La ricerca, San Marcello  |  ottobre 19, 2017

Quattro astrofili della Montagna Pistoiese citati da “Nature”: ecco com’è nata l’impresa

Martina Maestripieri e Paolo Bacci descrivono i dettagli della straordinaria scoperta effettuata insieme a Luca Nerli e Leonardo Mazzei, all'Osservatorio astronomico di Pian dei Termini, lo scorso 21 gennaio. L'osservazione ha permesso di individuare un anello largo 70 chilometri intorno al pianeta nano Haumea. Il risultato ripreso dalla più prestigiosa rivista scientifica al mondo

di

Tempo di lettura: circa 9 minuti
I quattro artefici della scoperta

PIAN DEI TERMINI (SAN MARCELLO PITEGLIO) – Che l‘Osservatorio astronomico della Montagna Pistoiese sia, come usa dire oggi, un’eccellenza non è più una scoperta per nessuno. Certo nessuno poteva prevedere che una scoperta effettuata da quattro dei suoi animatori finisse sulle pagine della più prestigiosa rivista internazionale dedicata alla scienza. L’osservazione decisiva è avvenuta nella notte del 21 gennaio scorso, dall’impianto di Pian dei Termini, sopra Gavinana, ad opera di quattro astrofili: Paolo Bacci, Martina Maestripieri, Luca Nerli e Leonardo Mazzei. Sono stati loro, in contemporanea con altri tre osservatori italiani e sei stranieri, ad osservare l’occultazione della luce di una stella ad opera del passaggio del pianeta nano Haumea, il corpo celeste conosciuto più distante del Sistema Solare ad avere un anello. L’osservazione ha permesso di individuare un anello largo 70 chilometri intorno al pianeta nano Haumea. Una scoperta che gli esperti considerano di straordinaria importanza, tanto che a darne ampia notizia è stata la rivista scientifica “Nature” che in un ampio articolo cita anche i nomi dei quattro astrofili del GAMP.

L’evento è stato celebrato alcune sere fa, il 12 ottobre, nello stesso Osservatorio, come testimoniano alcune immagini in coda al testo. Il nostro sito web non ha potuto darne conto per tempo a causa di un serio problema tecnico che ci ha impedito per alcuni giorni di essere on line. Abbiamo quindi atteso qualche giorno in più e chiesto a due degli artefici di questo risultato di scrivere un articolo dettagliato sulla scoperta.

Humea e il suo anello

Il 12 ottobre 2017 sulla prestigiosa rivista NATURE è stato pubblicato un articolo dal titolo “The size, shape, density and ring of the dwarf planet Haumea from a stellar occultation” il cui principale autore è José Luis Ortiz, ricercatore dell’Institute of Astrophysics of Andalusia (IAA-CSIC). http://www.nature.com/nature/journal/v550/n7675/full/nature24051.html. L’articolo descrive i risultati ottenuti dall’occultazione del pianeta nano Haumea avvenuta il 21 gennaio 2017.

La scoperta di Haumea del 2003

Haumea è stato scoperto il 7 marzo 2003 ed è stato oggetto di contenzioso tra due diversi gruppi di lavoro che ne hanno annunciato la scoperta nel 2005: il gruppo dell’Osservatorio di Monte Palomar sotto la guida di Michael Brown e quello dell’Osservatorio della Sierra Nevada sotto la guida di José Luis Ortiz Moreno. La scoperta fu poi riconosciuta dall‘IAU al gruppo spagnolo.

Il 17 settembre 2008, è stato classificato come pianeta nano, denominato Haumea in onore di una dea hawaiana della fertilità. Il corpo possiede inoltre due satelliti naturali che prendono il nome di Hi’iaka e Namaka. Fino ad oggi le caratteristiche morfologiche di Haumea erano per lo più sconosciute, ma dall’analisi dei dati acquisiti è stato possibile determinarne le diverse proprietà fisiche fondamentali. Il pianeta nano risulta essere ben diverso dagli altri presentando una forma allungata, con una densità di 1,885 km m-3, un albedo di 0,51 e un periodo di rotazione molto veloce, inferiore alle 4 ore. Nella pubblicazione vengono citati 53 istituti (tra centri di ricerca ed osservatori) e 92 autori.

