Cultura & Spettacoli  |  settembre 5, 2019

Un’estate di eventi per valorizzare le tradizioni della Val Sestaione

Le manifestazioni organizzate dal Centro Studi Beatrice di Pian degli Ontani nelle parole della sua segretaria. Dalle "Festa del castagno in fiore" alla presentazione di libri, dallo spettacolo di canti, balli e scenette teatrali sulle opere di Mansueto Sichi alla Beatrice reinterpretata nel lavoro "Dov' è la voce mia"

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PIAN DEGLI ONTANI (ABETONE CUTIGLIANO) – Con il primo temporale d’agosto, che porta immediatamente con sé odore d’autunno, i paesi montani salutano i ‘villeggianti’ e, con il rimpianto delle tiepide serate estive ma con un pizzico di desiderio di camino acceso, tornano all’intimità consueta. Guardando le piazze vuote e le verande dei bar dove gli anziani del luogo riconquistano i tavolini per accese partite a tressette, si torna con la mente alle serate più animate dei mesi appena trascorsi e anche per le associazioni viene il tempo di fare un bilancio delle attività svolte.

Un’estate di eventi

Il Centro Studi Beatrice di Pian degli Ontani ha organizzato nel corso dell’estate una serie di eventi di carattere diverso mettendo in luce personalità che hanno, più o meno consapevolmente, inciso sul loro tempo e cercando di valorizzare le attività tradizionali della Val Sestaione.

Castagno in fiore

Il 7 Luglio, nella selva di Casisotto a Pian degli Ontani, si è svolta la “Festa del castagno in fiore”, primo degli appuntamenti volti, nel corso dell’ anno, a valorizzare il castagno ed i suoi prodotti. In una bellissima cornice di alberi secolari esperti castanicoltori hanno parlato della coltivazione del prezioso frutto e della sua trasformazione mentre grandi e piccini si sono dilettati con giochi all’ aperto e degustazione di prodotti a base di castagne con la collaborazione di Slow Food.

La scuola delle donne

Il 20 Luglio, sulla piazza del paese all’ombra del Cappel d’Orlando, Susanna Daniele ha presentato il suo volume “La scuola delle donne” in cui traccia ritratti di insegnanti e fondatrici di istituti che si sono occupate di istruzione nell’ arco di due secoli. Tra loro due signore della famiglia Cini di San Marcello Pistoiese ed Elena Salvestrini, maestra a Ponte Sestaione nel corso del Novecento. Sul palco insieme alla scrittrice Giovanni Berti, giovane studioso fiorentino che ha curato la ristampa de “Le veglie di Neri” di Renato Fucini, che tanto aveva apprezzato la poetessa Beatrice.

Mansueto Sichi, il poeta di Pian degli Ontani

Il 6 Agosto Florio Franceschi ha voluto trasformare in uno spettacolo di canti, balli e piccole scenette teatrali il suo lavoro di ricerca delle opere di Mansueto Sichi, poeta di Pian degli Ontani vissuto nella prima metà del secolo scorso ed autore dei testi del canto della Befana, tuttora eseguiti per le borgate del paese nel giorno dell’ Epifania, nonché di pungenti satire sulla società del suo tempo.

“Dov’ è la voce mia”

 

Il 13 Agosto, in un Parco Beatrice diventato suggestivo palcoscenico notturno, Michela Innocenti, attrice e pedagoga lucchese, ha interpretato Beatrice nel suo lavoro “Dov’ è la voce mia”. Accompagnata dalla fisarmonica di Ugo Menconi, ha ripercorso gli eventi salienti della vita della poetessa e cantato le sue famose ottave su musiche di ispirazione francese, dimostrando che si può rivisitare la tradizione senza farle perdere forza ma addirittura donandole nuove suggestioni.

“Zeno Colò, uomo d’ altri tempi”

Il calendario degli impegni estivi del Centro Studi Beatrice si è chiuso il 20 Agosto con la presentazione del volume “Zeno Colò, uomo d’ altri tempi”, a cura di Clarissa Tonarelli. L’autrice, attraverso vecchie foto e filmati d’ epoca, non ha parlato dello sciatore ma delle molteplici altre attività del famoso sportivo abetonese grazie anche alle testimonianze di chi con lui ha collaborato.

L’apprezzamento del pubblico

Gli eventi sono stati apprezzati da un pubblico sempre più attento ai piccoli gioielli nascosti di una comunità che di tanto in tanto li tira fuori dal cassetto, con orgoglio misto a pudore, perché tutti riescano a capire perché si possa amare tanto vivere abbarbicati su questi crinali.


La Redazione

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