Abetone, Cutigliano, La Politica  |  gennaio 9, 2018

Abetone Cutigliano, è polemica per il consiglio comunale convocato in un rifugio di montagna

Protesta dell'ex sindaco di Cutigliano e attuale consigliere di opposizione Tommaso Braccesi con il primo cittadino Diego Petrucci. Lettera aperta al prefetto di Pistoia per verificare la regolarità di una convocazione al rifugio della Selletta. “Come fosse una gita: sberleffo alla dignità della istituzione". Critiche anche sull'orario mattutino di diversi consigli. "Abbiamo invitato il sindaco a convocare le sedute in orario compatibile con le esigenze di tutti i consiglieri”

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Un'immagine del consiglio comunale ad Abetone

ABETONE CUTIGLIANO – Dura protesta da Tommaso Braccesi, consigliere di opposizione nel Comune di Abetone Cutigliano, contro il sindaco Diego Petrucci. Sotto accusa una “bizzarra convocazione” del Consiglio Comunale su cui Braccesi, con una lettera aperta, chiede l’intervento del prefetto di Pistoia.

Orario e luogo singolari

Per il primo consiglio comunale del nuovo anno, infatti, il sindaco ha scelto un orario, una modalità e un luogo singolari: una convocazione non solo mattutina (le ore 11 di venerdì 12 gennaio) di un giorno lavorativo ma anche fuori della sede legale (il palazzo, a Cutigliano, dei Capitani della Montagna). Petrucci ha infatti convocato i consiglieri comunali “alla partenza dell’impianto Ximenes (Le Regine – Abetone)”: qui, in mezzo agli sciatori, si svolgerà l’appello mentre la seduta è prevista, mezzora dopo, “presso il rifugio La selletta”. Quella mezz’ora servirà ai consiglieri per salire, in seggiovia, gli oltre 400 metri di dislivello.

Qual è il motivo?

“Non è dato sapere il motivo di questa bizzarra convocazione decisa dal sindaco senza aver consultato i capigruppo”, scrive Braccesi sostenendo che “si tratta solo di una grottesca bizza del sindaco il quale, evidentemente, ritiene di rispondere in questo modo, offensivo anche per la dignità del Consiglio Comunale stesso, al disagio più volte espresso dai consiglieri di opposizione”.

Il problema dell’orario

Braccesi fa infatti presente, al Prefetto, un aspetto di fondo, più generale, legato all’orario di convocazione delle sedute consiliari. “Più volte – scrive – come gruppo di opposizione formato da persone normali, che cioè hanno un lavoro, abbiamo invitato il sindaco a convocare le sedute in orario compatibile con le esigenze di tutti i consiglieri”. Questo, oltretutto, è previsto dal Testo Unico Enti Locali che sottolinea come le sedute consiliari, nei piccoli Comuni, debbano tenersi in via preferenziale “in un arco temporale non coincidente con l’orario di lavoro dei partecipanti”.

Sede poco istituzionale

“Adesso – continua Braccesi – si è toccato il fondo”. Non solo l’orario è mattutino e in un giorno lavorativo, ma anche la sede scelta è assai poco istituzionale: la partenza di una seggiovia per le procedure di “appello” e un bar ristorante in quota per la seduta vera e propria. “Si tratta – prosegue Braccesi – anche di un precedente pericoloso perché la dignità della assemblea consiliare non può tollerare scivolate così pesanti, al limite dello sberleffo e della irrisione, come questa”.

Non manca una forte ironia, anche politica considerata l’origine di destra del sindaco Petrucci, per un “comportamento così abborracciato da far ritenere che il sindaco pro tempore consideri la sede del Consiglio Comunale un’aula grigia e i consiglieri una sorta di manipolo da far bivaccare oggi in una seggiovia, domani chissà dove magari accanto a un fiasco inizialmente pieno e poi sempre più vuoto”.

La questione posta al Prefetto

E al prefetto di Pistoia il consigliere pone anche altri tre aspetti di discutibilità in una “situazione ascrivibile più al divertimento di una gita dopolavoristica che a una seduta istituzionale”: la separazione fra appello (ore 11) e svolgimento (ore 11:30) della seduta consiliare; le barriere architettoniche (la seggiovia stessa) per eventuali cittadini disabili; il pagamento, per quei cittadini che volessero salire per assistere alla seduta, del biglietto su un impianto privato.

Al prefetto è dunque chiesto non solo di “verificare la regolarità” di questa convocazione ma anche di intervenire sul sindaco perché, in futuro, le sedute vengano “ordinariamente convocate nella sede legale e in un arco temporale non coincidente con l’orario di lavoro dei partecipanti”.


La Redazione

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