Non solo libri, Pistoia  |  marzo 28, 2017

“Le nostre Montagne”, ad un piccolo “montanino” il premio per la poesia più bella

Alessandro Santi, che vive a Le Piastre e frequenta la scuola elementare di Cireglio, premiato al teatro Bolognini nell'ambito del concorso “Far rima nel mio sacco”. Ha vinto la sezione dedicata alla Montagna. Un premio speciale anche a tutta la sua classe. Al concorso, indetto dall'istituto Leonardo da Vinci per tutte le scuole del Comune di Pistoia, hanno partecipato 400 studenti delle quinte elementari e delle medie inferiori

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Alessandro Santi

PISTOIA – Vive a Le Piastre (“sono un piastrese doc”, sottolinea lui) e frequenta la quinta classe della scuola primaria “Policarpo Petrocchi” di Cireglio, il vincitore della sezione speciale intitolata “ Le nostre Montagne” dell’XI Concorso di poesia “Far…rima del mio sacco”, indetto dall’Istituto comprensivo “Leonardo da Vinci” di Pistoia. Si chiama Alessandro Santi e l’ispirazione per la sua poesia vincente, intitolata semplicemente “Montagna”, l’ha presa qualche tempo fa durante una camminata con suo nonno. “Ero a Pratorsi sdraiato su un grande prato di viole, stanco dopo aver camminato un bel po’. Mi è venuta in mente così, dal colore dei fiori”. Nel pomeriggio di martedì 28 marzo, dalle 17, Alessandro è stato uno dei protagonisti, al Teatro Bolognini di Pistoia, della cerimonia di premiazione, ospite d’onore il poeta Roberto Piumini, nel corso della quale c’è stata la lettura delle poesia ad opera di Marisa Schiano e il commento di Giovanni Capecchi.

Il Concorso

Il concorso, quest’anno intitolato “Cultura e culture nella mia città. Persone, luoghi e storie”, è giunto alla XI edizione. Hanno partecipato oltre 400 studenti delle classi quinte della Scuola primaria e della Scuola secondaria di I grado, degli Istituti comprensivi del Comune di Pistoia. Il titolo del Concorso ha dato l’opportunità agli studenti di declinare con una loro poesia il tema della “cultura” intesa come apertura verso nuove conoscenze di persone, luoghi e storie di Pistoia, Capitale Italiana della Cultura 2017. Quest’anno il Concorso presentava anche una sezione speciale intitolata “Le nostre montagne”, dedicata alle montagne pistoiesi, come luoghi significativi di Pistoia, proposta dal Club Alpino Italiano pistoiese, in occasione del 90° anno della sua istituzione.

Le immagini della premiazione

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Il premio alla classe di Cireglio

Oltre a a quella di Alessandro, tutti gli alunni del quinta elementare di Cireglio hanno scritto la loro poesia sulla montagna e per questa hanno avuto un riconoscimento particolare e un premio speciale. D’altronde i ragazzi sono stati abituati fin dal primo anno a confrontarsi con il mondo della poesia, come conferma la loro insegnante, Silvia Panerai. “Ho cercato di far prendere confidenza fin da subito con figure retoriche e metafore, insistendo sul fatto che la poesia è un gioco di parole, un modo di fare musica senza la musica. Sono stati spinti alla scrittura e non hanno avuto difficoltà, nel corso degli anni, a confrontarsi con l’argomento poesia. Io ho cercato di stimolarli ma poi hanno fatto tutta in autonomia”. Alessandro, in particolare, ha mostrato interesse e istinto. “Gli bastano due parole e trova subito spunti e rime. Anche la poesia per la quale è stato premiato l’ha scritta di getto. Trova facilmente le parole più adatte”, spiega Panerai.

Alessandro e la poesia

La prima ispirazione, ci racconta Alessandro, l’ha avuta quando era ancora molto piccolo, un giorno in cui era nevicato: “Ero ai giardini e ho cominciato a scrivere, a provare e riprovare finché non mi è venuta meglio”. L’espirazione gli arriva dalle cose che accadono o semplicemente quello che vede. Anche un quadro, come gli è successo con la seconda poesia scritta per il concorso e dedicata alla Giostra dell’Orso. “Ero al maneggio e un quadro mi dette lo spunto”. I cavalli, d’altronde sono una tradizione di famiglia, dal nonno Vasco, al padre Federico, cavaliere più volte vincitore della Giostra dell’Orso a Pistoia, al cugino Rocco, che ormai lavora stabilmente nel settore. “A volte anche mentre vado a cavallo – sottolinea Alessandro – mi vengono in mente versi che poi scrivo”. E di poesie, anche se ha appena dieci anni, ne ha scritta già tante: “Un po’ su tutto – conclude il giovane Santi -. Però non voglio proprio descrivere qualcosa, non è come un tema. Una poesia è un po’ come la musica, deve cantare”.

Il testo premiato

“LA MONTAGNA”

Eccomi qua

disteso sul dolce prato viola

ai piedi delle ghiacciate montagne

nel caldo maggio

il sole piano piano si chiude nei miei occhi

accecati da rocce sgretolate

in un tramonto di fantasia

che mi riempie il cuore


La Redazione

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