Quella castagna sola dentro il proprio cardo chiamata "frate"

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La parola frate ha assunto un significato curioso, legato all'esperienza quotidiana dei montanini di un tempo. La castagna singola nel cardo è stata associata alla figura solitaria del frate accattone che bussava alla porta delle case. Un esempio di fantasia creativa mista ad ironia, che non è mai venuta meno ai ceti popolari

Un grande piano per la manutenzione e la valorizzazione della montagna

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L'occasione straordinaria delle risorse finanziarie europee per l'Italia: perché non destinarne una fetta alle terre alte? Perché non prevenire i disastri idrogeologici? Stanno sparendo i frutti del sottobosco, i castagneti non producono quasi più niente, i casciai hanno preso il sopravvento, i cinghiali devastano il terreno, frane e smottamenti sono all'ordine del giorno. L'acqua piovana scende a valle con una velocità tripla rispetto a 50 anni fa perché il tessuto boschivo non la tiene più. Un quadro desolante e pericoloso. Un ecosistema fragile da rivitalizzare con decisioni coraggiose e impopolari


La fine del mondo: una paura antica e attuale

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Un sentimento legato alla letteratura apocalittica cristiana, proprio anche di altre culture. Ogni secolo ha avuto profeti, maghi, scienziati e religiosi che, puntualmente smentiti, hanno previsto la fine di tutto. E a nutrire questa angoscia oggi c'è anche il “Verbo” della Scienza, che diffonde teorie varie su un possibile collasso del pianeta. In realtà c'è un'unica certezza: ogni individuo ed ogni generazione sono molto più prossimi di quanto credano alla fine del mondo: il proprio mondo

Conto alla rovescia per il parco letterario “Policarpo Petrocchi”

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Il progetto definitivo, redatto da Giovanni Capecchi e illustrato da Maurizio Pini, inviato al sindaco di Pistoia e al presidente della società “Paesaggio culturale italiano”. L'iniziativa nata grazie alle associazioni “Onore e Lavoro”, “Amo la Montagna” e “Letterappenninica”. Obiettivi principali il rilancio ambientale, culturale ed economico di una vasta area incentrata sulla Valle del Brandeglio che possa coinvolgere tutto il territorio montano

Quelle libertà negate agli abitanti della montagna

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Le limitazioni in particolare nei rapporti con l'ambiente ma a risentirne anche altri settori come edilizia e turismo. Comuni, Province, Regione e Stato hanno imposto limiti e paletti burocratico-repressivi che hanno ridotto a zero l'iniziativa privata. Vecchie pratiche e abitudini rese quasi impossibili da un eccesso di regole. Il risultato? Incuria e abbandono del territorio.

Povera montagna, tra dissesto, vincoli e aria di elezioni

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Una classe politico-burocratico-amministrativa incapace di guardare oltre il proprio naso rinuncia a vere scelte strutturali. Manca una “regìa istituzionale” ed è totalmente assente una seria progettualità a medio e lungo termine. Servirebbero progetti di sviluppo insieme ad una riduzione di regolamenti e divieti. Un insegnamento dalla Storia: il Capitanato della Montagna

Gli anziani e i vecchi: una risorsa o un problema?

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Grande era la considerazione nelle civiltà antiche. Le cose sono via via cambiate con il passare degli anni. Oggi è diminuita la considerazione e il rispetto verso di loro. Ma rappresentano una parte consistente della popolazione per numero e ruolo: sono sempre più importanti per garantire un futuro a figli e nipoti

LA RIFLESSIONE: vivere in montagna al tempo del coronavirus

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La diversità e i piccoli vantaggi dei territori montani in un momento di grande crisi. La quotidianità meno stravolta rispetto alle città. Il silenzio non avvertito come vuoto da riempire a tutti i costi, con qualsiasi rumore. La solitudine come compagna non necessariamente sgradita. E un invito a tutti: cogliamo questa pausa forzata per leggere buoni libri, guardare qualche bel film, riprendere in mano cose lasciate a metà. E, soprattutto, riordinare le vere priorità