Ambiente, San Marcello  |  dicembre 21, 2016

“E’ stato uno dei più grandi incendi che si ricordino a memoria d’uomo”

Incontro fra esperti sull'episodio del 9 e 10 dicembre. Presenti esponenti del Corpo Forestale dello Stato, della Forestazione, dell'Unione dei Comuni e del Cai. 128 ETTARI andati in fumo fra il “Passo della Calanca” e il “Cornaccio”, in terreni di proprietà privata nel Comune di SAN MARCELLO. “Inevitabili i cambiamenti nella flora e nella fauna”. Origine quasi sicuramente dolosa. Ancora presto per capire i reali pericoli di valanghe

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SAN MARCELLO – L’incendio che ha interessato una vasta area di 128 ettari di terreni in cui crescono i mirtilli, il 9 e 10 dicembre scorso, fra il “Passo della Calanca” e il “Cornaccio”, ha causato danni ingenti ed è stato “uno fra i più grandi che si ricordino a memoria d’uomo”. Un episodio che comporterà “inevitabili cambiamenti, sia nella flora che nella fauna”. Lo ha detto Fernando Baldi, vice comandante provinciale del Corpo Forestale dello Stato, nel corso di un incontro organizzato nel pomeriggio di martedì 20 dal Comune di San Marcello. Il responsabile della Forestale ha spiegato che l’incendio non sembra essere spontaneo – ma sarà il magistrato a stabilire le esatte cause ed eventuali responsabilità –, che è stato combattuto con l’impiego di mezzi aerei messi a disposizione della Regione Toscana e dallo Stato. Baldi, infine, ha reso noto che il Corpo Forestale sta facendo tutte le opportune indagini, per le quali saranno predisposti anche dei voli sulla zona.
Francesco Benesperi, responsabile della forestazione per l’Unione di Comuni Appennino Pistoiese, ha chiarito che l’incendio è stato tutto interno al comune di San Marcello, non spontaneo, dunque provocato, ed è partito dall’alto del crinale. L’incendio ha interessato terreni tutti di proprietà privata. Le guardie forestali dell’Unione dei comuni hanno prodotto un video ricco di foto e immagini della zona perimetrale bruciata. Sauro Begliomini, presidente del Cai Montagna Pistoiese ha fatto un dettagliato esame dei possibili inconvenienti che potranno generarsi a causa della combustione del manto di copertura dei suoli che avranno più difficoltà, per esempio, a trattenere la neve ed evitare quindi valanghe. Ma nessuno allarme specifico è stato lanciato perché le vere risposte le potrà dare solo il tempo, la primavera in particolare.
Giampiero Danti, sindaco di Abetone e presidente dell’Unione di Comuni, ha infatti teso a sdrammatizzare: “30-40 anni fa quella zona è stata frequentemente interessata da incendi, causati dai pastori che volevano erba fresca per le proprie greggi”, ha detto. Nel concludere l’incontro voluto dall’assessore Luca Buonomini, e svoltosi nel comune di San Marcello, lo stesso Buonomini ha sottolineato la necessità di fare chiarezza non solo sull’accaduto, ma anche per “sensibilizzare ad un uso corretto del bosco e per fare un appello a tutti gli addetti perché continuino con gli indispensabili controlli per una difesa dei territori a cui tutti noi siamo enormemente affezionati”. Dalle guardie forestali dell’Unione di Comuni presenti all’incontro si è saputo che solo in quest’anno sono stati elevati più di 80 verbali di contravvenzione.


La Redazione

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