After all is basketball, Sport & tempo Libero  |  maggio 7, 2018

The Flexx, contro Brescia tutti a palazzo. Poi le risposte sul futuro

Mercoledì sera l'ultimo turno di campionato al Palacarrara senza troppi stimoli. Pesano molto di più gli interrogativi su coach Esposito e sul progetto complessivo del Pistoia Basket, al di là dei limiti di budget. A breve un chiarimento della società? O il silenzio è una strategia?

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PISTOIA. Lasciamo stare la partita contro Milano, dai. Non aveva nessuna importanza, aveva pochissimo interesse, era una storia scritta prima ancora della palla a due. Impensabile, infatti, che la truppa Armani potesse lasciare sul campo altri due punti in casa, dopo aver fatto beneficenza il turno precedente contro Pesaro.

Parentesi: Pesaro non muore mai

La Vuelle, che bellezza. Apro una parentesi, il fatto che Pesaro ogni benedetto finale di stagione ingrani la marcia e trovi punti a sorpresa non è più un caso, anzi; la storia si ripete talmente con frequenza che ormai questo dato statistico è certo quasi quanto il fatto che ogni giorno sorge il sole. I marchigiani non retrocedono mai, questa è una piccola grande certezza della vita, bisognerà tenerne conto anche noi, in prospettiva. Onore al merito dei pesaresi, dunque, un campionato in tono minore per larga parte della stagione e poi, a pochi passi dal baratro, un micidiale uno-due con cui hanno avuto la meglio in rapida successione delle prime due della classe. Certo, hanno fatto un grande mercato riparatore, Milano e Venezia si giocheranno comunque il primo posto all’ultima di campionato, probabilmente i ragazzi di Walter erano stanchi e rilassati dopo la vittoria di coppa, forse c’è stato anche qualche fischio stravagante di troppo, fatto sta che Pesaro non muore mai. Mai! Chapeau. Anche in Federazione probabilmente tirano un sospiro di sollievo perché sembra riuscire a salvarsi una piazza con un bel palazzetto a norma. Meglio così, con buona pace dei siculi.

Mercoledì l’ultima di campionato

Tornando alle vicende di casa nostra, mercoledì sera si chiude l’annata al PalaCarrara contro Brescia. In linea teorica sarebbe un appuntamento imperdibile per mille motivi, personalmente non mi priverei mai della possibilità di vedere giocare avversari del calibro di Vitali, Moss ed Ortner, vero è – però – che anche i lombardi scendono a Pistoia senza troppe motivazioni, sicuri del terzo posto ed impossibilitati a raggiungere il secondo. Certamente non vorranno cominciare i playoff sull’onda lunga di una sconfitta, come del resto i biancorossi avranno piacere di congedarsi con una bella prestazione, tuttavia è difficile pensare che in campo possa scorrere del sangue, se mi passate l’immagine forte.

Le immagini che restano

Il “volo” di Mc Gee con la strepitosa schiacciata finale contro Venezia

Io, tuttavia, ci sarò. Non sono stato tenerissimo, in questi mesi, coi ragazzi, sono spesso restato a mezza strada tra l’ingeneroso ed il polemico, anche se è vero che in tante occasioni un po’ di acidità me l’hanno davvero tirata fuori di penna. Tuttavia siamo salvi, quindi, nel momento di tirare una linea e di fare un bilancio generale, questa squadra merita un grande applauso finale. Ci sono alcune immagini che, a prescindere da ogni altra valutazione, resteranno nella memoria del tifoso biancorosso. Su tutte la schiacciata di prepotenza di McGee contro Venezia, la migliore cartolina di tutto l’anno, ma anche la prima tripla in serie A del grande Della, oltre a qualche assist di Moore veramente di buona fattura.

Poteva andare meglio? Sì, al netto del politicamente corretto tutti ci aspettavamo qualcosa di più – in termini di divertimento, non alludo ad altro – però in questo momento c’è Capo d’Orlando che probabilmente rimpiange di aver disputato la coppa ed allora preferisco prendere il lato positivo della stagione, ovvero concentrarmi sul fatto che l’anno prossimo sarà ancora massima serie.

