Sanità e sociale  |  agosto 18, 2017

Centri diurni per anziani: una grande necessità della Montagna

La cosiddetta terza età è percentualmente una fetta sempre più consistente della popolazione. E le proiezioni future parlano di un incremento costante. Indispensabili luoghi di aggregazione per combattere solitudine ed emarginazione sociale. Tutte favorevoli alla nascita di una struttura ad hoc le opinioni dei sindacati pensionati e delle associazioni di pubblica assistenza

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MONTAGNA PISTOIESE – Sulla Montagna Pistoiese non esistono centri “sociali diurni”, ovvero strutture in grado di ospitare persone che ne abbiano necessità, sia per trascorrere del tempo in compagnia tanto da contrastare situazioni di isolamento e di eventuale emarginazione sociale. Un luogo rivolto soprattutto ad anziani, dove trascorrere le giornate, con un orario che generalmente va dalle 8/9 del mattino alle 17/18 del pomeriggio, e dove si possano ricevere pasti e assistenza, per poi far ritorno alla propria abitazione. Non ne esistono ma se ne sente le necessità. Questo è quanto risulta dalle diverse richieste che vengono da famiglie o da singoli interessati.

Sempre più anziani in montagna

In molti si chiedono perché nessuno prenda di petto questo problema. Sappiamo che in Montagna l’età media degli abitanti è molto elevata, in ogni caso molto alta rispetto alla media provinciale, ma anche a quella nazionale. Da una recente ricerca condotta sulla Montagna Pistoiese si può rilevare che nel 2013, negli allora quattro comuni montani oggi due, San Marcello Piteglio e Abetone- Cutigliano, gli ultra 65 anni erano il 32,2% contro il 22,5% di Pistoia, una differenza di quasi il 10%. Ma ciò che più allarma è la proiezione per gli anni 2025 e 2040 che aggrava ulteriormente questa forbice. Nel 2025 comuni montani si prevede il 38,3% della popolazione contro 27,2% di Pistoia, un divario di 11.1 punti percentuali, e nel 2040 la Montagna al 46,0% contro 33,7% di Pistoia: un divario del 12,3%. Questo dimostra che ci sarà sempre più bisogno di strutture a sostegno della popolazione anziana della Montagna Pistoiese.

Le voci di sindacati e associazioni

“La situazione appare ancora più grave con la consapevolezza del corrispondente calo demografico che rende gli anziani non solo numerosi ma anche privi di relazioni e cura familiare”, sottolinea ancora la ricerca appena citata. Un dato sul quale abbiamo chiesto l’opinione di esponenti dei sindacati pensionati e di associazioni di pubblica assistenza esistenti sul territorio montano. “Personalmente sono d’accordo che in Montagna vi sia una carenza di diurni e che quindi sia necessario prendere seriamente in esame questo problema. Al riguardo abbiamo in programma un incontro con Cgil per affrontare unitariamente la questione”, spiega Maria Grazia Franchi, responsabile montana dei pensionati Cisl e membro Anteas (associazione terza età). Elio Penna, presidente Pubblica Assistenza Campo Tizzoro -Bardalone– Pontepetri aggiunge: “È certamente una cosa positiva la possibilità di realizzare un ‘diurno’, però deve essere chiaro che non si potrà realizzarla col solo intervento del volontariato. Il volontariato è una merce sempre più rara da trovare. È chiaro che ci sia la necessità di dare assistenza agli anziani, ma occorre un impegno dell’intera società”.

“Sono super d’accordo per realizzare un ‘diurno’ in Montagna. So che in Emilia ci sono diversi esempi e molte persone che conosco me ne hanno parlato molto positivamente. A questo bisogno della popolazione bisogna dare una risposta”, è il parere di Pier Luigi Cinotti, presidente della Pubblica Assistenza di Maresca. Di Roberto Ducceschi, segretario Spi Cgil della Montagna Pistoiese, l’ultima riflessione: «Già in passato, come sindacato, abbiamo lottato per ottenere un “centro così in Montagna perché permetterebbe non solo una certa libertà agli anziani, ma anche alle famiglie che molte volte, oltre a dovere svolgere il proprio lavoro, hanno anziani da assistere”. Dunque un coro di sì all’idea di ottenere un “diurno” sulla Montagna Pistoiese.


La Redazione

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