Pistoia, Cultura & Spettacoli  |  marzo 18, 2019

Porte aperte a teatro con le Giornate FAI di Primavera

Il 23 e 24 marzo due giorni dedicati al Manzoni, il principale palcoscenico di Pistoia. Verranno svelati anche gli aspetti nascosti con un interessante percorso dietro le quinte. Il senso e la rilevanza dell'iniziativa. Il programma nei dettagli

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PISTOIA – Tornano il 23 e 24 marzo le Giornate FAI di Primavera, giunte alla loro 27° edizione con l’apertura di 1100 luoghi straordinari di tutta Italia. Il Gruppo FAI Pistoia, con la collaborazione del Gruppo FAI Giovani Pistoia, offre l’opportunità speciale di apprezzare uno scrigno dell’arte e della cultura non solamente pistoiese. La proposta del FAI, infatti, permetterà di scoprire il fascino delle “Porte Aperte a Teatro”: mostrerà agli occhi dei visitatori il più importante palcoscenico cittadino, il Teatro Manzoni, svelandone anche gli aspetti nascosti con un interessante percorso dietro le quinte. L’iniziativa è stata presentata oggi, 18 marzo, alla Caffetteria del Teatro Manzoni, alla presenza di Alessandro Tomasi (Sindaco di Pistoia), di Roberto Cadonici (Vice Presidente Associazione Teatrale Pistoiese), di Matteo Caffiero (Responsabile Gruppo FAI Pistoia), di Eleonora Maestripieri (Responsabile Gruppo FAI Giovani Pistoia) e Maria Camilla Pagnini (Storica dell’architettura).

 

Due immagini della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa

Il programma

Sabato 23 marzo, ore 9.30-13.00 apertura del Teatro Manzoni, Corso A. Gramsci, 127, dedicata ai soli iscritti con la possibilità di iscriversi al FAI in loco. Visite guidate a cura di Maria Camilla Pagnini (ore 10:00), Giuseppina Carla Romby (ore 11:00) e Chiara Corsini (ore 12:00). Le visite saranno allietate da interventi musicali a cura della Scuola di Musica e Danza “Teodulo Mabellini” di Pistoia, con gli allievi Angjela Ramaj (soprano) e Francesco Braida (pianoforte) che eseguiranno alcuni Lieder del repertorio romantico.

Domenica 24 marzo, ore 9.30-17.30 (ultimo ingresso ore 17:30) apertura a tutti con la possibilità di iscriversi al FAI in loco. Accesso solo con visite guidate, a piccoli gruppi in successione, a cura del Gruppo FAI Giovani Pistoia, del Gruppo FAI Pistoia, degli apprendisti Ciceroni del Liceo Artistico “Policarpo Petrocchi”, del Liceo Scientifico “Amedeo di Savoia”, del Liceo Statale “Niccolò Forteguerri” di Pistoia.

 La locandina dell’iniziativa “Porte aperte a teatro” 

Cos’è “Porte Aperte a Teatro”

“Porte Aperte a Teatro” è l’opportunità offerta dal FAI a Pistoia nell’ambito di un evento nazionale di sensibilizzazione e di raccolta pubblica di fondi, che accompagna gli Italiani a scoprire la bellezza che li circonda, chiedendo loro un contributo alla missione del FAI in difesa del patrimonio d’arte e natura italiano. L’evento è stato realizzato con la collaborazione e la disponibilità dell’Associazione Teatrale Pistoiese, la Scuola di Musica e Danza “T. Mabellini” di Pistoia ed il patrocinio del Comune di Pistoia.

Gli aspetti storici e artistici

L’edificio che attualmente ospita il Teatro comunale Manzoni sorge nell’area di un edificio industriale utilizzato per la lavorazione della lana. Alla fine del Seicento, dopo l’abbandono, fu concesso in uso agli Accademici Risvegliati che lo utilizzarono per le loro rappresentazioni. Il corpo di fabbrica fu più volte ristrutturato nel corso del Settecento e configurato come teatro d’opera. Nel secolo successivo, grazie al progetto dell’architetto Pietro Bernardini di Pescia, fu realizzato il quinto ordine di palchi grazie al quale la struttura raggiunse la capienza di 1200 posti. Il quinto ordine fu demolito nel 1926 con la creazione della galleria e nello stesso periodo fu realizzato il portico antistante all’antico prospetto. Al piano superiore la facciata fu qualificata dall’ordine architettonico a sostegno del frontone. Attualmente il teatro ha una capienza di di 836 posti con una platea di 298 posti.

 

 

Alcune suggestive immagini del teatro Manzoni

Il teatro dei Risvegliati fu costruito negli anni Settanta del Seicento per iniziativa degli Accademici utilizzando un antico tiratoio per i panni di lana da tempo in disuso. Il teatro divenne ben presto il vivace centro della vita culturale della città; nel Settecento fu riallestito e rinnovato da uno dei più noti architetti-scenografi d’ Europa, Antonio Galli Bibiena. Alla fine del secolo un nuovo progetto di ristrutturazione fu affidato all’architetto Cosimo Rossi Melocchi. L’attività del teatro vide protagonisti attori, musicisti cantanti di fama tra cui Caffarelli, R. Bolcioni e E. De Hidalgo. Divenuto nel 1861 Regio Teatro, nel 1864 fu intitolato a Alessandro Manzoni, in questi stessi anni fu rinnovato dall’architetto Pietro Bernardini. La facciata attuale, come detto precedentemente realizzata nel 1926, cita temi architettonici legati al più noto teatro d’Italia: La Scala.


La Redazione

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