Comunque vada, grazie Vincenzo

Non potrò mancare, mercoledì, anche perché esiste la possibilità – più o meno remota ci arrivo tra un attimo – che sia l’ultima di Vincenzo Esposito sulla panchina di Pistoia. Su quello che penso a 360 gradi della persona, oltre che del coach, scriverò solo in caso di saluto ufficiale, resta comunque il fatto che Vincenzo anche a questo giro ha raggiunto il risultato e, dopo due stagioni fenomenali, ha portato a casa l’obiettivo a misura della nostra realtà, la salvezza. Non è infallibile, ovviamente, quindi il dibattito sulle vicissitudini di questa stagione non potrà che comprendere anche il suo ruolo e le sue scelte, resta il fatto che anche nei momenti peggiori di burrasca ha dispensato fiducia e consapevolezza nei mezzi, propri e della squadra, ed il campo gli ha dato ragione. Grazie Vincenzo.

Le prospettive

Veniamo all’unico argomento di stretta attualità, la prospettiva di medio e lungo termine. Pare interrogarsi lo stesso Esposito che, come noto, commentando le voci che lo vogliono a Sassari, ha dichiarato la cosa più ovvia, ovvero ha ricordato di avere un altro anno di contratto, di trovarsi benissimo a Pistoia, di avere semplicemente la necessità di capire quale sia il progetto di massima della società, per essere messo in condizione di fare le proprie valutazioni al meglio.

La posizione del coach è non solo estremamente corretta, ma anche logica e condivisibile. Eppure in molti l’hanno fatta semplice. Che ci sarà mai da capire? Non c’è abbondanza di soldi, il traguardo è la salvezza, tutto chiaro, semplice e lineare. Perdonatemi, non sono d’accordo.

Quale progetto?

Se, infatti, è fin troppo chiaro che Esposito già sa che i soldi saranno pochi e che l’obiettivo anche la prossima stagione sarà la salvezza – ma, perdonatemi, seriamente pensate che quando ha firmato tre anni fa o rinnovato lo scorso anno le prospettive fossero diverse? Davvero il problema di Vincenzo dovrebbe essere quello di sapere se l’asticella si alza? – è altrettanto chiaro che, come professionista con una carriera davanti, vorrebbe tanto capire quale sarà il budget, se l’età media del roster si abbasserà ulteriormente, se c’è la volontà di confermare qualcuno, se si hanno in mente un americano bravo e 4 scarsoni oppure 5 di medio livello. Insomma, vuole capire se c’è un progetto di fondo che lo intriga o se è preferibile cambiare aria.

Domande legittime

Sapete com’è? A quelle domande vorrei tanto avere risposte anche io. In tutta franchezza, non mi paiono domande troppo pretestuose, mi parrebbe il minimo sindacale per un allenatore che non ha certamente firmato il rinnovo a Pistoia per i soldi e per la gloria. Avrà il diritto di capire in che razza di piazza deve continuare ad allenare, oppure se è seriamente il caso di valutare altro? Quanto si pensa che possa tenere in stand by gli interlocutori che gli offrono qualcosa?

La parola alla società

Io spero che non sarà necessario attendere molto, sono sicuro che giovedì mattina ci arriverà la convocazione con la fissazione di una conferenza stampa della società. Non è seriamente pensabile che l’ultima comunicazione ufficiale sia ancora quella in cui si minacciava l’autoretrocessione, non è pensabile che duri il silenzio societario dopo che una marea di testate giornalistiche hanno accostato il nome del nostro coach a 3-4 panchine diverse. Roberto, bisogna avere un sussulto e battere un colpo.

Silenzio strategico?

A meno che, ovviamente, il silenzio non sia strategico. A meno che non si aspetti che Vincenzo, nel dubbio, eserciti la clausola di uscita e se ne vada, per poi presentarsi in conferenza stampa con la maschera di quelli che sono stati abbandonati dal coach, pertanto sono costretti ad ingaggiare Tizio, Caio e Sempronio.

Sono troppo malizioso? Certamente sì, ma un’amica mi rammentava, qualche giorno fa, che il motivo reale della separazione con Moretti – ovvero il fatto che il contratto fosse ormai troppo oneroso per le casse societarie – fu comunicato dallo stesso Paolo alla conferenza stampa di saluto. Anche in quel caso, tutti più o meno sapevamo ma di ufficiale dalla società non era uscito praticamente nulla. Speriamo che questa situazione venga gestita meglio, sono curioso.


La Redazione

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