Non solo libri  |  aprile 17, 2021

I guardiani di pietra della Sambuca: conosciamo l’autore

La pubblicazione del volume “I guardiani di pietra della Sambuca. Maschere apotropaiche nel territorio di Sambuca Pistoiese e dintorni” ci permette di tornare su un argomento che avevamo già affrontato, con un articolo di Mirto Campi. Stavolta parliamo dell'autore, Piero Balletti. Il prossimo passo la presentazione del libro dedicato alle “misteriose maschere di pietra”

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Tempo di lettura: circa 7 minuti

E’ uscito da pochi mesi il libro di Piero Balletti “I guardiani di pietra della Sambuca. Maschere apotropaiche nel territorio di Sambuca Pistoiese e dintorni“.
Il volume, stampato da GF Press, è stato realizzato con il patrocinio e il contributo del Comune di Sambuca Pistoiese. La delicata situazione sanitaria, dovuta alla circolazione del Covid 19 e delle sue varianti, ha impedito finora l’organizzazione di iniziative di presentazione del libro.
L’argomento affrontato nel libro era già stato trattato, su questo giornale, da Mirto Campi nell’articolo pubblicato il 21 novembre scorso.  Lo stesso Campi, Sindaco del Comune di Fiumalbo dal 2014 al 2019, ha scritto anche la prefazione dell’opera nella quale Piero Balletti fissa le proprie ricerche – condotte in tanti anni di assidue peregrinazioni sui nostri e sui suoi monti – sulle “misteriose maschere di pietra che si affacciano, quasi per una strana forma di gemmazione, dalle vecchie pietre di vecchi muri, di vecchie case, di vecchi paesi”.

L’AUTORE, ESPERTO BOTANICO

Sopra il testo “Acquerelli in fiore”

Piero Balletti, nato a Bologna nel 1938, “a dicer ‘sipa’ tra Sàvena e Reno”, ha risalito oltre 40 anni fa il secondo fiume per stabilirsi a Pàvana, dove ha insegnato materie scientifiche nella locale Scuola media.
In perfetta sintonia con la sua formazione in scienze geologiche, compiuta presso la petroniana Alma Mater Studiorum, ha fisicamente calcato il terreno delle nostre montagne alla ricerca di risposte ai propri interessi e curiosità, da solo e con qualificate compagnie.
Appassionato di botanica ha tenuto per molti anni una rubrica intitolata “Le nostre erbe” sulla rivista porrettana Nuèter, fino a dare alle stampe, in associazione con Bill Homes, il delizioso volumetto ACQUERELLI IN FIORE, Fiori spontanei dell’Appennino Tosco Emiliano (1997), nel quale Balletti accompagna i vivaci disegni dell’architetto inglese con sintetiche e pregnanti schede botaniche.
Altre sue rubriche per Nuèter – in quegli stessi anni ‘80 e ‘90 – sono state dedicate a I nostri funghi e alle Escursioni appenniniche. Spesso redatte in forma narrativa e non senza una garbata vena ironica, erano illustrate con sue fotografie e accompagnate, sempre, da annotazioni puntuali ed esaustive.

CAMMINATORE, DOCUMENTATORE E DIVULGATORE

  

Nelle immagini sopra: a sinistra ricognizione nei dintorni di Poggio Torraccia, a destra inaugurazione Percorso Didattico (Agosto 1997). Foto di Nicola Giuntoli

Nel 1997 cura anche la guida Le valli della Sambuca. Natura. Storia. Ambiente, realizzata assieme a Paolo Gioffredi e contenente ben 42 itinerari escursionistici, oltre ai contributi di una decina di autori su vari aspetti ambientali, storici e culturali del territorio sambucano. Accompagnata da una carta dei sentieri, riscosse un tale successo che due anni dopo ne uscì la seconda edizione, ulteriormente ampliata ed arricchita.
Nella prima edizione Piero Balletti fu autore del contributo sugli Aspetti vegetazionali e floristici della Sambuca, nella seconda, di quelli relativi a: Ecomuseo: itinerario della pietra, Tracce del passato e L’affresco del Millenario nelle Logge di Pàvana.
Alla seconda edizione della guida era associata, oltre alla già presente carta dei sentieri in scala 1:25.000, anche un pieghevole che illustrava il percorso didattico La Via Francesca della Sambuca nel tratto fra Pàvana e il Castello di Sambuca, realizzato in quel periodo dal Comune, col contributo competente e appassionato di Balletti.
Negli anni successivi, Piero illustrerà spesso, alle classi scolastiche in visita, i vari aspetti del percorso, con l’immancabile presenza dei suoi due cani Horus e Stachys, compagni instancabili delle sue peregrinazioni per boschi e sentieri.

Sopra il volumeLa Via Francesca della Sambuca nel tratto fra Pàvana e il Castello di Sambuca”

Il percorso di approfondimento della conoscenza diretta delle caratteristiche del territorio sambucano trovò un approdo ancora più compiuto nel volume Storie della Sambuca (2001), curato e illustrato da Balletti, con testi di altri undici autori – oltre a lui – e i contributi informativi, documentali e fotografici di altre quindici persone.
Il volume, realizzato col determinante contributo del Comune di Sambuca Pistoiese, della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e della Provincia di Pistoia, nacque con l’intento di accompagnare i progetti e le proposte che in quegli anni stavano “nascendo dal territorio”, per “attirare un tipo di visitatore che voglia prendersela calma, che cerchi i ritmi di vita d’una volta e che quindi apprezzi le peculiarità che la la Sambuca può offrire”, come affermavano gli amministratori comunali nell’introduzione.

