Personaggi e Interpreti  |  febbraio 16, 2019

Come sconfiggere la rassegnazione

La cerimonia in ricordo del fondatore dell'ospedale di San Marcello, Lorenzo Pacini, nella chiesa di San Biagio a Mammiano, è stata occasione di riflessioni a tutto tondo. A suscitarle un ricordo di Federico Pagliai su quell'uomo “giusto”. “Pacini avrebbe suscitato oggi lo stesso entusiasmo o una certa stramaledetta e nostalgica rassegnazione avrebbe inficiato la sua attività?”. Nel corso della cerimonia un componimento di Alberto Tognelli e le esecuzioni delle corali di Santa Barbara e di San Biagio e del coro CAT

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Una suggestiva immagine di Maurizio Pini

MAMMIANO (SAN MARCELLO PITEGLIO) – Davvero una bella cerimonia in ricordo di Lorenzo Pacini, si è svolta nella chiesa di San Biagio a Mammiano, domenica 10 febbraio. Un’occasione per ritrovarsi, pregare, ragionare e riflettere sul passato, sul presente, sul futuro della Montagna Pistoiese, per parlare di un indimenticabile benefattore: Lorenzo Pacini, il fondatore dello Spedale Pacini di San Marcello, inaugurato l’11 febbraio 1855. Nel 2019 ricorrono i 210 anni dalla fondazione. “Quest’anno, per rendere più solenne la commemorazione, sono state invitate a partecipare la Corale Santa Barbara e il coro CAT, oltre alla Corale di San Biagio, che hanno accompagnato la Santa Messa, e gli scrittori Federico Pagliai e Alberto Tognelli per esprimere un pensiero sul Pacini – spiega Florio Franceschi, a nome della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Mammiano che porta appunto il nome di Lorenzo Pacini -. La cerimonia religiosa non è solo un adempimento testamentario che richiede che ogni anno si celebri una Santa Messa in ricordo del Pacini, ma anche un’occasione per parlare di carità e di solidarietà, principi che sono alla base di una SOMS”. L’intitolazione al Pacini dell’associazione risale al 1905 ed era stata caldeggiata dall’allora presidente Giovannini Agostino, il quale in un’assemblea così si era espresso: “Sarebbe bene aggiungere alla Società un titolo dandogli il nome di Lorenzo Pacini, il quale fu il più grande uomo di Mammiano rendendosi immortale per la sua opera pia”.

 

La corale di santa Barbara (a sinistra) e il coro CAT

Il componimento di Tognelli

Nel corso della messa i tre cori hanno eseguito un ricchissimo repertorio. Alberto Tognelli ha letto un componimento dedicato a Lorenzo Pacini, mentre Mirella dal Borgo, una componente del coro di Santa Barbara, ha letto una interessante memoria in ricordo di Lorenzo Pacini, inviata dallo scrittore Federico Pagliai, che non è potuto intervenire di persona, intitolata “In ricordo di un uomo ‘giusto’”.

Il ricordo di Pagliai

Mirella del Borgo mentre legge il testo di Federico Pagliai

Vi si può leggere: “Giusto è l’aggettivo che mi piace adoperare per ricordare Lorenzo Pacini – scrive Federico Pagliai -. ‘Giusto è stato l’ uomo: uno che vive nella semplicità e sobrietà proprie del saper vivere in montagna, per me è un uomo giusto. ‘Giusto’ è stato il modo in cui ha lasciato traccia di sé, così come ‘giusto’ è stato il momento storico nel quale ha deciso di far edificare lo Spedale di San Marcello: erano decenni difficili, ma nella difficoltà e nelle carestie c’era un senso del vivere solidale, di appartenenza e un orgoglio del R/esistere in montagna che oggi, purtroppo, non c’è oppure si è ridotto. Mi chiedo se Lorenzo Pacini, a oggi, avrebbe suscitato entusiasmo per il suo operato oppure se una certa stramaledetta e nostalgica rassegnazione imperante (sommata a scriteriate scelte politiche..) avrebbe inficiato la sua attività che prestò a beneficio della collettività….”.

L’intervento di Ferrari e il libro di Battani

L’intervento di Gabriele Ferrari

È intervenuto anche Gabriele Ferrari, ex stimato presidente dell’Avis della montagna pistoiese, con parole di rammarico sulla condizione attuale dell’ospedale Lorenzo Pacini. Per completezza di informazione di una giornata così importante va citata anche l’opera di Angela Micaelli Battani, che nel 2014 ha pubblicato due volumi dedicati alla storia dell’ospedale, intitolati Lo Spedale Pacini 1855 – 2014.

Sconfiggere la rassegnazione

Sconfiggere la rassegnazione, è il titolo di questo articolo. Non è stato scelto casualmente, ma per richiamare che sì è vero che qui ci sono problemi come la l’invecchiamento e la diminuzione della popolazione, ma è anche vero, come è stato fatto osservare, che ci sono luoghi con meno abitanti della nostra montagna che però hanno trovato il modo di progredire. Allora è pensabile che per sconfiggere la rassegnazione, che è un brutto male, necessiti che noi residenti in Montagna si ponga più attenzione a valorizzare ciò che abbiamo, a partire dall’ambiente per giungere alle nostre attività manifatturiere.


La Redazione

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