Sanità e sociale  |  marzo 25, 2019

Ospedale e sanità, ecco il piano della Consulta della Salute

Tante iniziativa decise nella riunione successiva all'assemblea di Campo Tizzoro. Intanto una manifestazione di piazza, a San Marcello. Quindi la verifica di un possibile ricorso al Tar o alla Consulta, la revisione dei Patti territoriali, un incontro con la Commissione sanità della Regione e una lettera a tutti i consiglieri regionali per assumere iniziative politiche a sostegno della Montagna pistoiese

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Un'immagine del pubblico all'assemblea di Campo Tizzoro di martedì 19 marzo

Una manifestazione pubblica nella piazza di San Marcello, la possibilità di un ricorso al Tar o al Consiglio di stato, un incontro fra consulta e commissione sanità della Regione prima dell’approvazione definitiva del Piano socio-sanitario regionale, lo studio di una proposta di revisione dei patti territoriali. Sono queste le principali decisioni assunte pochi giorni fa, venerdì 22, dalla Consulta della salute, riunitasi a San Marcello, dopo l’incontro pubblico su ospedale, pronto soccorso e sanità, organizzato martedì 19, a Campo Tizzoro.

Ecco il testo inviato dalla stessa Consulta, che pubblichiamo integralmente.

Atteggiamento univoco di politici e associazioni

“Lo scorso 22 marzo si è riunita la Consulta della salute per riflettere su quanto è avvenuto  nell’assemblea del 19, alla quale avrebbe dovuto partecipare l’assessore Saccardi, e sulle proposte avanzate in quella sede.

I membri della consulta hanno constatato come, di fronte alla delusione per la mancata presenza dell’assessore, ci sia stato un atteggiamento sostanzialmente univoco della componente politica e dei rappresentanti delle associazioni.La condanna per l’appuntamento non solo annullato, ma riconvocato a Firenze, è stata unanime. Unanime anche la volontà di proseguire l’impegno e la lotta per il miglioramento dei servizi sanitari in montagna, così come indicato nel documento, base delle rivendicazioni, approvato nel novembre scorso dai Consigli comunali di San Marcello Piteglio e di Abetone Cutigliano.

Il rientro delle 16 associazioni

Risultato molto importante di questo ritrovato sentimento di unità è stata la dichiarazione con la quale le sedici associazioni riunite sotto il motto “Vogliamo il pronto soccorso” hanno espresso la loro volontà di rientrare a pieno titolo nella Consulta della salute dopo che, nel giugno scorso, avevano presentato le loro dimissioni con la richiesta che la parte politica si impegnasse in maniera più incisiva nella rivendicazione  del miglioramento dei servizi sanitari locali.

Le azioni in programma

Sono state accolte le proposte avanzate nell’assemblea del 19 marzo: si è programmata una manifestazione pubblica nella piazza di San Marcello e dato mandato ad alcuni membri della consulta di studiare gli aspetti organizzativi; si è preso atto che alcuni legali si sono detti disponibili a studiare la possibilità di un ricorso al Tar o al Consiglio di stato; si è deciso di scrivere a tutti i consiglieri regionali chiedendo che studino una o più mozioni in cui siano rappresentate in maniera specifica le richieste contenute nel documento della consulta; si è dato mandato al sindaco del comune di San Marcello Piteglio di adoperarsi per organizzare un incontro fra la consulta e la commissione sanità della Regione prima dell’approvazione definitiva del Piano socio-sanitario regionale; la consulta ha preso l’impegno di studiare una proposta di revisione dei patti territoriali da sottoporre ai Consigli comunali di San Marcello Piteglio e Abetone Cutigliano  affinché, con una loro delibera, la rivolgano alla conferenza dei sindaci dell’Asl Toscana Centro.

Accogliere aperture dalla Regione

È stato ritenuto inaccettabile dalla Consulta della salute l’invito dell’assessore Stefania Saccardi a un incontro riservato a Firenze, ma allo stesso tempo è stato ritenuto opportuno non rifiutare e cercare di approfondire le aperture che, da parte dell’assessore e dell’Asl, erano state avanzate in via informale in questi mesi; di questo compito si sono fatti carico alcuni rappresentanti dei Consigli comunali che riferiranno alla consulta”.


La Redazione

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