Per imporre i nomi alle cose ci vuole anche una buona dose di fantasia e gli antichi lo sapevano, dato che in proposito avevano teorizzato quattro principi: per vicinanza, per contrasto, per similitudine e per onomatopea (riproduzione di un suono naturale). Queste erano le regole dell’etimologia antica.
Col tempo la scienza etimologica si è perfezionata, ma molti di quei principi sono rimasti. Per divertirci, passiamo in rassegna alcuni nomi che designano gli organi del corpo umano e scopriamo delle curiosità interessanti.
MUSCOLO: dal latino Musculus= topolino, perché i nostri muscoli sono stati considerati guizzanti come quei roditori e si spostano con la loro stessa velocità.
FEGATO: dal nome di una ricetta romana, il Ficatum iecur, cioè il fegato (iecur) delle oche alimentate solo con i fichi (ficatum ). Poi l’aggettivo è rimasto al posto del nome ad indicare un organo del nostro corpo.
SALIVA: anche in questo caso si tratta di un aggettivo latino che è il superstite di un’espressione più completa, cioè Aqua saliva = acqua che sale, perché anticamente si credeva che la saliva risalisse in bocca.
STOMACO: dal greco Stoma = bocca, perché si pensava all’esofago come orifizio di un sacco più capiente, che è poi diventato lo stomaco.
SPALLA: dal latino Spatula = spatola, mestola, riferito, all’inizio, agli animali. In effetti l’osso piatto, che noi chiamiamo “scapola”, può aver fatto pensare ad una “spatola”.
VERTEBRA: dal verbo latino Vertere = girare, perché queste ossa permettono la rotazione del busto.
VENTRICOLO: diminutivo del latino Ventrer = ventre. In origine “ventricolo” si chiamava lo stomaco, poi ha preso il nome di altre cavità, come l’utero. Infine ha finito con l’indicare solo il ventricolo cardiaco.
PLACENTA: dal latino Placenta = focaccia. Questo termine si è diffuso solo nel 1500 in ambito medico-anatomico. In precedenza quest’organo, di forma piatta come una focaccia, veniva chiamato secondina .
PANCREAS: dal greco Pan = tutto e kréas = carne, perché in apparenza sembra composto solo di carne.
RETINA: dal latino Retis = rete da pesca. Anche in questo caso si tratta di un aggettivo retina ( a forma di rete) che accompagnava il nome tunica (rivestimento). Quindi di tunica retina cioè rivestimento a forma di rete, è rimasto nel tempo solo “retina”, ad indicare una parte dell’occhio.
PILORO: dal greco Pylōrós (guardiano della porta), cioè una specie di “portiere” che fa passare il chimo dallo stomaco al duodeno attraverso una valvola che si apre al bisogno.
INTESTINO: dal latino Intus+ Stare , quindi “organo che sta dentro” che indica gerericamente i visceri , i “dientrumi”, come dicevano i nostri nonni qui, in montagna.
BRACCIO: dal greco Brachýs = Breve. Infatti la distanza tra l’omero e la mano è più breve rispetto a quella tra la coscia e il piede. Dunque il braccio è solamente “più breve” della gamba!
ASCELLA: dal latino Axilla= piccola ala . La nostra ascella sarebbe stata considerata alla stregua di una piccola ala, a imitazione di quella degli uccelli.
E gli esempi potrebbero essere ancora parecchissimi!