Era un periodo in cui si respirava un’atmosfera di fiducia e speranza che, nella nota introduttiva, induceva l’assessore provinciale alla Cultura Giorgetti ad affermare che “non è difficile immaginare che la messa in rete delle risorse culturali ed ambientali, incontrandosi con il necessario spirito imprenditoriale, possa generare una nuova fase di sviluppo del territorio.”
Da poco tempo era stata individuato in Sambuca un nuovo Itinerario per l’Ecomuseo della Montagna pistoiese: il percorso della pietra. Ed anche a questa realizzazione Balletti aveva contribuito fortemente, in vari modi, ma soprattutto con le sue fotografie confluite nell’archivio fotografico dell’Ecomuseo e che hanno alimentato per anni proiezioni pubbliche commentate sugli aspetti ambientali, botanici, storici e culturali della montagna sambucana.

LA GUIDA TREKKING

L’amore di Piero per il cammino si concretizzò in seguito nel tracciamento dell’itinerario transappeninico da Nonantola a Pistoia e poi di qui fino a Fucecchio, per immettersi sulla via Francigena. L’operazione – condotta con il coinvolgimento di molti – rappresentava l’evoluzione di una iniziativa di riapertura dell’antica via Francesca della Sambuca, fra Porretta e Pistoia, promossa dall’Associazione Le Limentre. Ricomponeva antichi itinerari medievali, a partire dalla potente e prestigiosa Abbazia nonantolana di fondazione longobarda, per “invitare a percorrere in maniera consapevole questa parte di territorio” spinti dalla ricerca della naturale bellezza del mondo. Queste ultime parole, scritte da Leonardo da Vinci, sono riportate nella presentazione della guida che Balletti redasse nel 2012, assieme Silvano Bonaiuti: Trekking sull’Appennino Tosco-Emiliano – Via Romea Nonantolana e Via della Sambuca.

LA RICERCA TOPONOMASTICA

Sopra il Dizionario toponomastico del Comune di Granaglione

Oltre all’incessante attività volta a dare voce a chi per costituzione naturale non l’ha – piante, pietre e, talvolta, animali selvatici – Balletti è stato protagonista di un certosino lavoro di restituzione del proprio nome ai luoghi, che rischiano di perderlo a mano a mano che muoiono i vecchi abitanti, finora unici e preziosi custodi. Infatti, dopo la partecipazione all’opera pionieristica condotta da Natale Rauty e culminata nel Dizionario toponomastico del Comune di Sambuca Pistoiese, uscito nel 1993, ha coordinato e curato (con Renzo Zagnoni) nel 2001 il Dizionario toponomastico del Comune di Granaglione; al quale sono seguiti il Dizionario toponomastico delle alte valli della Brana, della Limentra e dell’Ombrone, nel 2009 e il Dizionario toponomastico dell’alto Reno e dell’Orsigna, nel 2016. Questi volumi, editi per l’area toscana dalla Società Pistoiese di Storia Patria, costituiscono una fonte essenziale per tramandare e rinnovare la minuta conoscenza del territorio a beneficio, in primo luogo, dei suoi abitanti e poi dei ricercatori – a vario titolo – e degli studiosi.

LA NUOVA “FATICA”

In questo periodo di forzato isolamento e di ridotta mobilità, per lenire l’angoscia latente può essere preziosa la nuova “fatica” di Piero che ci accompagna alla ricerca delle maschere apotropaiche sulle montagne intorno a Sambuca.
Il viaggio – per adesso soltanto mentale – servirà a progettarne altri da fare non appena ci sarà consentito riprendere le peregrinazioni sui monti.
La ricerca di questi testimoni silenziosi e che servono “ad allontanare o ad annullare un influsso magico maligno” – secondo il significato dell’aggettivo apotropaico – potrà aiutarci a superare mentalmente la malattia pandemica che ci immobilizza e indurci, speriamo, anche a rigenerarci.

Ma sui contenuti del libro torneremo in un prossimo articolo.


Nicola Giuntoli

Nicola Giuntoli, architetto, originario di Ponte Buggianese, da oltre 40 anni vive a Pistoia. Ha trascorso due terzi della propria vita professionale alle dipendenze di enti pubblici, fra i quali il Comune di Sambuca Pistoiese. Quest'esperienza, la partecipazione (all'inizio della professione) al gruppo di lavoro per il piano di sviluppo dell'ex Comunità Montana Acquerino-Felciana, legami familiari e personali hanno generato e alimentato la passione per le vicende umane e i segni che la storia ha impresso nel territorio della montagna pistoiese, per la cui promozione continua ad operare nell’associazione “Amo la Montagna” A.p.s. di Castello di Cireglio. Suoi scritti sono stati pubblicati nella guida Le Valli della Sambuca (1999), nel libro Storie della Sambuca (2001) e sulle riviste nuèter e storialocale.