne devono conoscere perché, ha detto, “le donne responsabilizzate fanno meglio funzionare le leggi che sono fatte per proteggerle. Le donne che si illudono di cambiare i violenti, si sbagliano”.

I ringraziamenti finali

Giuseppe Biondi ha concluso ringraziando tutti i presenti, la Pubblica Assistenza di Campo Tizzoro-Bardalone-Pontepetri, quella di Maresca, i Carabinieri, il Comune che ha donato la panchina e Yuri Papini e Barbara Brizzi per averla trasformata con tocco d’artista, con il disegno degli occhi e e la scritta “La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci”.

Il taglio del nastro


La Redazione

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