L’osservazione dell’occultazione è stata registrata da 10 osservatori europei di cui 4 italiani:

Asiago Observatory Cima Ekar Italy
San Marcello Pistoiese Observatory Italy
Lajatico Astronomical Centre Italy
Mount Agliale Observatory Italy
Skalnate Pleso Observatory Slovakia
Konkoly Observatory Hungary
Ondrejov Observatory Czech Republic
Crni Vrh Observatory Slovenia
Wendelstein Observatory Germany (W)
Bavarian Public Observatory Munich

L’occultazione asteroidale di Haumea era stata prevista dal team dei ricercatori spagnoli nel 2015 quando da allora, utilizzando telescopi professionali, sono state effettuate misure astrometriche per determinare con la massima precisione l’orbita del pianeta nano e conseguentemente luogo, data ed ora in cui sarebbe stato possibile osservare il predetto fenomeno. Dalle effemeridi è risultato che la centralità dell’evento si sarebbe verificata nel centro Europa ed in particolare in Italia, come indicato in figura 1.

 

Figura 1 – Grafico della previsione dell’occultazione stellare da parte di Haumea, il cono dell’ombra è centrato sull’Italia

Il coinvolgimento degli osservatori europei

Per questo motivo Ortiz e il suo team ha programmato una campagna osservativa coinvolgendo gli osservatori europei; tra questi l’Osservatorio professionale di Asiago e l’Osservatorio della Regione Autonoma della Valle d’Aosta dove svolge la sua attività l’astronomo Albino Carbognani che è stato un punto di riferimento per tutti gli astrofili italiani partecipanti, fornendo importanti indicazioni sulle osservazioni e trasmettendo i dati a Ortiz.

L’occultazione era prevista per le ore 3:00 UT del 21 gennaio 2017 con una durata di 112 secondi, quando Haumea aveva una magnitudine stimata di 17.3 così come quella della stella che veniva occultata.

Obiettivo principale dell’osservazione

Il principale obiettivo dell’osservazione era quello di determinare se il pianeta fosse munito di una propria atmosfera, nonché permettere di scoprire eventuali altre lune. Per questo motivo le immagini acquisite dovevano avere un tempo di esposizione sufficientemente breve e il periodo di osservazione in alcuni casi è stato anticipato e posticipato di qualche ora prima dell’evento principale.

Dai dati elaborati è risultato che l’ombra dell’occultazione era spostata verso est di circa 400 km con un ritardo di 55 secondi dal tempo previsto.

Pertanto alcuni osservatori italiani non hanno registrato il calo di luminosità stimato in 0.8 mag. proprio perché si sono ritrovati inaspettatamente al di fuori dalle dimensioni dell’ombra.

Altri osservatori sono riusciti a riprendere il limbo esterno di Haumea così come indicato nel grafico in figura 2 ottenuto dall’Osservatorio di San Marcello, dove i puntini rossi rappresentano la luminosità di Haumea ed ogni punto è stato ottenuto ogni 11.8 secondi, quelli neri la stella di confronto e la riga verde il modello teorico dell’occultazione. Alle ore 03:08:22 UT vi sono due punti meno luminosi che stanno ad indicare l’occultazione di Haumea. Particolarmente interessante è stato il calo di luminosità verificatosi alle ore 03:06:38 (corrispondente alla JD 74.588 indicata nel grafico ) che ha poi permesso di ufficializzare un’importante scoperta.

 

Figura 2 – Curva di luce ottenuta dall’osservatorio di San Marcello, i punti blu indicano la luminosità della stella occultata da Haumea, in nero la luminosità di una stella di riferimento, in verde il modello teorico dell’occultazione.

Dall’osservatorio Astronomical Center di Lajatico sono state effettuate pose di 15 secondi registrando positivamente l’occultazione come indicato in Figura 3, i cui dati sono stati direttamente inviati al team di Ortiz.

Figura 3 – Prima elaborazione della curva di luce ottenuta dall’osservatorio Astronomical Center Lajatico, in rosso viene indicata la stella occultata da Haumea, in blu stella di riferimento.

Il presidente del Gruppo Astrofili Massesi, Pietro Baruffetti, ha provveduto a segnalare il fenomeno agli astrofili, fornendo di volta in volta vari aggiornamenti sull’evento, che sono stati particolarmente utili alla campagna osservativa.

