Sanità e sociale  |  novembre 6, 2019

Il consiglio regionale all’unanimità: la Montagna pistoiese sia riconosciuta “area disagiata”

E' quanto chiede una mozione votata da tutti i gruppi. L'atto impegna la la Giunta ad istituire un osservatorio “sanità nelle aree interne ed insulari” per l’accesso ai servizi socio-sanitari. L'esecutivo regionale dovrà anche verificare il rispetto del cronoporgramma nato dall'intesa tra l’Asl Toscana centro e i Comuni di San Marcello Piteglio e Abetone Cutigliano il 2 ottobre: previsti precisi impegni di investimento sul presidio ospedaliero di San Marcello

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L'ospedale di San Marcello

FIRENZE – La Giunta regionale deve istituire un osservatorio “Sanità nelle aree interne e insulari” per arrivare quanto prima a una “progettualità regionale specifica” in tema di accesso ai servizi sanitari e sociali nelle cosiddette ‘aree disagiate’, da condividere con la commissione consiliare competente. Deve inoltre “attivarsi rapidamente per il riconoscimento della Montagna pistoiese come area particolarmente disagiata” (il riferimento alla normativa di settore è al decreto ministeriale 70 del 2015, cosiddetto Decreto Balduzzi). E’ quanto prevede una mozione presentata da Luciana Bartolini (Lega), ampliata e quindi sottoscritta da Marco Niccolai e Massimo Baldi (Pd), Stefano Scaramelli (Italia Viva), Andrea Quartini (M5S), Maurizio Marchetti (Fi), Paolo Sarti e Tommaso Fattori (Sì – Toscana a Sinistra), Serena Spinelli (gruppo Misto).

Il cronoprogramma degli interventi

L’atto dispone anche un “punto intermedio” per arrivare al modello indicato, costituito dagli indirizzi delineati dal protocollo d’intesa tra l’Asl Toscana centro e i Comuni di San Marcello Piteglio e Abetone Cutigliano del 2 ottobre scorso, di cui la Giunta deve anche verificare “l’integrale rispetto del cronoprogramma indicato”. Quel protocollo prevede precisi impegni di investimento sul presidio di San Marcello e attua quanto previsto nel Progetto pilota per l’ottimizzazione dell’assistenza sanitaria scaturito dall’intesa del 2015 in sede di Conferenza Stato-Regioni, del quale la Regione Toscana è tra le capofila.

Conservare i presidi ospedalieri in aree periferiche

Il testo votato dall’aula tiene conto dei contenuti della mozione sulle politiche regionali in materia socio –sanitaria approvata in Commissione sanità a maggio scorso. La riorganizzazione del sistema sanitario regionale, si legge inoltre, rende necessaria la definizione di un “modello di riferimento” che conservi i presidi ospedalieri in aree periferiche ma che si integri in modo organico con il sistema di area vasta. In questo quadro si richiamano anche gli indirizzi già espressi dal Consiglio nel 2018, impegnando la Giunta a “proseguire nella politica di attenzione alle zone montane”; il Documento approvato dal direttivo di Anci Toscana illustrato in Commissione sanità ad aprile e quello prodotto dalla Consulta della salute istituita dai Comuni di San Marcello Piteglio e Abetone Cutigliano (“Valutazioni progettuali circa l’organizzazione del Sistema sanitario sulla Montagna pistoiese”).
Da tempo, si ricorda, sono attive nei confronti della Regione consulte della salute e istituzioni locali per ottenere una maggiore dotazione di servizi socio-sanitari, mentre lo stesso Piano sanitario e sociale integrato regionale 2018-2020, approvato in Consiglio a ottobre, pone tra gli obiettivi l’individuazione e il riconoscimento delle aree particolarmente disagiate.

Tra gli atti richiamati anche la Strategia nazionale delle Aree Interne, fatta propria dalla Giunta regionale quale strumento di sviluppo e che definisce “su base oggettiva” i territori periferici.


La Redazione

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