After all is basketball, Sport & tempo Libero  |  gennaio 10, 2018

The Flexx, adesso ci si misura la febbre per davvero

Al di là della scontata sconfitta con Milano alcuni segnali preoccupano: il “linguaggio del corpo”, il braccio che trema, la panchina che non realizza. E McGee che non incide come dovrebbe. Adesso la trasferta a Brescia, poi tre gare decisive con Capo d'Orlando, Brindisi e Cremona. Bisogna far quadrato, per spazientirsi c'è tempo

di

Tempo di lettura: circa 5 minuti

PISTOIA. Non so quanti di voi abbiano frequentato il Liceo Scientifico di Pistoia, ma sono sicuro che quelli che sono stati studenti durante i mitici anni ’90 ricorderanno il mitico professor Puglia, docente di matematica e fisica e vero e proprio spauracchio per intere generazioni di ragazzi. Ecco, durante la sfida contro Milano mi sono rivisto nella mimica facciale di Mian, quando il prof mi chiamava per l’interrogazione – il famosissimo “girino”, chi è stato allievo del professore capirà – la faccia era più o meno la stessa, ovvero quella di un condannato a morte in attesa dell’insufficienza grave.

Il linguaggio del corpo

 

Credo che per parlare della partita contro i paperoni di Milano sia opportuno partire da qui, da quello che – allargando il ragionamento ed andando oltre l’espressione triste del buon Fabio – viene definito spesso come body language. Credo che questo aspetto sia uno dei più preoccupanti, perché contro la corazzata di re Giorgio era lecito aspettarsi un’altra garra. Non dico che i nostri dovessero giocare “arrapati” – per citare coach Esposito – però non si capisce tutta questa paura, tutta questa timidezza in quella che forse è l’unica partita in cui il tifoso pistoiese, pur giocando in casa, non si aspetta niente di particolare.

E con Capo d’Orlando?

Insomma, quando Milano decide davvero di mettere in campo tutto il proprio talento non ce n’è per nessuno, almeno in Italia, perché dunque non giocare provandoci con la forza dei nervi distesi, per vedere se poi ci scappa la sorpresa? Se queste sono le facce contro Milano, non oso immaginare il clima e la preoccupazione quando al PalaCarrara arriverà Capo d’Orlando in quella che sarà la partita che, probabilmente, darà una direzione netta al nostro campionato, in un senso o nell’altro.

Il braccio che trema

Ho visto ragazzi nervosi, alcuni sono sembrati demotivati, ho visto più che altro esterni che non si sono presi tiri ad alta percentuale per paura di sbagliare. Ora, per onestà intellettuale va anche detto che non deve essere semplicissimo prendersi un tiro in più quando si è consapevoli di star vivendo un periodo deludente e dagli spalti si rumoreggia non appena la palla ci finisce tra le mani. In questo senso, permettetemelo, alcuni tra i supporter biancorossi non sembrano lucidissimi o particolarmente furbi, anche la versione più polemica del sottoscritto ha sempre aspettato almeno la sirena per esternare il proprio disappunto, tuttavia è innegabile che qualcuno ha il braccino che trema.

Otto soli punti dalla panchina

Un dato, secondo me, meglio di altri dà una rappresentazione plastica della nostra realtà. Contro Milano il quintetto base ha segnato 55 punti, mentre dalla panchina ne sono venuti solo 8, tutti dalle mani di Jaylen Bond. Dalle mani della coppia di italiani MianGaspardo abbiamo racimolato la miseria di sei punti totali, tutti realizzati da Raphael. Insomma, se la difesa comincia a funzionare – a metà partita, qualche tempo fa, Cantù aveva segnato 50 punti, Milano è stata limitata a 35 – lo sforzo evidente dietro non è supportato da una corrispondente capacità realizzativa.

C’è un caso McGee?

Vi è poi un giocatore che forse bisogna cominciare a considerare come osservato speciale, ovvero Tyrus McGee. Sotto certi aspetti, visto il pianto greco costituito dai vari Magro, Mian e soci, sembra assurdo puntare l’indice contro uno Usa che, in un modo o nell’altro, 16 punti li ha segnati lo stesso, tuttavia, perdonatemi, a volte Tyrus mi ricorda Linton Johnson.

Ricordate il “Presidente Johnson?

Ve lo ricordate il Presidente, anno secondo della massima serie? Se ci si limitava a guardare i numeri, senza entrare nel merito vero della prestazione, il buon Linton era uno che il mattoncino alla causa lo portava sempre, eppure, sono sicuro che ve lo ricordate tutti, nei momenti veramente topici della partita si eclissava clamorosamente. Anche i 16 di Tyrus assomigliano a punti che hanno poco peso.

Coach Esposito predica calma: aspettiamo

Vero, a questo giro non ha fatto sciocchezze in termini di falli commessi ed ha indovinato quella serie di triple nel terzo quarto che ci hanno tenuto a galla. Tuttavia, a mio modesto avviso, è stato preso per fare ben altro, per essere un altro tipo di fattore. Credo infatti sia stato ingaggiato per essere un leader, ma anche per far girare la palla e non forzare il tiro in continuazione. Insomma, non è che convinca a pieno, però il coach predica calma ed è sicuro che, ripreso un buon ritmo partita, tornerà ai livelli che gli competono. Staremo a vedere.

Non è il caso di spazientirsi proprio adesso

Vi sono, infine, alcune cose che ho sentito e letto dopo la sirena, che mi hanno sorpreso e non poco. Abbiamo una tifoseria che ha sopportato prestazioni decisamente indegne nei primi mesi di campionato, perché infuriarsi proprio per la sconfitta contro Milano? Perché porsi un certo tipo di domande proprio adesso? Voglio dire, ci sono tante cose che non vanno, certamente anche qualcuna cui non accenno per ragioni di sintesi, perché perdere la pazienza proprio adesso, in avvicinamento a partite più abbordabili?

Tre gare che valgono la stagione

Salvo clamorose sorprese, infatti, dopo che avremo perso a Brescia – che, essendo in flessione netta, non può lasciarsi sfuggire una ghiotta occasione di rilancio – ci saranno le tre partite forse più importanti da quando siamo tornati in serie A. Capo d’Orlando, come detto, contro cui ci giochiamo la bombola di ossigeno, una trasferta a Brindisi dove metterei la firma a non perdere almeno il vantaggio della differenza canestri, poi Cremona in casa.

4 punti o son guai

Inutile girarci intorno, in un campionato come quello di quest’anno, in cui Pesaro va vicino a vincere a Venezia e Brindisi viola il campo di Reggio Emilia, dal terzetto di partite sopra elencato devono uscire, in un modo o nell’altro, 4 punti in classifica. Altrimenti sono guai.

Appello al cuore biancorosso

Pertanto, mi sia concesso l’appello al grande cuore biancorosso. Aspettiamo tutti ancora un attimo a vomitare la nostra delusione ed il nostro disappunto, il cammino è ancora lungo ed il momento è delicato. Insomma, fanno imbufalire, ma hanno bisogno di noi.


La Redazione

Con il termine La Redazione si intende il lavoro più propriamente "tecnico" svolto per la revisione dei testi, la titolazione, la collocazione negli spazi definiti e con il rilievo dovuto, l'inserimento di immagini e video. I servizi pubblicati con questa dizione possono essere firmati da uno o più autori oppure non recare alcuna firma. In tutti i casi la loro pubblicazione avverrà dopo un attento lavoro redazionale.