Gli astrofili italiani protagonisti dell’osservazione

L’evento è stato osservato dai seguenti astrofili italiani:

1) Paolo Bacci, Martina Maestripieri, Luca Nerli e Leonardo Mazzei dell’Osservatorio Astronomico di San Marcello (PT)

2) Mauro Bachini, Giacomo Succi (dell’Osservatorio di Tavolaia di Santa Maria a Monte) con Fabio Martinelli dall’Osservatorio di Lajatico Astronomical Center (PI)

3) Fabrizio Ciabattari dell’Osservatorio di Monte Agliale (LU)

I dati dell’osservatorio di San Marcello sono stati raccolti da Albino Carbognani che, unitamente alla curva di luce da lui ottenuta il 23 gennaio 2017 e successivamente pubblicata nell’articolo (Figura 4), ha provveduto a trasmetterli ad Ortiz.

Figura 4 – Curva di luce di Haumea ottenuta dall’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle D’Aosta

La conferma di Ortiz

Lo stesso Ortiz ha poi confermato che l’occultazione era stata registrata con successo e che la qualità delle osservazioni aveva permesso di scoprire qualcosa di sorprendentemente inaspettato: Haumea ha un anello che giace sullo stesso piano equatoriale, come l’orbita della sua luna Hi’iaka, con un raggio di 2 287 km e una larghezza di 70 km.

L’Osservatorio di Asiago Cima Ekar, utilizzando il telescopio da 1.82-m, effettuando pose da 1 secondo ciascuna, è riuscito ad ottenere la migliore curva di luce che ha permesso di escludere che Haumea abbia un’atmosfera.

Figura 5 – Rappresentazione artistica del pianeta nano Haumea e del suo anello

L’annuncio della pubblicazione su Nature

Data l’importanza della scoperta, nei mesi successivi Ortiz ha comunicato che avrebbe scritto un articolo da inviare alla prestigiosa rivista scientifica NATURE. I redattori hanno accolto con successo la pubblicazione, anche in considerazione del fatto che Haumea è l’unico pianeta nano, nonché il corpo celeste conosciuto più distante del Sistema Solare, ad avere un anello.

Questa scoperta apre nuovi percorsi di ricerca nella regione transnettuniana che cambierà la nostra comprensione di questo corpo celeste, così come di tutti i corpi del sistema solare esterno nel suo complesso.

L’articolo, che annuncia la scoperta del primo anello planetario attorno a un pianeta nano, avrà un impatto significativo sulle teorie di formazione dell’anello e di evoluzione per il futuro.

Letture correlate

Haumea, storia personale di una scoperta, dell’Astronomo Albino Carbognani

Ai confini del Sistema Solare un Saturno in miniatura: Haumea ha un anello di polveri e due lune, da il fatto Quotidiano

Haumea, il transnettuniano con l’anello, Media INAF

http://www.lescienze.it/news/2017/10/12/news/haumea_pianeta_nano_anelli-3703531/, Le Scienze it

A ring around Haumea, Video rappresentazione artista del sistema Haumea

Haumea e il suo anello: la scoperta, Video conferenza stampa della scoperta Osservatorio Astronomico della Montagna Pistoiese.

(104) Osservatorio Astronomico Montagna Pistoiese (www.gamp-pt.net)

(159) Osservatorio Monte Agliale (www.oama.it/archivio/Nature_2017/Haumea.htm)

(A29) Osservatorio di Tavolaia Santa Maria a Monte (www.cielisutavolaia.com/)

Astronomical Center Lajatico (www.astronomicalcentre.org)

Articolo a cura di

Paolo Bacci Responsabile Sezione Asteroidi UAI

Martina Maestripieri – GAMP – Gruppo Astrofili Montagna Pistoiese

 

Le foto dell’evento all’Osservatorio

 


La Redazione

Con il termine La Redazione si intende il lavoro più propriamente "tecnico" svolto per la revisione dei testi, la titolazione, la collocazione negli spazi definiti e con il rilievo dovuto, l'inserimento di immagini e video. I servizi pubblicati con questa dizione possono essere firmati da uno o più autori oppure non recare alcuna firma. In tutti i casi la loro pubblicazione avverrà dopo un attento lavoro redazionale.