After all is basketball  |  dicembre 13, 2017

THE FLEXX, la domanda sorge spontanea

Appena archiviata la vittoria salutare contro Pesaro arriva la grana Gordon e il suo addio alla pallacanestro. Il Pistoia Basket costretto all'ennesimo ritorno sul mercato. Se l'obiettivo è un "3" sono molti i dubbi sull'eventuale ritorno in biancorosso di Okereafor (un play, al massimo una guardia). Ogni scelta, comunque, dipende dai soldi davvero a disposizione: ce ne sono un po' o bisogna adattarsi ad un nuovo Sanadze?

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PISTOIA. Dico la verità, alla fine del terzo quarto della partita contro Pesaro mi sono sentito in LegaDue. Insomma, mi dicevo, quest’anno non ne va bene una, se anche quando arriva una squadra alla portata subiamo percentuali al tiro spaventose ed al 30esimo minuto – pur non giocando nemmeno malissimo – siamo a meno 9, non è chiaro come si possa fare a salvarsi. Questo ho pensato.

Poi, per fortuna, la svolta. Monumentale Ronnie, finalmente incisivo anche Gas-Gas Gaspardo, ottimo il rientro di Tyrus, una grande spinta di tutto il PalaCarrara, sottolineata anche da coach Leka. Insomma, tutto è bene quel che finisce bene.

E adesso la grana Gordon

Non si fa in tempo, però, a sorridere della vittoria – oltre a rendersi conto, perché no? che il settimo posto dista due sole lunghezze – che scoppia la grana Gordon. A questo punto non ha senso fare melina, la verità è che del disagio del giocatore già sapevamo in molti, ci era stato confidato in camera caritatis ed abbiamo tutti rispettato il tentativo di staff e società di far cambiare idea a Jamon, oltre a non creare polemiche che – almeno fino alla fine della sfida con Pesaro – non avevano comunque motivo di esistere. Gordon, infatti, ha manifestato questo disagio fin dal giorno successivo alla prima partita giocata, se non ricordo male contro Cantù.

Un vero peccato: e il motivo resta un mistero

Di cosa si tratti di preciso, quale sia il problema, non sembra chiaro a nessuno e – così a naso – probabilmente lo stesso Gordon non lo spiega bene nemmeno a se stesso. Forse siamo davanti ad un ottimo giocatore che, rientrato dopo un lungo stop, sente di non farcela, accusa troppa fatica, non ne ha più, chissà. Fatto sta che ci hanno provato in tutti i modi ma, salvo clamorose sorprese, quella di sabato scorso è stata l’ultima di Gordon. Un’ottima partita di un giocatore che stava decisamente crescendo, un vero peccato.

Ritorno sul mercato: ma come?

Ora, se dal punto di vista strettamente economico cambia poco – ovviamente se è lui che decide di smettere nulla deve essergli liquidato – dal punto di vista del nuovo ulteriore ritorno sul mercato è un bel casotto. Non abbiamo più visti, americani già vistati in uscita da altre realtà non sembrano esserci, gli italiani sono un lusso ed il mercato dei comunitari non è semplice, come Duda ci insegna. Ho chiesto a Vincenzo se non fosse possibile a questo punto tenere Kennedy, diventare oggettivamente molto forti sotto, e sacrificare a turno Mian e Gaspardo nello spot di 3. Mi è stato risposto, molto comprensibilmente, che Mian e Gaspardo – soprattutto il secondo – possono essere utilizzati come 3 solo in caso di emergenza, ma non ci si può permettere il lusso di non avere un 3 di ruolo che regga il campo per un buon tot di minuti. Tutto giustissimo.

Ipotesi Okereafor. E Laquintana?

Suona strano, quindi, che si sia parlato insistentemente di Teddy Okereafor. Di più, non fosse stato necessario pagare un buy-out, probabilmente l’ingaggio del faraone sarebbe stato cosa fatta già da lunedì sera. Che senso avrebbe avuto, mi domando? Sia chiaro, ho rispetto per il faraone e non dimentico la mano rotta con cui ha chiuso la sua breve esperienza pistoiese, un gladiatore che merita rispetto. Però un play, una guardia al massimo. Dunque, non ci mancava un 3? Ma soprattutto, possibile che nessuno si sia domandato come l’avrebbe presa Laquintana? Ora, a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, come diceva il divin Giulio, l’impressione a pelle è quella che alla reazione di Tommaso si sia pensato eccome, un po’ ricalcando lo schema usato per Cournooh. Chissà.

Comunque, anche concedendo che Teddy piacesse al coach perché è un soldatino dei suoi, chi avrebbe dovuto difendere sull’ala piccola avversaria? Mian, Gaspardo, poi? Davvero non si vedeva nessuno di preferibile a giro?

Mi si dirà che sto polemizzando su un’ipotesi che, salvo clamorosi colpi di coda, è comunque ormai tramontata e chi mi fa questo appunto ha ragione da vendere, il problema è che quest’anno il mercato è stato quanto di più incomprensibile si sia mai visto e dunque, nel momento in cui ingaggeremo un 3 di ruolo – alcuni nomi in circolo sono davvero appetitosi – qualche domanda sorgerà comunque spontanea.

Ma quant’è il “tesoretto?

Per spiegarmi meglio, ripercorro la cronistoria di questa mezza stagione. A luglio non c’era una lira, va bene ci siamo abituati. A novembre, dopo che ci siamo svenati per liquidare il polacco e prendere Bond, dopo che abbiamo ingaggiato Gordon per sostituire McGee, preso atto che sotto canestro ci sono un sacco di problemi è arrivato addirittura Ivanov, non propriamente un pincopalla qualsiasi. Ora, è chiaro che un tesoretto di emergenza per operazioni di mercato la dirigenza se lo tiene sempre, ma – almeno di non credere che il bulgaro abbia scelto Pistoia perché è capitale della cultura 2017 – qualcosa sarà pur stato speso. O no? E allora, questi benedetti soldi ci sono o no? Ma se davvero arriva un 3 di quelli seri, com’è possibile che solo poche settimane fa i lilleri fossero sufficienti a malapena per un giocatore del livello di Sanadze?

Ora, io capisco che non sia elegante dichiarare quanto versano gli sponsor, però avere qualche riferimento in più non guasterebbe davvero. Naturalmente, questo potrebbe esporre anche a qualche critica, magari anche ingenerosa, cosa da cui ci si tiene prudenzialmente al sicuro col ritornello del “si fanno le nozze coi fichi secchi”, non chiarendo mai fino in fondo di quali cifre si parli. Sia chiaro, io sono sinceramente convinto che in questi anni siano stati fatti dei miracoli, vorrei solo capire esattamente di cosa stiamo parlando.

Testa alla prossima partita

Non resta che aspettare, confidando nello staff tecnico che saprà come sempre tirare fuori il meglio dai ragazzi. All’orizzonte una trasferta tradizionalmente ostica, ma dopo due vittorie consecutive, con Brindisi a distanza di (relativa) sicurezza, si può giocare coi nervi decisamente più distesi. Chissà che non ci scappi una bella sorpresa.


La Redazione

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