Personaggi e Interpreti  |  febbraio 12, 2022

Dal Senegal con un sguardo appassionato alla montagna pistoiese

L’incontro con Rémi Filastò, franco mugellano di 31 anni, che ha fondato una start up nel paese africano. La sua azienda, Le Lionceau, è specializzata nell’alimentazione infantile e si fornisce esclusivamente da piccoli produttori locali di frutta, verdure e cereal. I suoi timori per i cambiamenti climatici che possono condizionare il futuro anche di un Paese oggi in grande crescita come il Senegal. Il suo ottimismo per la nostra montagna: i flussi migratori si invertiranno, avrà nuova linfa vitale

di

Tempo di lettura: circa 4 minuti
Rémi Filastò insieme a Siny Samba

Si è ripetuto fino alla nausea che la nostra Montagna e le zone montane del nostro Paese continuano a subire un lento spopolamento. Eppure, c’è chi, in questi territori, vede un grande potenziale e li considera come una scelta strategica per il futuro. Uno di questi è Rémi Filasto’, un agronomo franco-mugellese di 31 anni, che segue costantemente il nostro giornale per avere informazioni sulla Montagna pistoiese.

Le Lionceau azienda per l’alimentazione infantile

Rémi vive attualmente in Senegal dove ha creato l’azienda Le Lionceau, specializzata nell’alimentazione infantile 100% locale. La sua startup, fondata nel 2018, ha per obbiettivo di partecipare al miglioramento dello stato nutrizionale dei bambini senegalesi, con un approccio di rafforzamento delle food value chain: Le Lionceau si fornisce esclusivamente presso piccoli produttori locali di frutta, verdura, cereali e leguminose e realizza il 100% del fatturato sul mercato nazionale Senegalese. La grande qualità nutrizionale di alcune materie prime locali (baobab, moringa, niébé, miglio, fonio, ecc.) permette di coprire parte dei fabbisogni giornalieri in proteine, minerali e vitamine del bambino.

Il sito

Questo il link al sito per avere tutte le informazioni su Le Lionceau

Le prospettive del Senegal

Ma gli agricoltori sono sempre più in difficoltà, per mancanza di acqua, e sono costretti a realizzare trivellazioni sempre più profonde per approvigiornarsi dell’acqua necessaria alle coltivazioni. “Dakar – dice Rémi – conosceva precipitazioni di 700 mm negli anni ’50, contro i 350 mm oggi, ossia la metà. Ci sono molti mangheti che erano produttivi 20 anni fa e che ora sono morti per colpa della desertificazione. Il Senegal è un paese in forte crescita economica, che si sta sviluppando e costruendo grazie alla stabilità della sua democrazia e al dinamismo della sua popolazione. Ma non sono sicuro delle prospettive a lunghissimo termine (50-100 anni) vista la recente accelerazione dei cambiamenti climatici.”

L’attenzione di Rémi per la montagna pistoiese

 

I due fondatori di Le Lionceau, Rémi Filastò e Siny Samba 

Comunque Rémi ha deciso di puntare sul Senegal per la sua avventura imprenditoriale, ma tiene un occhio vigile sulla sua Toscana, e in particolare sulla Montagna Pistoiese, nonostante sia nato nel Mugello.

“I cambiamenti climatici – continua Rémi – che prima erano più mitigati nelle zone temperate, stanno diventando sempre più evidenti anche in Europa. Ogni anno battiamo record su record, d’inverno come d’estate. Le città in pianura stanno diventando sempre più invivibili d’estate, con temperature che superano i 40 °C. Se questo trend continua, arriverà un momento in cui comprare un climatizzatore non sarà sufficiente. E li’, il modo più semplice per ritrovare un ambiente vivibile sarà di migrare verso le zone alte del paese. La Montagna Pistoiese riunisce due fattori chiave: precipitazioni eccezionalmente elevate e temperature piu’ fresche. A mio avviso, domani, la disponibilità di acqua e le temperature saranno le due principali componenti alla base dell’inversione dei flussi migratori nel paese e infonderanno nuova linfa vitale nelle nostre montagne. Questo fenomeno verrà facilitato dalla generalizzazione dell’homeworking, cioè del lavoro da casa”.

I due paradossi

E’ dunque molto interessante l’approccio di questo giovane e dinamico imprenditore per due motivi, che ci teniamo a sottolineare.

Il primo consiste in un paradosso: noi che oggi viviamo nel territorio della Montagna pistoiese, riteniamo che questo non abbia un futuro e spesso lo abbandoniamo alla volta delle città sempre più caotiche, mentre c’è chi ci vede una prospettiva anche economicamente vantaggiosa, come appunto Remi Filastò, il quale ritiene alla lunga invivibili le grandi aree metropolitane.

La Voce arrivata anche in Africa

Il secondo motivo è un po’ più “partigiano”: il nostro piccolo giornale on line La Voce della montagna, che già sapevamo esser letto in Europa ed in America, ora raggiunge anche l’Africa e soprattutto ci riempie di orgoglio il fatto che esso rappresenta un focus che fa conoscere la Montagna pistoiese nel mondo, con le sue criticità ma anche con le sue enormi potenzialità, di cui  qualcuno, più intraprendente e più preveggente di altri, potrà usufruire in un futuro nemmeno tanto lontano, a dispetto di molti politici ed amministratori attuali che non sanno vedere più in là del proprio naso.


Maurizio Ferrari

Maurizio Ferrari, sambucano di origine, ha insegnato Lettere per 38 anni nelle Scuole superiori pistoiesi. Ora è imprenditore agricolo e si sta impegnando nella promozione e nel rilancio del territorio appenninico come Presidente dell'Associazione "Amo la montagna APS" che si è costituita nel 2013 e che ha sede a Castello di Cireglio.Ha collaborato per 25 anni alla rivista "Vita in Campagna", del gruppo "Informatore Agrario". Recentemente ha pubblicato alcune raccolte di racconti ispirati alla vita quotidiana di Sambuca, dal titolo :"Dieci racconti sambucani"; "La mia Sambuga" e "Cuori d'ommeni e di animali", nonché una favola per bambini, "La magìa della valle dimenticata" illustrata dagli alunni della scuola elementare "P.Petrocchi " di CIreglio (Pistoia)